Colpo Gobbo: “DI SENSORI, CIONDOLI, CATENE, LEONI E PANTERE” – di Bastiancontrario

Salve, o lettore. Prima di sorvolare a volo d’’uccello i fatti salienti della settimana, consentimi di citare la radicata convinzione di una mia vecchia zia: ”Ma nceti quarche cosa nell’aria, anforza ci ava essere, li cristiani si n’hannu sciutu tutti ti capu!” Come ha ragione  la saggia zia Maria! E vediamo allora qualche esempio di follia, dabbenaggine e qualche volta stronzaggine.

1) SENSORI: Sono quelli che i grandi cervelloni della progettazione e dell’esecuzione ingegneristica avrebbero dovuto inserire nei piloni e nei pannelli del ponte di Genova, evitando la morte di ben quarantatré povericristi. In caso di segnali di cedimento, i sensori avrebbero fatto scattare semafori rossi posizionati all’entrate di entrambi i sensi di marcia. I criminali arrestati, con notevole ritardo, l’altro giorno, oltre a sapere che i pannelli erano stati “incollati col vinavil”, di sicuro sapevano anche questo. Ma le cose semplici sono le più difficili ad essere messe in atto.

2) CIONDOLO: Mi riferisco all’amuleto anti “qualsiasi ivirus” fatto oscillare davanti alla web cam da tale Peppino Tiani. Ora, questo signore non è uno di quei ciarlatani che si aggirano in tv, ma è il segretario nazionale del sindacato di Polizia Siap e, udite udite, era anche Presidente di “InnovaPuglia” (si è subito dimesso per lo scorno)). Queste belle dichiarazioni da Mago Otelma di Valenzano non sono state rese a Teleroccacannuccia bensì ai componenti della commissione affari costituzionali della Camera, ci rendiamo conto? Sì, c’è davvero qualcosa nell’aria …

3) CATENE: Molta gente, ed io per primo, ha creduto a lungo che quello delle catene da tenere a bordo  obbligatoriamente fosse lo scherzo di un buontempone. Chi avrebbe mai potuto supporre che cervelli assai sofferenti avessero per davvero concepito una così colossale stronzata! In un Paese serio, sarebbero i portatori sani di queste menti insane a essere messi in catene!

3) LEONI: di norma sono quelli di tastiera, quelli che infestano facebook con interventi sommari cafonal, maleducati, offensivi e vigliacchi, fidando sull’impunità assicurata loro dall’impressionante mole di faccende più serie che obera le Procure d’Italia e che di fatto impedisce procedimenti penali. Ma oggi voglio parlarvi anche di un altro leone, spelacchiato e di pezza, che ruggisce minaccioso dietro la sua bella scrivania di Presidente di Regione Campania. Lo stupido andazzo di chiamarli “governatori” ha alimentato la megalomania di molti di questi. Uno è certamente il De Luca, personaggio della commedia dell’arte a sua insaputa, “nu uappe e cartone” come dicono dalle sue parti, un guitto che fa “ a faccia feroce”, un voltacriniera, un volto di bronzo capace di dire e poi negare il lato giusto e il lato contrario di tutto. Gli hanno dato troppo spago, troppe lisciate di pelo per quel suo sarcasmo forzato e scontato, ed ecco il risultato!

4) PANTERE: Puntuale come ogni leggenda metropolitana, anche quest’anno si è ripresentata la storiella della pantera, rigorosamente nera. Da anni la fantomatica fiera dal manto color della notte si aggira nelle campagne pugliesi. Una volta è avvistata a Serranova, un’altra a Ceglie, ora sui colli ostunesi. Non ha una briciola di possibilità di mimetizzazione, eppure riesce sempre a farla franca. Speriamo che questa sia la volta buona e che venga catturata, intanto per tranquillizzare  coppiette e  amanti del footing e poi anche per darle la possibilità di andare nelle varie ospitate televisive. Già mi immagino la Barbara Barby che ammicca e, mettendosi di traverso, dice enfatica “ Tra pochi minuti intervista esclusiva con la pantera d’Ostuni!”. W l’Italia e i suoi pittoreschi fatti del giorno!

                                                                               Bastiancontrario

 

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