“Brindisi, la città delle strade impossibili, tra buche e rattoppi”

E’ evidente a tutti, anche a chi fa finta di non vedere, le condizioni disastrose di moltissime strade e marciapiedi della nostra città, completamente dissestati a causa dell’incuria delle amministrazioni che si sono avvicendate alla guida della città, che hanno destinato somme assolutamente inadeguate, quasi ridicole, rispetto a quelle che sarebbero state necessarie.
E’ sufficiente uscire da palazzo, organizzando un tour in città con la competente commissione comunale , possibilmente con mezzi a due ruote, per rendersi conto che la gran parte delle strade cittadine sono in condizioni impossibili, al limite della percorribilità. Per verificare come sono stati coscienziosamente trascurati tutti i quartieri, senza preferenza alcuna.
Purtroppo, in questi anni, anche in questo settore, non ci hanno fatto mancare niente. Rialzi e infossamenti del manto stradale, rattoppi fatti male, diffuso e rilevante sgranamento dell’asfalto, sampietrini e marciapiedi dissestati, chianche sollevate, inclinate, sprofondate, manto stradale sollevato e frantumato dalle radici degli alberi, tombini di ferro infossati, buche di tutte le dimensioni, profonde, grandi, piccole, nuove, antiche, alcune veramente infide, come quelle poco appariscenti o piene d’acqua per la pioggia , che sono lì ad aspettarti, per farti male. A tutto questo si aggiungono, in caso di pioggia, le difficoltà determinate dalla formazione di larghe pozzanghere di acqua , che spesso viene schizzata dalle auto in transito sugli sfortunati cittadini e/o turisti, che si trovano a transitare da quelle parti. Come avviene, per esempio, in via porta Lecce, via Duomo, via del mare nella zona di sosta degli autobus urbani.
Sono queste le caratteristiche peculiari di gran parte delle strade e dei marciapiedi della città, che oltre a mettere a dura prova le sospensioni, le gomme delle auto, influiscono negativamente sulla sicurezza stradale, che diventa molto preoccupante durante questo periodo caldo a causa del maggior utilizzo dei mezzi a due ruote (biciclette, monopattini, motocicli) da parte di moltissimi cittadini, specialmente adolescenti, che fa aumentare la probabilità di incidenti, con grave rischio per la loro incolumità fisica.
Va anche considerata oltre alla responsabilità morale degli eventuali danni fisici ai cittadini , quella economica riveniente dal contenzioso giudiziario che da anni il comune deve far fronte a causa delle tante richieste di risarcimento danni per incidenti conseguenti alle condizioni di strade e marciapiedi. e che potrebbe diventare superiore a quella necessaria per intervenire adeguatamente a sanare le situazioni stradali esistenti.
Un problema comune a tutti i quartieri: Centro, Cappuccini, Commenda, S. Elia, Casale, Perrino, Bozzano, Paradiso, Minnuta, S. Angelo.
L’elenco delle strade è lunghissimo, via Porta Lecce, via S. Lorenzo, via Vannini, via Duomo, via De Leo, Largo S. Paolo, via Gugliemo da Brindisi, via S Aloy, via Carmine, via Appia, via S. Lorenzo, via Lata, via Saponea, via Palestro, via Benedetto Brin, via Ruta, via Napoli, via Ammiraglio Cagni, via 4 Novembre, via Duca degli Abruzzi, v ia Rubini, via Sicilia, via Campania, via Toscana, via Calabria, Via Carnaro, via G. di Vittorio, sottopasso Ferroviario Canale Patri, via Provinciale per Lecce, via Boldini, via Pellizza da Volpedo, via Islanda, via Medardo Rosso, via Martiri delle Ardeatine, viale Aldo Moro, viale Commenda, via Lucania, via Tirolo, via Verona, via Valle d’Itria, Piazza del Salento, via Cappuccini, Corso Garibaldi, Corso Umberto, via de Carpentieri, via Lazio, via Sannio, via S. Angelo, solo per citarne qualcuna. Ma anche le tante situazioni di sofferenza determinate dai non adeguati lavori di ripristino della carregiata a seguito di lavori stradali, come è avvenuto in via Sicilia, ma anche nelle vie circostanti.
Credo che si faccia prima a elencare quelle in condizioni di percorribilità appena appena sufficienti.
Una situazione insostenibile, avvilente, un’ offesa al decoro urbano, che trasmette l’immagine di una città trascurata, abbandonata a se stessa.
E mentre si aspetta, la pericolosità aumenta ogni giorno di più.
Per questo occorre da subito programmare un intervento straordinario in tutti i quartieri, che non può certamente limitarsi a coprire con catrame le buche, come si sta facendo attualmente, perché i problemi sono molto più seri e non possono essere risolti coprendo alla bene e meglio le buche.
Ma poi perché i cittadini, che sono quelli che pagano, non devono saper i motivi per cui si decide di intervenire su determinate strade o marciapiedi e non sulle tante altre che possono trovarsi in condizioni più disastrose, forse peggiori. Perchè si decide sempre da soli?
Perchè i cittadini non vengono coinvolti nella fase di programmazione degli interventi, ascoltando la loro opinione, le urgenze di chi vive tutti i giorni sulla propria pelle il disagio di quelle situazioni.
Si avrebbe una testimonianza diretta, in tempo reale, di quanto accade nel territorio per intervenire tempestivamente.
Ma anche decidere finalmente di utilizzare l’asfalto drenante, che darebbe maggiori garanzie di tenuta in caso di pioggia, eviterebbe la formazione delle larghe pozzanghere di acqua come avviene attualmente.
Ma è necessario che l’Amministrazione avverta finalmente il dovere e la responsabilità del ruolo, quella che ha perso da qualche decennio, assicurando servizi adeguati alle esigenze dei cittadini, salvaguardando anche la loro incolumità fisica, ma anche chiarendo in questa, come in tanti altri settori, cosa vuol fare, perchè, in quanto tempo e con quali risorse.
Oggi e non fra un anno o fra dieci.

Giovanni Cafarella in rappresentanza di un gruppo di cittadini residenti al quartiere Casale
Vincenzo Albano

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