Sabato: l’incubo della spesa in coppia – di Gabriele D’Amelj Melodia

Non c’è solo la famosa febbre del sabato sera, ma anche quella del sabato mattina. Non si tratta si una cosa grave, per carità, ma è comunque una febbricola fastidiosa, innervosente. Il guaio poi è che non ci sono pillole che te la possano far passare. E’ un piccolo morbo settimanale cui è impossibile sfuggire. Sto parlando dell’odioso rito della spesa in coppia al supermercato. Una sgradevole incombenza che coinvolge migliaia di mariti e conviventi (i cosiddetti “compagni”) Breve parentesi: chissà come gongolerebbe se fosse vivo oggi “Il migliore”, Palmiro Togliatti, nel vedere tanti…compagni!). Se non ci fosse tale iattura, il sabato sarebbe una giornata magnifica. Ci si può alzare con comodo, sorbire il primo caffè in compagnia dei cazzeggisti di “Omnibus”, mettere un po’ di ordine nel casino dello studio o del garage, oziare in facebook distribuendo mipiacciate, fare qualche telefonata per organizzare un doppio tennistico o un pokerino con gli amici. Invece no, c’è sempre una lei pronta a richiamarti all’ordine. “Beh,ancora in pigiama? Muoviti che ho appuntamento con Rosy al bar e poi “ci tocca” la Coop. Già, la “Coop sei tu”. E’ in questi frangenti che si invidiano gli amici felicemente scapoli o .. vedovi.. Terminata la difficoltosa colazione al bar, affollato di una famelica umanità vociante, “è l’ora che volge al desìo, e ai compagni intenerisce il core”. Giunti al grande parcheggio, nessuno si illuda di poter scegliere uno stallo a piacimento: infatti sarà sempre lei a decidere, a ordinare con piglio generalesco dove e come posteggiare (“mettiti di muso, così poi usciamo prima”). Una volta preso l’enorme carrello-container ed entrati nel supermercato ( In alto, proprio sull’ingresso, c’è una strana scritta “Perdete ogni speranza o voi che entrate”) è l’inizio di un incubo senza ritorno. Saranno due- tre ore di tormento. La vostra metà si aggirerà come gentil farfalletta giuliva tra rotoli di carta igienica in offerta, confezioni maxi di patatine, orribili pesci congelati, pacchi di teneroni prendi 3 e paghi 2 ed altre mirabilia. Voi dal canto vostro, non potrete che seguirla scodinzolante come il miglior amico della donna, senza neppure azzardare un piccolo acquisto, o almeno una proposta: rimarreste fulminato da una di quelle occhiate di fuoco che solo una femmina in calore di shopping è capace di lanciare. Il reparto che più eccita il gentil sesso è quello dei detersivi. C’è come un aura luciferina sul volto di una donna che scruta tra gli Omini, i Mastrolindo, i Coccolino, gli Aiax, i Cif, gli Svelti, un magico mondo di eroi schiumanti che anima le muliebri fantasie delle nostre dolci donnine tutte “all’opre femminili intente”. Il carrello intanto prende le sembianze di un vagone di treno merci. Farete una fatica bestia a spingerlo ma non vi azzardate a protestare sennò vi esporrete alla più classica delle lamentazioni: “Eh sì, per una volta che fai qualcosa!”. Ma io dico, il Buon Dio non poteva inventare la settimana corta, quella senza sabato?

Gabriele D’Amelj Melodia

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