Fondazione Teatro, la Angelini contro tutti: Sindaco Carluccio, Carmelo Grassi, Nicola Zizzi. E scrive a Prefetto, Corte dei Conti ed Anticorruzione

BRINDISI – La dottoressa Daniela Angelini, ormai ex dirigente della Fondazione Teatro Verdi, licenziata in tronco dall’Amministrazione comunale, aveva detto che avrebbe fatto battaglia. E la sta facendo.

E’ notizia certa, infatti, che la Angelini ha inviato, in data 15 marzo scorso, un esposto alla Corte dei Conti, al Prefetto di Brindisi, al segretario generale del Comune Salvatore Giuseppe Alemanno e, per conoscenza, alla Autorità Nazionale Anticorruzione per denunciare una serie di circostanze e per “verificare se l’amministrazione ed il controllo della Fondazione (del Teatro, ndr), nonché la gestione delle risorse pubbliche in essa confluite, siano avvenute nel pieno rispetto delle norme giuridiche di riferimento (e, soprattutto, perseguendo gli interessi della collettività) o, se invece, debbano ravvisarsi profili di diversa natura in capo a taluni soggetti, auspicando, in tal caso, i dovuti provvedimenti sanzionatori”.

La Angelini dapprima ripercorre le fasi che hanno visto la costituzione della Fondazione Nuovo Teatro Verdi (avvenuta il 29 giugno 2007 dai due soci pubblici Comune e Provincia. Ricorda, inoltre, che il patrimonio della stessa è costituto da 600mila euro, di cui 350mila a carico del Comune e 250mila della Provincia, che il fondo di gestione è costituito, “oltre che dalle rendite e proventi derivanti dal patrimonio e dalla attività della Fondazione, anche da eventuali altri contributi comunitari, statali, regionali, di enti locali e privati…dai contributi annuali a carico dei fondatori”.




Nella lettera, inoltre, si fa riferimento al fatto che il consiglio di amministrazione è composto dal Presidente della Fondazione (nella persona del sindaco pro tempore), dal vice presidente, da un membro espresso dalla Provincia e da un rappresentante nominato dal Comune. Come è noto, tuttavia, il 9 aprile 2015, la Provincia uscì fuori dalla Fondazione, così da determinare anche la decadenza dal Cda anche del suo rappresentante. Un fatto, questo, che determinò la modifica ed integrazione di alcuni articoli dello statuto, tra cui figura la riduzione dell’entità del fondo di dotazione “pari alla sola quota del Comune (350mila euro), nonché la partecipazione di fondatori privati e soci sostenitori. Modifiche ed integrazioni che furono approvate, con delibera (n. 18 del 25 maggio 2016) dal Commissario straordinario Castelli con potere di Consiglio comunale.

Detto questo, la dottoressa Angelini ricorda che lo Statuto è stato redatto in armonia con le disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza, soprattutto in ordine alle condizioni di incompatibilità ed inconferibilità per la nomina dell’organo direttivo. L’art. 18 stabilisce che “il Presidente della Fondazione è nominato dal socio fondatore pubblico Comune di Brindisi tra persone di chiara fama nei settori di attività della Fondazione” e che, in ogni caso, ai sensi dell’art. 21 comma 2, “non possono far parte del Cda i soggetti che, per qualsiasi ragione, svolgono direttamente o per interposta persona o società, attività in conflitto di interessi con la Fondazione medesima nè coloro che si trovano in una delle condizioni di inconferibilità ed incompatibilità previste dal D. Lgs. 39/2013”.

L’ex dirigente della Fondazione ricorda anche che, a seguito delle amministrative 2016, si è insediato il nuovo Cda della fondazione composto sula base dello statuto previgente e senza aver dato seguito, invece, agli adempimenti previsti per l’adozione definitiva dello Statuto approvato dalla gestione commissariale. E così, il neo Cda della Fondazione ha due componenti: il sindaco Angela Carluccio come Presidente ed il capo di gabinetto Nicola Zizzi (con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato) quale rappresentante nominato dall’unico Ente socio (il Comune).

E qui la Angelini passa all’attacco: al Segretario generale Alemmano segnala: la possibile sussistenza di incompatibilità/inconferibilità (ai sensi dell’art. 7 comma 2 let d) e 9 comma 1 del D.Lgs. 39/2013 per il sindaco nella sua qualità di presidente della Fondazione e per il capo di gabinetto, nonché dirigente incaricato del servizio Teatro, nella sua qualità di componente del Cda; segnala la possibile sussistenza di condizioni di incompatibilità anche per il direttore artistico Carmelo Grassi, anche presidente del Teatro Pubblico Pugliese di cui il Comune è socio (e qui sottolinea che il programma artistico del Teatro Verdi è un succedaneo di quello proposto dal TPP, ndr); segnala anche che l’atto di delega con cui il presidente/sindaco ritiene che “il secondo componente del Cda, Nicola Zizzi, in quanto dirigente amministrativo in servizio presso il Comune, non presenti elementi di incompatibilità in ordine allo svolgimento dei suddetti compiti”, pur in presenza, al Comune, di un responsabile anticorruzione a cui chiedere un doveroso parere in merito; segnala, inoltre, che il contratto di conferimento dell’incarico a Carmelo Grassi ha decorrenza 1 marzo 2016, ma è stato sottoscritto in data 15 febbraio 2017 dal dottor Nicola Zizzi, in virtù della predetta delega conferitagli dal Presidente e, quindi, esorbitando dal mandato ricevuto; segnala che il contratto di collaborazione coordinata e continuativa del collaboratore Antonio Lena, dipendente comunale, ha decorrenza 1 marzo 2016, ma è stato sottoscritto in data 31 gennaio 2017 sempre dal dottor Zizzi e sempre esorbitando dal mandato ricevuto e che lo stesso Lena ha presentato, quale autorizzazione dell’Ente di appartenenza per lo svolgimento dell’incarico conferitogli, un documento risalente al 2008 che è stato validato il 7 febbraio 2017, sempre a firma del dottor Zizzi.




Al Prefetto, invece, la dottoressa Angelini fa presente che non è stato seguito l’iter procedurale per il cambio della sede legale che lo Statuto fissa in via Casimiro anziché in Piazza Matteotti, come si evince dal verbale n. 1/2017 del 17 febbraio scorso. Inoltre –  scrive – “si rileva irregolarità nella tenuta del libro delle adunanze del Cda: nel verbale n. 1/2017 è stata modificata, a penna, la numerazione delle pagine del registro precedentemente vidimato, in ogni pagina, dal pubblico ufficiale Notaio Benedetto Petrachi.

All’Autorità Contabile, invece (Corte dei Conti), l’ex dirigente della Fondazione segnala “l’inosservanza di quanto previsto all’art. 18 lettera h) dello statuto che individua tra i poteri del Cda quello di ‘approvare i bilanci preventivi e consuntivi predisposti dal direttore amministrativo d’intesa con il direttore artistico’. Ad oggi non risultano approvati il bilancio consuntivo 2015 e quelli previsionali 2016 e 2017. Inoltre, la Fondazione non ha un direttore amministrativo, disciplinato dall’art. 22 dello statuto, né tanto meno un organo di controllo interno”. Ed ancora, “nella prima seduta del neo Cda del 23 settembre 2016, con verbale n. 2/2016 il Presidente (il sindaco, ndr) illustra ai presenti le proprie considerazioni contenute nella relazione allegata (del sindaco), formulando alcune proposte, alla luce dell’analisi dei documenti contabili, che il nuovo organo di indirizzo intende attuare”. Bene – dice la Angelini – la relazione non contiene alcun prospetto circa la consistenza reale delle perdite degli anni precedenti e la natura delle stesse, non prevede l’approvazione del consuntivo 2015, né il preventivo 2016, sebbene, nella stessa seduta, venga approvata la stagione teatrale 2016-2017 senza la quantificazione dei costi a sostenere e delle relative entrate. Nonostante tali circostanze, sono stati assunti, a firma del dottor Zizzi, impegni contrattuali per la prestazione del direttore artistico Carmelo Grassi e del collaboratore tecnico Antonio Lena. L’attività approvata – dice la Angelini – viene svolta anche nei primi 4 mesi dell’anno in corso, senza un bilancio previsionale delle spese e dichiarando sempre di più uno stato di crisi economico – finanziaria”.

Altra segnalazione alla Corte dei Conti quella relativa alla “inosservanza dell’at. 18 lett. I dello Statuto sulle responsabilità del Consiglio circa l’amministrazione e la gestione del patrimonio e del fondo i gestione. Il neo Cda ha preso atto del totale azzeramento del fondo di dotazione e della drastica riduzione della quota di gestione del 2016 (pari a 150mila euro, deliberata dal Commissario e ridotta di oltre il 50% rispetto allo storico che era pari a 350mila euiro). Non risulta vanificata alcuna possibilità di ricostituzione del fondo di dotazione (350mila euro) né tanto meno una integrazione del contributo del Comune per il 2016 o richieste di sponsorizzazioni, entrambi necessari per garantire la copertura delle spese comunque sostenute fino alla data di insediamento dello stesso Consiglio”.

Ed ancora, evidenzia in grassetto la Angelini, “a fronte degli impegni di spesa assunti dal Cda per la stagione teatrale e per i contratti di collaborazione di Carmelo Grassi ed Antonio Lena, sottoscritti dal dottor Zizzi, non sono individuate adeguate coperture finanziarie. L’incarico del dottor Grassi era stato di fatto conferito dalla precedente amministrazione, con verbale n. 1(/2016 del 21 gennaio 2016 e ratificato in data 30 novembre 2016, ma non formalizzato dalla gestione commissariale. L’incarico di Antonio Lena, sempre confermato col predetto verbale, è stato poi revocato con verbale n.2/2016 del 23 settembre2016 perché rientrante nel punto 5 dell’odg”. Sempre in riferimento a Lena, la Angelini evidenzia che è “un contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Lo stesso, in base alla normativa vigente, si ritiene perfezionato solo subordinatamente alla comunicazione agli uffici competenti (ufficio per l’Impiego, Inps, Inail) dell’inizio del rapporto di lavoro e comunque il giorno prima dell’inizio della prestazione lavorativa. Il consulente del lavoro (Studio Calabrese) con mail del 13 febbraio 2017 ha precisato che ‘eventuali ritardi sono punibili con una sanzione amministrativa e lo stesso rapporto di lavoro (contratto compreso) viene sottoposto a potenziale ispezione da parte dell’Ispettorato del lavoro’. Ma il dottor Zizzi, con mail del 15 febbraio 2017, ha dato comunque l’indirizzo di ‘dare corso agli atti, nel senso prospettato’”.




Poi si passa al discorso – licenziamento: “Il licenziamento dell’unica dirigente, deliberato con verbale n. 1/2017  del 17 febbraio scorso, ha avuto decorrenza dal giorno stesso della deliberazione (senza alcun preavviso, neanche verbale) e “tale drastica scelta è dovuta a problemi di carattere economico che riguardano la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, di cui Lei è ben a conoscenza. Si comunica, inoltre, che Le verranno riconosciute, a breve, tutte le spettanze evenienti dal Suo rapporto, così come previsto dalle norme contrattuali del c.c” (questa la comunicazione alla Angelini da parte della Amministrazione, ndr). Le spettanze di competenza – specifica la Angelini – oltre alla normale retribuzione del mese di febbraio, sono rappresentate da 11 mensilità per indennità di mancato preavviso (CCNL Confservizi e Federmanager) ed un’ulteriore indennità per circa 40 giorni di ferie non godute. E’ anche in corso di attivazione – ricorda l’ex dirigente – un’azione giudiziaria.

Infine, l’ultima parte della lunghissima lettera (che un consigliere comunale è già pronto a portare in Procura, assieme ad altri atti che, a breve, verranno fuori, ndr), riguarda la posizione debitoria della Fondazione nei confronti di circa 18 organizzatori di eventi, nell’ambito della rassegna “Brindisi#tempodestate2014”, affidata dal Comune di Brindisi alla Fondazione con delibera di Giunta n. 243 del 17 luglio 2014. “La delibera – scrive la Angelini – vincola l’erogazione dell’importo di 87.107,94 euro alla approvazione del bilancio previsionale del 2014 del Comune di Brindisi. In esecuzione della predetta delibera sono stati assunti da parte del Presidente pro tempore (l’ex sindaco Consales, ndr) gli impegni deliberati, riportando nel contratto sottoscritto con i singoli organizzatori la condizione prevista dalla delibera. Il Comune non ha mai erogato l’importo predetto, contestando, con nota del 28 maggio 2015 prot. N. 43913, la fattura n. 38 del 31 dicembre 2014. Con verbale n. 1/2016 del 21 gennaio 2016 il Cda della Fondazione ha deliberato l’emissione della nota di credito verso l’Ente socio, approvando la nuova bozza di bilancio consuntivo 2014, con conseguente aumento della perdita dell’anno di riferimento. Il Cda in carica ha confermato quanto assunto dalla precedente Amministrazione, non avendo avviato alcuna azione di recupero del credito verso il Comune, né tanto meno alcuna proposta di risoluzione. È stata solo proposta opposizione ai due decreti ingiuntivi (associazione Webrindisi e Purerock di Nanni Surace) sulla base di quanto già assunto dal Commissario straordinario in opposizione al decreto ingiuntivo notificato dalla società Molfetta & Co:. Da parte dei predetti organizzatori è stata richiesta una transazione”.

Insomma, una storiaccia – quella della ex dirigente licenziata – che è destinata a far parlare ancora di sé…

 




Pamela Spinelli
Direttore responsabile

LASCIA UN COMMENTO