BRINDISI – La Stp di Brindisi, società partecipata al 66% dalla Provincia ed al 33% dal Comune e che vanta 334 dipendenti, è diventata oramai un modello gestionale nel campo delle partecipate dei trasporti pubblici. Pensate che nel 2009 si dovevano fare i conti con un bilancio in perdita per 2,3 mln di euro. Successivamente, attraverso un importante piano di razionalizzazione dei costi – che ha visto un ricorso sempre più frequente all’internalizzazione dei servizi – ed alla predisposizione di un nuovo piano industriale, la Stp è riuscita ad invertire completamente il trend; dal 2012 ad oggi, infatti, i bilanci sono sempre stati in attivo, e quello dello scorso anno ha fatto registrare un utile pari a 400.000 euro.
Ciò, ha permesso alla società di investire nell’ammodernamento del parco mezzi, cosa che non avveniva dal 2008, anno in cui furono acquisiti nuovi bus grazie ai fondi statali e regionali. La Stp ha provveduto ad acquistare nuovi mezzi con risorse proprie, in attesa che, attraverso fondi statali, possano arrivare altri 29 pullman da utilizzare nelle tratte extraurbane; il 30% della spesa, in questo caso, sarà a carico della società. Per i bus urbani, invece, si attende di aggredire i fondi Por messi a disposizione dalla Regione.
Nel 2018 scadrà il secondo mandato (triennale) del Presidente Rosario Almiento, il quale più volte ha denunciato che senza la predisposizione di un Piano Urbano della Mobilità non sarà possibile approntare progetti di ampio respiro.
Si pensi al rapporto tra la città ed il mare: la Stp non può coprire il collegamento con il litorale attraverso i mezzi migliori di cui dispone a causa della strozzatura rappresentata dal ponte che collega il Casale con la Scia, il quale impedisce il passaggio dei bus più capienti e moderni. Ciò, per una città che vuole dialogare sempre più con il proprio mare, costituisce una criticità da risolvere quanto prima, al pari della realizzazione di una circolare del mare (attualmente la motobarca effettua 4 fermate, una in più rispetto al passato) che consenta lo sbottigliamento del traffico dalle arterie stradali principali del Centro cittadino.
E sempre attraverso il Pum si dovranno risolvere una volta per tutte le questioni – sospese da anni – inerenti la viabilità, i parcheggi e l’individuazione delle ztl del Centro. A tal proposito, l’auspicio dei vertici della Stp di Brindisi è che la società possa essere coinvolta nella gestione dei parcheggi – come già avviene a Lecce, Taranto e Bari -, in modo tale da offrire servizi integrati (i famosi park and ride) che possano garantire risultati migliori per la cittadinanza.
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Andrea Pezzuto Redazione |
avremmo gradito un più approfondito riconoscimento de sacrifici operativi chiesti a tutti gli operatori che svolgono il loro lavoro senza avere tutti quei benefit economici e lavorativi che hanno molte aziende similari. sacrifici che coinvolgono tutti e che hanno consentito rilevanti risparmi economici che hanno portato la nostra Azienda ad essere tra le più solide con minori costi di gestione ed un ottimo rapporto tra qualità/quantità del Servizio offerto al pubblico.
Un plauso alla dirigenza per gli innumerevoli sforzi che in questi anni ha fatto per ribaltare il trend negativo del bilancio d’esercizio. Peccato che abbia escluso dai meriti la classe operaia o meglio il movimento formato da circa 300 autoferrotranvieri e meccanici che ogni giorno lavorano con spirito di sacrificio, dedizione e molto spesso in condizioni a dir poco disumane. Prova ne è, che la maggior parte del parco mezzi é vetusto. Per non parlare dei turni di lavoro cui nastro lavorativo spesso non ci consente nemmeno di vedere le nostre famiglie. Per tutto questo non ci resta che ringraziare le diverse sigle sindacali aziendali cui segretari, pur di far carriera hanno svenduto la nostra categoria. Mi riferisco alla triplice o meglio quintuplice che ha tradito soprattutto le aspettative dei loro iscritti.