Pd: “Ci sarà un candidato renziano”. L’annuncio di Rosato a ‘La Piazza’

CEGLIE – “Non abbiamo convinto gli elettori che stavamo facendo delle cose necessarie. E’ colpa nostra, non me la prendo con gli elettori. La cosa più libera è il voto”. Con queste parole Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e parlamentare renziano del Pd, intervenuto a ‘La Piazza’ – la tre giorni di dibattiti organizzata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Ceglie Messapica – spiega il calo del Pd dal 40% delle Europee 2014 al 18% dello scorso 4 marzo.

Renzi è arrivato al capolinea? “Noi abbiamo già fatto una forzatura con Matteo (Renzi, ndr) e l’abbiamo spinto dopo il 4 dicembre, giorno in cui si era dimesso dalla segreteria del Pd, a ricandidarsi per fare il segretario del Partito Democratico perché non avevamo nessun altro che potesse fare il leader di questo partito. Lo abbiamo spinto in tanti e lui alla fine ha ceduto e si è candidato. Adesso questo errore non lo farà più. Si è dimesso e non ha certo l’ambizione di ricandidarsi. Però – spiega Rosato – Renzi resta un leader perché non ci si dimette da leader della politica, ci si può dimettere da segretario o da presidente del Consiglio. Poi ce ne sarà uno più bravo? Arriverà uno più bravo? Speriamo che arrivi uno più bravo un giorno che trascini un pezzo del nostro Paese e che diventi un leader del Centrosinistra. Ma non basta candidarsi per fare il leader”, aggiunge il padre dell’attuale legge elettorale. “Il leader è qualcuno che riesce a comunicare al popolo italiano un progetto. Salvini nel suo è un leader, è un leader della paura perché su quella lavora e sa che rappresenta per un pezzo del popolo italiano la risposta alla paura. Noi abbiamo bisogno di costruire una leadership alternativa, fino a quando non la costruiamo Renzi resta un leader. Questo però non vuol dire che sarà in campo e che si candida”.

Quanto alle voci che Renzi voglia lasciare il Pd e fare un suo partito Rosato non ha dubbi: “Non è così, sono certo che non lo farà. Ogni volta che esce la notizia lui la smentisce”. Però potreste essere tentati dall’idea di cambiare brand, visto che quello del Pd risulta un po’ usurato… “Questo è un tema vero, esiste qualcuno che lo sostiene. Io mi iscrivo tra quelli che sostengono che il problema non è il nome del contenitore bensì il contenuto. Prima lavoriamo sul contenuto, facciamo rapidamente questo congresso, scegliamo un segretario, mettiamoci a lavorare e facciamo un congresso che non sia divisivo, anche se i congressi sono sempre divisivi. Ma non litighiamo perché agli italiani delle nostre discussioni non importa niente”.

Quando fate il congresso? “C’è un impegno a farlo prima delle Europee quindi bisogna partire entro la fine dell’anno per votare a febbraio”. Voi renziani esprimerete una candidatura alla segreteria? “Ci sarà sicuramente una candidatura che proporrà una visione della società che sarà coerente con quanto abbiamo fatto negli anni di governo”. Ci dia la notizia, il nome? “Non ve la do la notizia, anche perché non sono affascinato da questo dibattito”. Ma ci sarà un candidato renziano… “Ci sarà”, conferma Rosato. Dicono che è una donna… “Dicono che è una donna, dicono che è un uomo. dicono che è giovane, dicono che è vecchio”. Serracchiani, Boschi? “Le dicono in tutte le forme. Non mi tirerete fuori un nome”. Teresa Bellanova? “Non mi tirerete fuori un nome. sono tre ottime candidate, ma ne possiamo aggiungere altri dieci”, risponde Rosato.

Insomma, farete una vostra proposta anche se volete un congresso ecumenico… “Non ho detto ecumenico, ho detto di non litigare. Del resto noi abbiamo una debolezza di fondo enorme che è quella che siamo rimasti l’unico partito democratico. Qui non chiamerete mai nessun leghista per chiedergli quando farete il congresso della Lega per determinare l’alternativa a Salvini. Oppure non arriverà mai un leghista a dire non sono d’accordo con Salvini su una piccola cosa. Non c’è, non esiste in natura”.

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