BRINDISI – E’ stata voluta, chiesta ed, ora, anche ottenuta. I sostenitori brindisini di Noi con Salvini, con vertici politici al seguito, avranno la loro sede del partito, inaugurata questa mattina in città, in via Ponte Ferroviario, dallo stesso leader Matteo Salvini.

L’apertura della sede provinciale e cittadina del Movimento agevolerà il lavoro dei dirigenti e rappresenterà il luogo perfetto in cui non solo i simpatizzanti ma l’intera comunità brindisina potranno manifestare liberamente il proprio pensiero. “In questo momento storico – affermano i vertici cittadini di Noi con Salvini – così difficile per l’intero Paese e soprattutto per la nostra città è estremamente importante riconoscere, innanzitutto la peculiarità del nostro territorio, e ritrovare la nostra identità culturale e il senso di appartenenza. Bisogna ripartire dalle nostre tradizioni popolari e tornare ad essere fieri della nostra ‘brindisinità’. Soprattutto, è fondamentale interrogarci sul perché non siamo stati in grado, nel corso degli anni, di selezionare amministratori e politici in grado di rappresentare e governare al meglio il nostro territorio. Riteniamo corretto attribuire la responsabilità del degrado socio-economico e culturale in cui versa la città a ‘fattori esterni’ al territorio.  Solo per fare un esempio, il cosiddetto ‘BARIcentrismo’, di cui spesso si parla a Brindisi, è un meschino tentativo di distogliere l’attenzione dalle responsabilità di amministratori e politici locali che hanno dimostrato, in molteplici occasioni, la loro inadeguatezza al ruolo ricoperto e l’incapacità di rappresentare il territorio e i sui interessi strategici, a tutti i livelli”.

Parte da qui, dunque, e da questo modus pensandi l’avventura di Noi con Salvini in quel di Brindisi. Al momento del suo arrivo, però, il leader nazionale è stato accolto, dapprima con scroscianti applausi, e poi, quasi in contemporanea, da un gruppo di altri movimenti ed associazioni (non sappiamo esattamente quali, ndr) che hanno insultato Salvini, urlandogli di andare via perché Brindisi non lo avrebbe voluto. Costoro sono stati, poi, allontanati da alcuni Agenti di Polizia. Legittime le rimostranze (di destra, sinistra o centro che siano, ndr), ma differenti avrebbero potuto essere i modi.

Tanti i temi cardine in una città non propriamente adatta a recitare, attualmente, un ruolo da protagonista e tanti gli intenti. Dal lavoro all’immigrazione, dalla valorizzazione del territorio alle tasse, passando per la sanità. Punti che sono stati portati all’attenzione dello stesso Salvini. “Bisogna abolire la legge Fornero. Difendere la nostra agricoltura dalle aggressioni dello Governo e dell’Unione Europea: i nostri figli vogliono che mangino il nostro olio, non quello che arriva dalla Tunisia o dal Canada. Tanti sono gli immigrati che bivaccano e delinquono, vanno rispediti a casa loro; ci vuole più sicurezza e più sinergia con le Forze dell’Ordine”.

“L’affetto che trovo in Puglia, non lo trovo da nessun’altra parte – ha esordito tra il serio ed il faceto Salvini (tenuto conto delle contestazioni) – sono tante le idee che vogliamo portare all’attenzione dei politici locali: basta immigrazione, difesa della sanità, difesa dell’agricoltura, ma soprattutto trasporti ed infrastrutture: questa Regione dev’essere nel ‘cuore’ dell’Europa. Non ci possono essere treni che, nel 2017, vanno a gasolio. Quando mi vedrò con Berlusconi? Già nella settimana entrante: sarà a Strasburgo per difendere gli interessi dei cittadini italiani e poi potremo parlare di come pensare di vincere e cambiare le sorti di questo Paese. La Puglia non è marginale all’Italia, anzi: essa è a Milano, a Bergamo ed ovunque ci sia l’idea che questa Regione meriti rispetto”.

Salvini, poi, ha illustrato quelle che saranno le linee guida in vista delle politiche del prossimo anno: “Partecipazione ed entusiasmo – ha affermato – a Brindisi, il centrodestra ha sbagliato troppo e si è diviso. Una coalizione che litiga non va da nessuna parte, bensì ci vuole dialogo. La città non ha bisogno di queste cose, perché ha già subito tanto, tra sindaci arrestati e dimessi. Noi e tutto il centrodestra ci dobbiamo occupare di problemi seri e non di poltrone, solo così possiamo vincere. Conto che Noi con Salvini sia presente anche nel Comune di Brindisi, perché i cittadini meritano ben altro, rispetto alle ‘scene’ degli ultimi anni”.

C’è anche tempo per una battuta sul federalismo, “ben diverso da quello che sta, però, accadendo in Catalogna”, ha assicurato Salvini, che ha continuato “Il Sud è stato tradito dallo Stato centrale negli ultimi 40 anni: l’autonomia fa bene a Brindisi come fa bene a Bergamo”.

A livello nazionale c’è la ‘croce’ della legge elettorale, pensata dal PD renziano: “L’importante se ne approvi una il prima possibile e si voti. Questo parlamento si occupa di droga, ius soli, ma non di problemi veri del Paese. Renzi, Gentiloni e Boldrini dovranno andare a casa. Dovranno cambiare lavoro anche Vendola ed Emiliano, perché i pugliesi sono tra i più tassati d’Italia”.

Infine, una battuta su chi sarà il candidato premier per il centrodestra, lui o Berlusconi: “Lo decidono gli italiani – ha concluso Salvini – la domenica del voto. Chi prenderà un voto in più, sarà il candidato premier”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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