Viaggi della speranza, Amati: “Nessun parlamentare ha mai preso a cuore una clamorosa ingiustizia economica”

“Nei viaggi della speranza c’è anche una clamorosa ingiustizia economica che nessun parlamentare – di questa o di altra legislatura – ha mai preso a cuore per risolvere.
Si tratta dell’eccessivo costo del rimborso per mobilità passiva, che poi incide in modo pesante sul riparto del fondo sanitario regionale”.
Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, commentando i dati sulla mobilità passiva elaborati dall’Aress.
“Al dramma umano si somma dunque un’iniquità economica, perché il costo sostenuto dalla Puglia per la mobilità passiva attiene alla remunerazione in favore di altre regioni delle prestazioni effettuate in favore di cittadini pugliesi. E mentre, se si tratta di un farmaco acquistato da un pugliese in altra regione, è giusto che la Puglia paghi il prezzo intero alla regione erogante, nel caso di ricoveri o prestazioni ambulatoriali i costi unitari da rimborsare non possono rimanere fissi, cioè sempre gli stessi anche all’aumentare del numero delle prestazioni richieste ed effettuate. Così facendo, infatti, per la Regione che presta il servizio la mobilità diventa in parte un ingiusto guadagno. Spiego meglio con abbondante approssimazione: il costo di un reparto o di un ambulatorio rimane immutato a prescindere dal fatto che le prestazioni erogate siano dieci o trenta, per cui appare irragionevole che il costo unitario non muti al mutare in aumento della quantità di prestazioni effettuate.
Ciò significa, concretamente, che la Regione Puglia subisce una detrazione per mobilità passiva obiettivamente ‘gonfiata’, finendo per prendere dal fondo sanitario una somma inferiore a quella necessaria per garantire i livelli essenziali di assistenza. Un obbrobrio di ragione e di coscienza”.

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