Rifiuti, accordo con la Falzarano scritto sull’acqua. Si attende il Tar

BRINDISI – Lo aveva annunciato l’Ecologica Pugliese che avrebbe fatto valere le proprie ragioni, ma da Palazzo di Città erano sicuri che questa sarebbe stata la volta buona.
Così, la società barese ieri si è vista riconoscere dal Tar di Lecce una sospensiva di 5 giorni: in questo lasso di tempo il Comune di Brindisi dovrà produrre le proprie memorie difensive per convincere l’organo giudiziario amministrativo della bontà delle procedure di gara seguite.
Cosa lamentò Ecologica? La ditta non partecipò alla gara biennale indetta il mese scorso (alla quale partecipò solo la Falzarano) poiché, secondo la stessa, pur avendone interesse – ed avendo, tra l’altro, fatto affidamento anche sulle capacità di un diverso soggetto per soddisfare i criteri di selezione previsti dagli atti di gara – non è stata messa nelle condizioni di partecipare.
I motivi furono esplicitati da Ecologica il 5 gennaio scorso.
“Il termine ultimo per la presentazione delle offerte scadeva oggi, alle ore 13.00. Ieri, in tarda serata, il progettista incaricato dall’azienda di predisporre l’offerta tecnica, ormai ultimata, mentre stava riepilogando i punteggi che l’operatore concorrente avrebbe ottenuto in base alle migliorie contenute nel progetto, si è avveduto di un grossolano gravissimo errore. In particolare, il disciplinare di gara, all’art. 13, prevede due parametri a cui la Commissione farà riferimento per esprimere il proprio giudizio e procedere all’aggiudicazione, stabilendo testualmente quanto segue: “La Commissione esprimerà il suo giudizio, assegnando un massimo di 80 (ottanta) punti per l’offerta tecnica […]. L’offerta tecnica verrà valutata secondo i criteri (A-B-C-D-E) e i sub criteri riportati nella tabella seguente. […]”. Ebbene la somma dei sub-criteri previsti al punto “E” della tabella riportata all’art. 13 non corrisponde al risultato ivi indicato: 2+3+5+12+2 = 24 e non 28. Conseguentemente il punteggio massimo raggiungibile con l’offerta tecnica risulta, in realtà, pari a 76 e non a 80.
Tale errore risulta determinante, poiché lo stesso Disciplinare di gara dispone che “Al fine di ottenere da parte dell’aggiudicatario la garanzia di un’idonea qualità tecnica, saranno ammessi alla successiva fase dell’apertura dell’offerta economica esclusivamente i concorrenti che, in sede di valutazione degli elementi di natura tecnica e qualitativa, avranno conseguito un punteggio complessivo non inferiore a 40/80. […]”.
Ed ancora: “Ne consegue che l’operatore economico concorrente si trova nella condizione di non poter addirittura conoscere il reale punteggio minimo richiesto per superare la c.d. “soglia di sbarramento”, ricadendo in una situazione di assoluta incertezza. Si è oggettivamente impossibilitati, dunque, a tarare in maniera corretta il progetto offerta e a formulare un’offerta seria, elaborata con cognizione di causa, a causa dell’indeterminatezza dei criteri di riferimento.
Il comunicato, poi, concludeva: “A ciò si aggiunga il grave vizio da cui gli atti di gara sono affetti a causa dell’erroneità del quadro economico di base, stante l’inesattezza del costo del personale ivi indicato. Il Comune, infatti, ha considerato i livelli di inquadramento del personale così come cristallizzati al 2014, omettendo di prendere atto delle mutazioni sopravvenute. Nonostante le varie segnalazioni dell’azienda, inviate sin dal 21 dicembre 2016, la stazione appaltante non ha voluto rettificare il quadro economico”.
In considerazione di tutto quanto sopra, la Ecologica Pugliese s.r.l. invitava il Comune di Brindisi a sospendere con effetto immediato la procedura di gara e a rettificare il gravissimo errore inerente al punteggio, riaprendo i termini per la presentazione delle offerte. Richiesta evidentemente non accolta dal Rup del Comune di Brindisi, dal momento che la gara venne regolarmente indetta e vinta dalla Falzarano.
Adesso l’Amministrazione targata Carluccio e la città tutta rivedono i fantasmi degli ultimi mesi, quando si sono scontrati ripetutamente contro il muro invalicabile eretto dal legale di Ecologica e dai giudici del Tar.
Se dovesse essere confermato il marchiano errore materiale eccepito da Ecologica, sarebbe da considerare un fatto estremamente grave, che darebbe adito ad alcuni sospetti.
Tra l’altro, anche qualora la Falzarano dovesse finalmente riuscire a scalzare Ecologica, la situazione non sarebbe affatto pacifica come paventavano la Carluccio ed Errico il 20 gennaio scorso. Infatti, il settore affari legali del Comune sta ancora lavorando alle verifiche del caso per sottoporre alla Falzarano le condizioni contrattuali da siglare, e non è detto che tra le parti si raggiungerà facilmente un accordo. Dal Comune fanno comunque sapere che, in caso di riscontro positivo dal Tar, il servizio inizierà anche in assenza di un contratto a disciplinare il rapporto. Pertanto, per un periodo indefinito le condizioni ed i vincoli tra le parti sarebbero scritti sull’acqua, proprio come avvenuto con Ecologica, dove un contratto tra le parti non è mai stato stipulato, con le evidenti ripercussioni che ciò ha comportato in termini di vigilanza e di poteri impositivi da parte del Comune (elemento messo in rilievo dall’Avv. Silvestre nel corso della sua prima apparizione in Consiglio comunale). L’aleatorietà della situazione, poi, prosegue spostandosi agli aspetti più strettamente operativi, dove la Falzarano, ad esempio, non ha ancora fatto sapere quale capannone vorrà utilizzare.
“Entrò l’1 febbraio la Falzarano prenderà servizio” disse la Carluccio: mai come adesso quelle parole rischiano di risultare vacue.

Andrea Pezzuto
Redazione

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