BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota ufficiale di Legambiente, a firma del presidente Nicola Anelli

“Finalmente, forse, Ecologica Pugliese sta per ultimare la sua infausta gestione del servizio di raccolta degli R.S.U. a Brindisi. Legambiente ha dovuto ripetutamente segnalare i tanti disservizi riscontrati, la miscelazione di frazioni diverse di rifiuti, la trasferenza tra compattatori su strade pubbliche o in ambienti inidonei, l’abbandono prolungato di rifiuti in pattumelle o in bidoni carrabili. E’ stato necessario perfino interessare Sua Eccellenza il Prefetto in merito all’interruzione del pubblico servizio conseguente alla decisione di Ecologica Pugliese di effettuare l’attività in alcune aree (Z.T.L. in primis) motivando che l’azienda riteneva più “vantaggioso” pagare la penale, piuttosto che effettuare il servizio ed incorrere nel rischio di continuare a pagare pesanti multe.



Abbiamo scritto che forse ci sarà il subentro, in quanto Ecologica Pugliese, invece di impegnarsi a migliorare la qualità delle proprie attività, ha deciso di rivolgersi all’Autorità Nazionale Anti corruzione (A.N.A.C.) per chiedere di verificare la correttezza dell’affidamento dell’appalto alla nuova società che avrebbe importanti contenziosi con altre Amministrazioni pubbliche. A Legambiente non interessa approfondire la notizia relativa ai rapporti familiari o politici dei titolari della società “Ecologia Falzarano”, ma è necessario riflettere su quanto emerso da verifiche effettuate, tenendo conto che l’Associazione segue costantemente la gestione dei cicli dei rifiuti in Italia monitorando la qualità della gestione delle diverse frazioni e fasi del ciclo e tutti i risvolti /conseguenze che portano alla redazione dei rapporti sulle Ecomafie. In particolare la società Ecologia Falzarano ha gestito l’attività di raccolta differenziata degli R.S.U. in Comuni medio piccoli e ci sono notizie controverse sulla qualità del servizio, legate ad esempio ad inadempienze contrattuali, al mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori, alla carenza dei mezzi e locali etc etc…Ecologia Falzarano è risultata alla fine l’unica partecipante alla gara predisposta dall’Amministrazione Comunale di Brindisi, ma proprio questa anomalia avrebbe dovuto suggerire un approfondimento in merito alle controversie con altre Amministrazioni Pubbliche segnalate ed all’affidabilità della società, da tutti i punti di vista, soprattutto in considerazione degli ambiziosi programmi concordati.
Altrettanto indispensabile dovrebbe essere la verifica sull’idoneità dei locali prescelti dall’impresa, che, qualora davvero dovessero essere prospicienti via Benvenuto Cellini, al margine del quartiere S. Elia, creerebbero evidenti problemi sulla viabilità e su rischi di intralcio e di pericolo rispetto al transito di mezzi privati, ma ancor più risulterebbero confliggenti con il testo unico delle leggi sanitarie.

Tanto più sono legittime le perplessità, se si considera che la percentuale di raccolta differenziata a Brindisi è precipitata dal 37,54 del mese di ottobre 2014 (ultimo mese di gestione del servizio da parte di Monteco) al 26,63 del mese di novembre 2016, con conseguenti aggravi dei costi e dell’ecotassa. Offre “Ecologia Falzarano” le condizioni di affidabilità per invertire sensibilmente il tracollo della raccolta differenziata e le conseguenti cattive abitudini che si vanno diffondendo e consolidando? Legambiente continua a credere che si debba finalmente sbloccare l’assurda situazione in cui si trova la città di Brindisi che disporrebbe degli impianti necessari per il ciclo dei rifiuti, ma li ha indisponibili o sequestrati. Legambiente, però, ritiene necessario ricorrere per l’affidamento di tutti i servizi, ad appalti-concorsi che contengano penalità e premialità legate al raggiungimento di obbiettivi definiti di raccolta e conferimento delle diverse frazioni di rifiuti ed alla qualità di tutti i servizi concordati”.




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