BRINDISI – “La Provincia di Brindisi vive una crisi profonda. La riforma Del Rio, i tagli al bilancio e la mancata riorganizzazione delle funzioni fondamentali tra Istituzioni centrali e locali hanno letteralmente paralizzato l’ente Provincia, ponendo in serio pericolo servizi essenziali a partire dalla scuola superiore e le manutenzioni delle strade provinciali così come la vita della società in house Santa Teresa”.

Lo scrive, in una nota, Brindisi Bene Comune che prosegue: “Ma detto questo non condividiamo la strada che il Presidente Bruno intende percorrere per fronteggiare tale situazione con la vendita di Cittadella della Ricerca ad Invimit. La Cittadella della Ricerca non è un semplice patrimonio immobiliare da valorizzare e porre sul mercato, è stata e deve a nostro avviso ancora rappresentare una grande opportunità di sviluppo per questo territorio.  Nella Cittadella sono presenti realtà importanti , Università, Enti di Ricerca come l’Enea , consorzi come il Cetma , spin off Universitari che occupano quasi 300 lavoratori con alte professionalità. Da qui occorre partire, per rilanciare con una strategia che riqualifichi il comprensorio e individui una governance per lo stesso in grado di potenziare l’offerta formativa e attrarre enti pubblici e privati , nuove aziende dell’alta tecnologia e dell’innovazione , cercando di replicare modelli vincenti come l’Area Science Park di Trieste o il Miglio Rosso di Bergamo.  Dobbiamo in questo territorio darci obiettivi importanti e non invece fare cassa per tirare avanti qualche mese. Per questo chiediamo al Presidente Bruno di convocare un tavolo tra Comune e Regione per individuare un percorso di sviluppo della Cittadella, partendo dai fondi europei che la Regione può mettere a disposizione e quelli individuati dal Governo per la Cittadella, nell’ambito del Patto per la Puglia , così come riferito dal viceministro De Vincenti più volte.  Lavoriamo per sviluppare il nostro territorio per creare finalmente quel modello di sviluppo che possa proiettare Brindisi nel futuro consentendo a tanti nostri giovani di realizzarsi anche professionalmente  a Brindisi”.

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