BRINDISI – Grande ed attenta partecipazione da parte di avvocati, giornalisti, giovani laureati e studenti universitari alla conferenza “Inchieste giudiziarie e gogna mediatica” organizzata nella splendida sede di Palazzo Nervegna dal Centro Studi Internazionale EUROPAITALIA in collaborazione con la Camera Penale di Brindisi, e patrocinata dal Comune di Brindisi.

Ad introdurre i lavori è stato l’Avv. Luca De Netto, Presidente del Centro Studi Europaitalia, mentre l’interessante dibattito, moderato dal giornalista Dott. Erasmo Marinazzo, ha visto il delinearsi delle posizioni della “difesa” dell’ ”accusa” grazie al dialogo vivo ed accattivante intercorso tra l’Avv. Fabio Di Bello, Presidente della Camera Penale “O. Melpignano” di Brindisi, e il Dott. Giuseppe Capoccia, Procuratore della Repubblica di Crotone.

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Si è parlato del caso emblematico di Enzo Tortora e di tutto il processo mediatico subito da noto conduttore televisivo, degli speciali televisivi nati per seguire le vicende di Yara Gambirasio e Meredith Kercher, di quella sorta di “turismo dell’orrore” sviluppatosi ad Avetrana dopo l’omicidio della piccola Misseri. E poi ancora dei clamori per “mafia capitale”, della famosa inchiesta sulla Xylella che ha visto indagati uomini di scienza dipinti come untori da certi blog on-line, e di tanti processi c.d. “minori” celebrati sulla stampa a dispetto di ciò che accade realmente nelle aule di giustizia.

Diversi i nodi cruciali emersi nella discussione, dal rapporto della possibile influenza dei mezzi di comunicazione sulle procure, fino alla pressione della folla che attende morbosamente una sentenza di condanna, per ribadire l’assoluta importanza del diritto di cronaca e della libertà di stampa, diritti costituzionalmente garantiti che devono interfacciarsi con il rispetto della dignità della persona e con la deontologia professionale. Si è poi parlato del “mito della democrazia diretta” e dei rischi connessi all’eliminazione di tutti i centri di mediazione sociale, tra cui quello di un riemergere del mai sopito bisogno del “capro espiatorio” da linciare mediaticamente nelle piazze, sia pur quelle virtuali dei social network.

A conclusione della kermesse, pur nella giusta differenza di visioni in merito al problema della “gogna mediatica”, è emersa la comune necessità, davanti ad una sorta di imbarbarimento generale dovuto ad una crisi profonda dei corpi sociali naturalmente predisposti a funzioni educative – in primis la famiglia, la scuola, l’università – di un rilancio della crescita culturale della società, compito a cui sono chiamati soprattutto coloro che svolgono ruoli a dimensione sociale, come il Magistrato, l’Avvocato, il Giornalista. “Il vero Giurista, del resto, – ha concluso l’Avv. De Netto tirando le somme dei lavori – non può limitarsi ad un discorso di natura “tecnica” ma deve tornare a riappropriarsi di quella missione civile e culturale che il Diritto gli assegna, una missione di intermediazione in grado di salvaguardare la dignità dell’Uomo e l’ordine naturale, rappresentando il custode del “limes” oltre il quale il Potere, che nel mondo globalizzato rischia di diventare senza volto e senza nome, non può spingersi, ed anzi indicando ai centri decisionali le soluzioni più giuste ed opportune per le problematiche che nascono dalla realtà sociale, oggi sempre più liquida e veloce”

Redazione

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