“Dottore come sta?”
“Bene grazie e lei signora Gioia ( bellissimo cognome delle mie terre), come va con la terapia ormonale? ”
“Dottore va bene,  se non fosse che sono ingrassata:  non riesco a smettere di mangiare dolci,  mi gratificano dopo questa brutta esperienza. D’altronde grasso é bello vero? “

Questo colloquio si è svolto oggi,  nel mio ambulatorio, la signora Gioia  è sicuramente  bellissima anche con qualche chilo di troppo, ma non sta facendo del bene a se stessa. Le conoscenze scientifiche su questo punto sono abbastanza chiare: ingrassare dopo la diagnosi di cancro  della mammella e durante le terapie successive aumenta il rischio di metastasi. Ma oltre a mangiare in maniera corretta ed seguire dei regimi di stile di vita idonei cosa  possiamo consigliare in più alle nostre pazienti per diminuire questo rischio? Ci viene in aiuto lavoro recentemente pubblicato da Lancet Oncology ( agosto 2016)

In questo studio sono stati analizzati i dati relativi a 6211 pazienti con  cancro della mammella, viene dimostrato in maniera chiara  che l’esercizio fisico diminuisce il rischio di recidive di malattia nel tempo e quindi di morte per cancro. Le pazienti hanno annotato  su un questionario quanto tempo avevano  dedicato nell’ultimo mese all’ esercizio fisico tipo: passeggiate, jogging, corsa, passeggiate in bicicletta, nuotate e tennis.

Dopodiché con opportuni metodi statistici si sono elaborati i dati, le attività giornaliere tipo stirare e spazzare la veranda non sono state considerate vero esercizio fisico e non sono state valutate (purtroppo per  la signora Gioia e per tutte le altre donne che dedicano molte ore della loro giornate alle faccende domestiche).

Per la prima volta in letteratura  é stato individuata e descritta  con metodo scientifico la quantità di esercizio fisico da fare: da 30 minuti a 75 minuti di camminata veloce per 5 giorni alla settimana o l’ esercizio fisico equivalente in altre attività sportive, per esempio 20 minuti di nuoto al dì sempre per 5 giorni alla settimana.

Incrementando il tempo di camminata aumenta la riduzione del rischio.

Inoltre, anche qui per la prima volta si descrive (dopo aver valutato il tumore alla diagnosi  da un punto di vista molecolare: cioè per la sua biologia ) un vantaggio superiore nelle donne che fanno la terapia endocrina ( le vecchie care compresse per 5 anni) . Per queste pazienti, il rischio di ammalarsi di cancro della mammella metastatico e di morire per la malattia si riduce fino al 50% se fanno un esercizio fisico costante.

Non ci sono più scuse quindi tutti noi medici , e non solo gli oncologi,  dovrebbero raccontare  alle pazienti questi risultati.

La signora Gioia inizierà, spero con “gioia”,  a fare delle  camminate veloci e  ridurrà il suo rischio di recidiva e morte anche  in base a quanto sono stato convincente a spiegarle l’evidenza scientifica appena pubblicata.

Buona life walking ( camminata veloce per la vita ) a tutti !!!

di  Prof. Saverio Cinieri

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