INTERVISTA – Serra (M5S): “La Marina fuori dal Porto interno: puntiamo su diportismo e waterfront. Enel deve riconvertire entro il 2025”

BRINDISI – E’ partita con l’intervista al candidato Sindaco del M5S Gianluca Serra la nostra rubrica “Sindachiamo”, che si prefigge l’obiettivo di snocciolare i programmi elettorali dei 5 professionisti che concorrono alla poltrona di Primo cittadino.

La parte introduttiva del programma proposto dal M5S è incentrata sula partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, che si concretizza: nel controllo dell’operato dell’ente attraverso piattaforme che permetteranno di seguire – ad esempio – l’andamento degli appalti; in consigli comunali cadenzati nel tempo dove i cittadini potranno avere diritto di parola; in bilanci partecipativi dove si interrogherà la popolazione sulla destinazione di determinate somme rivenienti dal bilancio; e ancora, referendum locali, con la cittadinanza che verrà interpellata per pronunciarsi su tematiche di rilievo. Insomma, la riproposizione di un modello di cittadinanza attiva da sempre propugnato dal M5S.

In merito alla mobilità urbana, Serra ha annunciato di voler eliminare le strozzature presenti in alcuni punti della città (vedi sottopasso che porta in via Materdomini), ed in riferimento al Piano della sosta nell’area del Centro ha affermato che non si potranno pedonalizzare interamente i Corsi ed il Centro storico finché non verranno realizzate due nuove grandi aree parcheggio, altrimenti si correrebbe il rischio di rendere inaccessibile il cuore della città.

Rispetto al futuro modello di sviluppo economico della città, per il candidato grillino sarà necessario puntare sul comparto agricolo, su quello aerospaziale e su quello turistico. A tal proposito, Serra si è detto fermamente convinto del fatto che il Castello Svevo debba essere destinato ad usi turistici e che la Marina Militare debba abbandonare l’attuale postazione. Ciò, al fine di valorizzare la stessa Marina, che con l’imminente arrivo di nuovi mezzi navali di dimensioni più grandi avrebbe bisogno di spazi più grandi rispetto a quelli garantiti dal Seno di Ponente.

Lo spostamento della base navale della Marina fuori dal Porto interno permetterebbe una declassificazione dello stesso (attualmente indicato come militare) e consentirebbe l’eliminazione dei vincoli che impediscono un armonico sviluppo del diportismo nel Porto interno. A tal proposito, Serra vorrebbe destinare il Seno di Levante allo sviluppo del diportismo, un po’ sulla linea del Dpp redatto dal prof. Goggi, e vorrebbe portare a termine il progetto della Circolare del mare.

E sempre in ambito di valorizzazione del waterfront, l’idea del candidato Sindaco del M5S è quella di abbattere il muro sito tra il piazzale del Monumento al Marinaio e l’area di “Deposito catene” e realizzare lì un grande parco tematico e didattico sulla presenza della Marina Militare a Brindisi: ciò prendendo spunto da un modellino di un aliscafo conservato all’interno della base della Marina.

Riguardo S.Apollinare, invece, Serra è dell’idea che la possibile nascita di nuove banchine in quell’area non debba andare a detrimento dell’area archelogica contermine, la quale deve essere tutelata e valorizzata. Ma su quelle aree, è bene specificarlo, il Comune non può esercitare un potere diretto, in quanto la gestione compete all’Autorità di Sistema Portuale. Ed a proposito di AdSP, il candidato Sindaco dei 5 Stelle, qualora dovesse risultare eletto, si impegnerà a compulsare l’AdSP per giungere alla redazione del nuovo Piano regolatore portuale, fermo agli anni ’70.

Sempre in ambito di strumenti urbanistici, Serra – rispondendo alla sollecitazione di Cavalera secondo il quale chi vorrebbe il ritorno di Goggi non avrebbe una propria idea di città – ha affermato che non si può fare tabula rasa di quel poco che si è prodotto in passato (il riferimento è al Dpp) ed ha manifestato l’intenzione di coinvolgere tutti gli organi professionali e le associazioni nella futura redazione del Pug, a partire dall’Ance e dalle associazioni ambientaliste.

In merito allo sviluppo della costa, invece, l’idea dell’avvocato è quella di realizzare con i fondi regionali un grande parco agrario-costiero, che inglobi quello esistente di Punta del Serrone e che permetta quindi di far vivere la litoranea anche d’inverno grazie alla presenza dei raccolti stagionali.

Venendo allo scottante tema delle presenze industriali, Serra è stato perentorio rispetto alle scelte che dovrà effettuare Enel, che non potranno discostarsi da una decarbonizzazione entro il 2025 e da un riutilizzo della centrale in chiave “green”, e ciò sul modello del progetto Futur-E previsto da Enel per altri 13 impianti di sua proprietà.

Sull’impianto di Eni-Versalis, invece, il candidato Sindaco ha sottolineato come il sistema di sicurezza di cui si è dotata l’azienda è tra i migliori al mondo, ma ha aggiunto che se il sistema va in blocco così spesso (avendo poi sfogo nell’accensione della torcia), evidentemente il funzionamento dell’impianto va migliorato, anche in funzione del fatto che la produzione difficilmente potrà virare a breve termine verso la chimica verde.

Rispetto all’inefficace attività di riscossione, che determina il ricorso alle frequenti anticipazioni di cassa, Serra ha in mente di internalizzare il servizio di riscossione svolto da Abaco (perché ritenuto non all’altezza) e di predisporre un piano di monitoraggio della spesa che possa risultare più puntuale. In merito alla razionalizzazione dei costi ed alla possibilità di reperire nuove entrate, a detta di Serra i conti potranno quadrare meglio quando si darà vita ad un serio piano di efficientamento energetico, che parta dall’illuminazione a led e dalle scuole.

Inoltre, rispetto al ciclo dei rifiuti, Serra ha spiegato come sia necessario bonificare integralmente Autigno (così da riassorbire i lavoratori in precedenza impiegati negli impianti), dotarsi di un impianto di compostaggio pubblico e superare quello attualmente fuori uso di biostabilizzazione e cdr. Il tutto, secondo l’avvocato brindisino potrà essere finanziato dalle royalties rivenienti dai conferimenti effettuati negli impianti brindisini dai Comuni dell’Aro (senza contare la possibilità di riavviare l’attività di recupero del biogas e di affidarla ad esempio alla Energeko, che di recente ha modificato il proprio statuto, ndr).

Infine, rispetto al disagio sociale ed al degrado delle periferie, Serra ha lanciato l’idea di riutilizzare i locali dismessi come luoghi di aggregazione e come presidi di orientamento supervisionati dalla presenza di un assistente sociale, cercando di coinvolgere anche associazioni sportive e culturali nell’azione di rigenerazione delle periferie.

Andrea Pezzuto

 

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1 COMMENTO

  1. Per la base navale concordo con Serra, in quanto la stessa Marina entro un paio di anni dismetterà le attuali navi classe San Giorgio che verranno sostituite da nuove LPD di tonnellaggio e dimensioni molto piu’ ragguardevoli che difficilmente potrebbero essere ormeggiate nel porto interno.
    Inoltre l’idea del parco a tematica marittima al deposito catene è buona in quanto sarebbe un naturale completamento del Sacrario del Monumento al Marinaio. E sarebbe positivo posizionare nel parco oltre all’aliscafo della classe Nibbio, anche e soprattutto il faro di forte a Mare restaurato e posto pertanto in un area ben visibile e visitabile all’ingresso del porto interno come dovrebbe essere l’attuale deposito catene.

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