Elena Ferrara (PD) ad Ostuni sulla ‘Scuola e città in rete: per sconfiggere il cyberbullismo”

OSTUNI – Una legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo è l’impegno che ha contraddistinto l’iniziativa di cui è protagonista la senatrice Elena Ferrara, che sarà ospite dell’incontro promosso dal PD in Ostuni, per giovedì prossimo, alle ore 18:30, presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale.

Il ddl non è contro la Rete, ma pone le basi per costruire un nuovo principio di cittadinanza digitale. La proposta di legge, infatti, non ha carattere repressivo, bensì educativo e inclusivo, frutto di un lungo lavoro di confronto e dialogo percorso in questi tre anni con le nuove generazioni, forti del contributo con tutti i soggetti preposti: dalle varie istituzioni coinvolte alla scuola, dalle organizzazioni del volontariato alle stesse aziende new media. Proprio quest’ultime, per la prima volta e in maniera decisa, hanno dato tutto il proprio supporto: un impegno che risulta fondamentale per l’attuazione del disegno di legge. In tutti gli incontri con gli esperti, le procure minorili, autorità garanti e rappresentanti istituzionali è sempre emersa la necessità di mettere a sistema una formazione continua a partire dalla scuola e di riorganizzare le tante attività educative che la senatrice Ferrara ha rilevato su tutto il territorio nazionale in oltre 70 incontri sui territori.

“Aiutiamo i nostri ragazzi – ha spiegato Ferrara – a capire che internet è luogo di umanità, prima ancora che comunità. Un luogo che genera emozioni vere, anche nelle amicizie virtuali. Sarà infatti non tanto la scienza, ma l’etica ad insegnarci ad usare bene la tecnologia”.

La gravità del fenomeno, dunque, richiede la massima urgenza al Parlamento, chiamato ad approvare una legge al più presto.

“La rete è ormai per tanti, giovani e meno giovani, un legame quotidiano con il mondo attorno a noi e con una comunità sempre più ampia – ha sostenuto il senatore Salvatore Tomaselli – in questa nuova dimensione delle relazioni umane mediate dalle connessioni digitali si aprono straordinarie opportunità ma, nel contempo, anche rischi di distorsione che bisogna conoscere per prevenirne gli aspetti degenerativi. Questo rischio coinvolge tutti e soprattutto i più giovani: per questo abbiamo voluto questo incontro nell’auspicio che anche nella nostra comunità tali rischi, come il cyberbullismo, possano essere sconfitti da una sempre più ampia e feconda collaborazione tra scuola, famiglie, istituzioni”.

Al confronto con la Ferrara, parteciperanno il professor Salvatore Amorella, Dirigente scolastico Scuola Secondaria “Barnaba-Bosco” di Ostuni, l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ostuni avvocato Maristella Andriola ed il professor Salvatore Giuliano, Dirigente scolastico ITIS “Majorana” di Brindisi.

I dati del fenomeno:

  • Circa 4 ragazzi su 10 sono connessi oltre 6 ore al giorno. (i numeri di Skuola.net per Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre italiano).
  • Il 6% degli adolescenti e pre-adolescenti è vittima di cyberbullismo (ma è evidente che vi sia ancora tanto sommerso). Di questi, l’11% ha tentato il suicidio; il 50% pratica autolesionismo o ha pensato al suicidio; il 77% si dichiara depresso o triste. (la ricerca di Skuola.net).
  • Secondo il 77% dei presidi ritiene che “Internet è l’ambiente dove più frequentemente si verificano casi di bullismo”; l’89% ritiene che sia “più difficile da intercettare rispetto al bullismo tradizionale” del quale risulterebbe “anche più doloroso”. Infine, il 93% dei presidi ritiene che “l’esempio dei genitori influenzi molto i cyberbulli”. Non solo: l’81% dei presidi ritiene che i genitori minimizzino il problema del bullismo digitale. (la ricerca del Censis in collaborazione con la Polizia Postale).
  • Il 95% dei ragazzi possiede uno smartphone. (lo studio dell’Università di Firenze e Skuola.net per il Safer Internet Centre).
  • Il 98% dei ragazzi ha almeno un social network. L’83% degli adolescenti conosce un under 13 che ha aperto un profilo Facebook. Il 35% si dà appuntamento con qualcuno conosciuto sul web. 452.000 ragazzi (12%), contemporaneamente, non hanno accesso alla Rete. (i dati dallo studio Ipsos per Save The Children).
  • Il 13% dei ragazzi dichiara di aver inviato foto intime (indagine del centro CREMIT dell’Università Cattolica di Milano).
  • Il 50% ha ricevuto immagini sessualmente esplicite da amici (studio Pepita Onlus).
  • L’85% dei ragazzi vuole corsi a scuola sull’uso dei social network (ricerca Skuola.net per la Polizia di Stato).
  • 3 milioni di studenti negli ultimi 15 anni non hanno terminato gli studi. 30mila Hikikomori in Italia, minori esclusi che non escono di casa (studio di “Minotauro – Istituto di analisi dei codici affettivi” di Milano, pubblicato da l’Espresso).
  • Il 25% dei ragazzi pratica vamping, ovvero ha l’abitudine di restare svegli la notte a chattare e navigare su internet. (i numeri di Telefono Azzurro e Doxa Kids).

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