Uil Brindisi interviene sulle condizioni del Pronto soccorso

BRINDISI – A prescindere dalle giustificazioni fornite dal dottor Pasqualone, la UIL di Brindisi ritiene che nelle occasioni in cui i cittadini hanno bisogno di rivolgersi ai Pronto Soccorso degli ospedali è fondamentale una attenzione particolare anche per il loro stato d’animo, in evidente difficoltà, non solo per la sofferenza fisica, ma pure per quella psicologica che procura altrettanti, se non maggiori, danni. L’accoglienza ed il ruolo del personale medico e paramedico sono, quindi, importantissimi, così come è vitale una confortevole sistemazione delle persone traumatizzate nelle astanterie, in attesa della visita.  Il sistema sanitario in Puglia, già in forte difficoltà prima del riordino deciso dalla giunta regionale, mostra tutta la sua disorganizzazione in evidente affanno, non per responsabilità degli operatori ospedalieri, ma per le decisioni assunte dal management. Provvedimenti molto criticabili hanno danneggiato i cittadini utenti facendo diventare gli ospedali, ed i servizi collegati, luoghi in cui il dolore fisico e l’ansia psicologica derivante sono diventati traumi difficilmente superabili.  Osservazioni, suggerimenti e pubbliche critiche non sono servite a modificare il progetto che, nel tempo, ha mostrato tutte le carenze contestate, aggravando la situazione, considerato il ritardo accumulato nella trasformazione, adeguamento e funzionamento delle strutture di assistenza previste dalla nuova rete ospedaliera e dei Pronto Soccorso che sono la prima linea di assistenza. Le motivazioni del direttore Pasqualone fondate sul fatto che “Bisogna mettere a punto una strategia nuova che parta dalla riorganizzazione della rete dell’emergenza/urgenza”, oppure su una “carenza cronica di medici che si registra nei Pronto Soccorso” lasciano il tempo che trovano e non risolvono i problemi, che aumentano nel periodo estivo. La tutela della salute, basata sul rispetto dell’ammalato, sulla responsabilità delle istituzioni e sulla ricchezza dei valori e dei principi, comprende tutte le prestazioni ed i servizi: prevenzione, cura e riabilitazione fisica, oltre all’assistenza morale e psicologica. L’Asl di Brindisi è chiamata a garantire i livelli di assistenza cosi come sono definiti dal piano nazionale che considera il rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità di cura, intendendo garantire, secondo la nostra Costituzione, risposte immediate e rispondenti alle stesse e non mettendo a rischio, come succede tutti i giorni, l’ammalato con una transitoria e precaria assistenza, costringendolo a dolorose attese di ore ed addirittura di giorni.  Richiamiamo a tal proposito l’art. 32 della Costituzione italiana che, nel salvaguardare lo stato di salute dell’individuo e della collettività, delinea le linee guida per non ledere né porre a rischio la salute dei cittadini, perché dà al diritto del benessere fisico, nel suo complesso, un valore sociale esigibile ed inviolabile che deve garantire rispetto e dignità della persona ammalata. Le insufficienti giustificazioni, definiti chiarimenti utili dall’Azienda sanitaria di Brindisi, vogliono nascondere una evidente difficoltà perché si basano esclusivamente su dati statistici, quantificando e paragonando le presenze del 1° semestre dell’anno in corso rispetto a quello del 2017. Infatti nel report della scorsa settimana la Direzione trascura del tutto la storica questione logistico-strutturale, la condizione ambientale, la sistemazione precaria ed il disagio psicologico. Un insieme di situazioni non ancora risolte che producono l’incessante sovraffollamento ed i maggiori disagi per l’utenza ed il personale.  Su questo aspetto c’è ancora tanto da lavorare!

Antonio Licchello

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