La professionalità dello chef al servizio della salute, presentazione del progetto all’Alberghiero

BRINDISI – Si terrà il giorno 11 novembre, alle ore 10:00, nell’aula magna dell’istituto alberghiero S. Pertini di Brindisi, una conferenza dal titolo ‘Wellness Cooking, la professionalità dello chef al servizio della salute’.

La conferenza è una sorta di presentazione del progetto didattico che al Pertini formerà una nuova professionalità, quella dello chef salutista. All’incontro, presieduto dal dirigente scolastico Vincenzo Antonio Micia,  accompagnato per l’occasione da Silvana Leo, oncologa, responsabile U.O.S. oncologia geriatrica del Polo oncologico Giovanni Paolo II di Lecce, ed alla presenza dell’assessore regionale al lavoro, formazione professionale, diritto allo studio e istruzione Sebastiano Leo e del dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale di Brindisi Vincenzo Melilli. Relazioneranno Alessandra Italia, ideatrice ed organizzatrice del progetto Wellness Cooking; Silvana Leone, biologa, specialista in Scienze dell’Alimentazione e socia dell’associazione La chiave d’argento onlus di Lecce; Mario Manconi, chef, presidente onorario dell’associazione Sapori Oriente d’Italia. Modera la conversazione Angelo Sconosciuto, giornalista de la Gazzetta del Mezzogiorno.

Il progetto Wellness Cooking, la professionalità dello chef al servizio della salute, realizzato dall’IPSSEOA “S.Pertini” di Brindisi con la collaborazione dell’associazione La chiave d’argento onlus di Lecce e l’associazione Sapori Oriente d’Italia di Lecce, ha lo scopo di gettare le basi per la creazione di una figura professionale mirata alla cucina salutistica. Attraverso il corso, tenuto dalla biologa Stefania Leone dell’associazione La chiave d’argento onlus e dallo chef Mario Manconi dell’associazione Sapori Oriente d’Italia, saranno sviluppate le necessarie competenze dello chef di domani – magari anche oggi – nella cucina salutista, in considerazione delle malattie del benessere quali obesità, diabete, malattie croniche infiammatorie, intolleranze alimentari, con un occhio attento al paziente anziano ospedalizzato per patologie neoplastiche.

Lo chef salutistico sa coniugare gusto delle pietanze al potere preventivo e  curativo dei cibi; sa dare utili indicazioni tecniche alla manipolazione, cottura e conservazione dei cibi , utili a ridurre la dispersione dei principi nutritivi e mantenere dunque  l’integrità nutrizionale dell’alimento.

Il progetto si articola in due momenti. Nel primo sarà organizzata una conferenza, aperta alle classi quinte, in cui sarà illustrata, a cura degli esperti del progetto, la necessità, per il giovane cuoco, di saper gestire anche ambiti lavorativi diversi dal classico ristorante-pizzeria-pub.

Il progetto mira infatti alla diversificazione degli exit lavorativi, da un lato, ed alla accurata preparazione professionale e teorica degli alunni dall’altro. La mensa ospedaliera, la ristorazione nelle case di cura e di ricovero per gli anziani rappresentano un settore lavorativo di nicchia e vergine. Formare in tal senso gli alunni significa dare loro maggiori competenze e possibilità di lavoro. Il diritto alla salute d’altronde parte dal cibo, ed avere in strutture di assistenza o ospedaliere il personale di cucina preparato fa sì che i sofferenti e gli anziani possano godere meglio ed in piena tranquillità del diritto alla salute.

Il secondo momento del progetto, quello attuativo, è invece destinato ad una sola classe quinta pilota, e si sostanzierà in lezioni frontali con la biologa e con la concomitante applicazione dei principi nutritivi illustrati nella preparazione di un pranzo- tipo, legato ai particolari bisogni del paziente. In tale contesto sarà sottolineata ancor più l’importanza della dieta mediterranea quale modello per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative (cancro, diabete, malattie cardiovascolari, obesità) come la ricerca nel settore nutrizionale indica con evidenze scientifiche incontrovertibili. In sei incontri si parlerà di 6 o più necessità nutritive e nutrizionali per altrettante patologie, correlando dunque le patologie metaboliche ai piani alimentari; in tal modo saranno preparati dagli alunni insieme all’esperto cuoco 6 pasti dedicati.

I destinatari del progetto pilota sono per questo anno gli alunni della classe VC ma si prevede che il progetto, a partire dall’anno prossimo, diventi sistemico per le classi quarte e quinte. Il metodo didattico, concordato con gli esperti esterni, è quello laboratoriale: le necessarie lezioni frontali dell’esperta saranno, in uno, messe in pratica dal cuoco nella preparazione di un pasto sano, genuino e curativo. Gli alunni lavoreranno insieme all’esperto cuoco nella preparazione del pasto salutistico.

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