Più frutta e verdura a tavola sin da bambini

obeso

A casa mia, che fosse pranzo o cena, mio padre per concludere il pasto sbucciava frutta in quantità industriali, per se e per noi. La tagliava, la metteva nel piatto e la mangiavamo tutti, lui ne andava ghiotto. Non so se sia un’eredità anche questa, ma io puntualmente, quando sono a cena coi miei figli sbuccio la frutta e la divido con loro.

Loro la mangiano volentieri, mangiano un po’ meno le verdure, storcono un po’ il naso quando arriva quella poltiglietta cotta nel piatto e a volte non c’è verso che la mandino giù.

Ai miei tempi mangiar verdure e legumi era più facile, se mi concentro ancora sento sul palato quel sapore meraviglioso della purea di fave che preparava mia nonna. Oggi, forse complice il mondo che gira più veloce, o l’occupazione femminile, il meno tempo che abbiamo da dedicare alla cucina, la vastità di scelta di piatti veloci o precotti che troviamo al supermercato ed anche il benessere economico che ci ha dato la possibilità di mangiare più carne o pesce o alimenti che costano di più, è più difficile tornare a casa la sera e trovarsi davanti ad un bel piatto di verdure cotte, o di pasta coi legumi.

Non si sa per quale misterioso motivo i bambini son sempre stati restii ad ingurgitare roba verde, anch’io devo dire che ho apprezzato alcuni sapori solo quando sono diventato adulto, eppure in realtà son quelli che ne avrebbero più bisogno, soprattutto le bambine.

A dircelo è Pediatrics (la rivista dell’Accademia Americana dei Pediatri, vera bibbia del settore): sono stati valutati i consumi di fibre durante l’adolescenza e la prima giovinezza (gli anni equivalenti alle nostre scuole medie e le superiori) di 90.534 donne in pre-menopausa, il regime alimentare é stato correlato con il rischio di insorgenza di cancro della mammella nelle giovani donne. Durante 20 anni di osservazione sono stati documentati 2.833 casi di cancro della mammella in età compresa fra i 27 ed i 47 anni.

Successivamente é stato fatto compilare un questionario relativo al consumo di fibre vegetali e frutta negli anni della formazione: le donne che avevano consumato in maniera congrua frutta e verdura (almeno un frutto al giorno più 30gr di verdura cotta o cruda) avevano un basso rischio di ammalarsi di cancro della mammella prima della menopausa. La riduzione del rischio é pari al 20%.

Allora forse, dato che sicuramente sarà più facile che mi leggano madri e padri, lo dico a voi: educate i vostri figli ai sapori più semplici, a quelle poltigliette verdi che forse si fa più fatica a cucinare, oppure se non avete tempo al pomeriggio, orario di merenda, sostituite brioches o prodotti industriali con un semplice frutto. Usate le verdure come contorno al posto delle patatine fritte.

Quest’estate ho fatto una valutazione sconcertante: mentre girovagavo da turista in vari posti mi sono reso conto che ogni volta che mi imbattevo in un bambino o un adolescente tendenzialmente obeso qualche metro più in là trovavo una madre obesa nella quasi totalità dei casi. Non era la regola, certo, ma un dato statistico importante che ho potuto rilevare semplicemente osservando la gente attorno a me. Questo significa che l’alimentazione dei nostri figli parte da noi, siamo noi che diamo loro gli strumenti per capire come nutrirsi e come prendersi cura del proprio corpo. A monte però dobbiamo essere in grado di educare noi stessi per poter educare loro. Non trascurate l’obesità nei primi anni di vita, ricordate che grasso non vuol dire “in salute”.

Prof. Saverio Cinieri (#percontodismith)

LASCIA UN COMMENTO