Intervista a coach Vitucci: “Sono arrivato quando il film era già iniziato, non ho una spiegazione per tutto. Di certo va migliorato l’attacco. Vedremo cosa fare con la società”

BRINDISI – Coach Frank Vitucci quando ha accettato l’offerta di Brindisi sapeva bene che l’avrebbe atteso un compito difficile, ma l’esperienza di due anni fa a Torino, dove subentrò a Luca Bechi dopo 2 vittorie e 9 sconfitte, lo ha reso consapevole di quello di cui ci sarà bisogno da qui all’ultima giornata.

Coach, come procedono questi primi giorni?

“E’ una fase di ambientamento, di conoscenza dei giocatori, di valutazione delle prime cose che si possono fare. Purtroppo sabato non siamo riusciti a portare a casa un risultato che meritavamo e che si poteva prendere, però pazienza, bisogna guardare avanti”.

Che idea si è fatto della squadra vedendola in televisione e adesso dal vivo?

“Quando sei chiamato in queste situazioni è chiaro che il quadro non è dei migliori, altrimenti non sarei qui: è evidente quindi che ci siano problematiche legate alla situazione di classifica, però per fortuna il campionato offre ancora tante prove. Vedremo che valutazioni fare sulla squadra, le quali non dipendono solo da me”.

Cosa le è balzato agli occhi?

“Qualche errore può essere stato fatto, tra l’altro sono già stati cambiati due giocatori per motivi differenti, quindi sicuramente la stabilità manca. Bisogna capire con chi si ha a che fare: sarà importante mantenere i nervi saldi e lottare fino alla fine”.

Di cosa ci sarebbe bisogno per puntellare questo roster? Ha chiesto garanzie in tal senso?

“Ci sono giocatori che sono arrivati da poco, quindi ritengo che non sia giusto fare queste valutazioni al momento. Ne parlerò con il club a mente fredda”.

Molti pensano che questa squadra non disponga di un asse play-pivot solido: d’altronde, nel roster non ci sono lunghi da pitturato o rollanti. Stesso discorso per gli esterni, dove Tepic pare un pesce fuor d’acqua. Sono situazioni che possono essere dipese anche dal sistema di gioco adottato oppure sono problemi strutturali?

“Sono arrivato quando il film era già cominciato: non ho una spiegazione per tutto e non è neppure giusto che mi metta a fare il professore di filosofia. Quello che dobbiamo fare adesso è sfruttare un po’ meglio i giocatori a disposizione, recuperando ad esempio uno come Tepic, che deve darmi un contributo migliore, e nell’ultima partita, da quello che mi dicono, ha già fatto meglio, essendo stato più coinvolto. E’ un giocatore molto importante: non possiamo prescindere da lui.

Rispetto a Lalanne e Moore penso che siano due giocatori importanti, che bisogna sfruttare al meglio possibile. Abbiamo bisogno di provare a produrre più punti in attacco, mentre difensivamente siamo andati discretamente a Capo d’Orlando, ma chiaramente la difesa dovrà diventare sempre più importante. Poi cercheremo di capire assieme al club se effettivamente ci sono margini di miglioramento. Purtroppo io ho condotto solo due allenamenti: oggi era il terzo (ieri, ndr), l’unico normale rispetto ai precedenti, ma è stato condito da un sacco di infortuni ed intoppi che non mi hanno premesso di lavorare come avrei voluto”.

Riguardo l’aspetto difensivo, le piacerebbe modificare qualcosa, come ad esempio aumentare la pressione sui pick & roll? Ha gli uomini per farlo?

“Torno al discorso precedente perché è imprescindibile: ho dei giocatori a disposizione e devo cercare anche difensivamente di capire come meglio possono fare. Poi ognuno ha i suoi ideali, però siccome gli ingredienti sono di un certo tipo, bisogna fare in modo che rendano nel miglior modo possibile. Mi sembra che questa squadra abbia un po’ di margini di miglioramento in attacco, e sabato abbiamo perso soprattutto perché abbiamo realizzato 66 punti, facendo 3 su 23 da tre e sbagliando due tiri liberi nell’ultimo quarto; sono numeri un po’ poveri”.

A suo avviso è una squadra che deve correre maggiormente oppure sono giocatori più adatti ad un basket controllato?

“E’ una squadra che deve assolutamente sforzarsi di trovare più punti, e questi si trovano cercando soluzioni migliori, passandosi di più la palla senza forzare le situazioni: mi sembra che siamo ultimi nelle percentuali da due ed ultimi nelle percentuali nei tiri liberi. Non possiamo stravolgere tutto ma penso che un pochettino meglio si possa fare”.

Che impatto potrà avere Smith?

“Sicuramente non è ancora al meglio della sua forma, è un ragazzo che ha girato il mondo e per questo ci dovrebbe dare quell’esperienza della quale questa squadra ha bisogno. Cercheremo di coinvolgerlo mano a mano che il suo grado di forma migliorerà”.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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