BRINDISI – “Così non si può andare avanti”. Ad affermarlo è una giovane professionista brindisina, Daniela P. di 28 anni, costretta a prendere il treno la mattina per andare a lavorare a Lecce, treno che però, come accaduto stamani, non è arrivato puntuale, così creando enormi disagi ai numerosi pendolari. “Il treno, questa mattina, ha accumulato 40 minuti di ritardo; non è la prima volta”, afferma la giovane lavoratrice. “Il problema è che dalle 9:14, orario originariamente stabilito, alle 10:16, orario in cui passa il successivo treno utile, si crea un vuoto. Trenitalia, infatti, non assicura nemmeno servizi sostitutivi, perché il cambio di tipologia di treno è soggetto alla discrezionalità del capo-treno, che può decidere di non farti salire se non previo pagamento della differenza di costo del biglietto. Inoltre, se volessi prendere la macchina, non saprei nemmeno come farmi rimborsare il biglietto acquistato, perché l’unico modo è quello di rivolgersi al centro servizi online che comporta una perdita di tempo enorme, senza la certezza, tra l’altro, di vedere riconosciute le proprie ragioni. Infine, – conclude Daniela P., vi è da denunciare anche l’assenza di mezzi pubblici alternativi che possano consentire di fare fronte al disagio, in quanto c’è carenza anche di pullman per Lecce. Insomma, sembra di essere nel terzo mondo”.
Andrea Pezzuto