Aumentano i casi di Coronavirus: cosa potrebbe accadere in città? – di Dario Recchia

Aumentano i casi di Coronavirus nel brindisino. Dopo la coppia di San Pancrazio Salentino e la donna di Brindisi è notizia di oggi di un caso di positività di una persona di Carovigno e di un anziano di Cisternino ricoverati presso l’ospedale Perrino di Brindisi.

E proprio dalla pagina fecebook di un noto medico dello stesso nosocomio brindisino prendiamo spunto per un’attenta analisi e sugli scenari che potrebbero colpire la nostra comunità nel caso il temibile virus dovesse diffondersi ulteriormente.

Piermassimo Proto è un noto neurochirurgo ed è un Dirigente Medico dell’Ospedale Antonio di Brindisi. Opera nell’ospedale brindisino e fa parte dell’equipeè che, poche settimane fa, è salito alle cronache per aver impiantato, in un paziente affetto da Parkinson, un nuovo ed avanzatissimo neuro stimolatore per la DBS.  Sulla sua pagina facebook il Dott. Proto questa mattina scrive così : “La Puglia è popolata da poco più di 4 milioni di abitanti. I posti letto totali negli Ospedali pubblici della nostra Regione sono circa 12 mila, naturalmente in questi numeri si contano posti letto di Reparti di Ostetricia, di Nefrologia, di Pediatria, di Oncologia, di Dermatologia, di Cardiologia, di Geriatria, di Chirurgia Generale, di Neurochirurgia, di Ortopedia, ecc…
Immaginiamo cosa potrebbe accadere se il Coronavirus colpisse il dieci percento dei pugliesi, cioè 400.000 mila abitanti.
Naturalmente e, per fortuna, solo una parte di chi si ammala necessita della ospedalizzazione, diciamo il 10%, quindi nella nostra Regione si dovrebbe fronteggiare il ricovero di 40 mila pazienti…
Abbiamo detto che i posti totali sono 12 mila, in questo numero vanno considerate però tutte le altre problematiche acute che, purtroppo, non possono essere annullate. Capite ora la tragedia a cui si potrebbe andare incontro, con impossibilità ad assicurare a tutti le cure necessarie.
Nel 2006 i posti letto ogni 1000 abitanti erano di 4, ora si è a 3,2, ma in tanti casi, il Perrino è tra questi, si è molto al di sotto di questo numero, in quanto tanti posti letto sono previsti ma non ancora attivati.
Ha per me dell’incredibile, ad esempio, le cronache degli anni scorsi sui quotidiani locali lo hanno denunziato più volte, che da oltre 4 anni sono iniziati dei lavori di adeguamento della Rianimazione del Perrino al quinto piano, lavori ancora lontano dall’essere completati. Questo ha comportato, ad esempio, che il Reparto di Neurochirurgia, in cui lavoro, ha ceduto alla Rianimazione la propria Terapia Subintensiva, nella quale erano degenti Pazienti critici senza necessità di assistenza respiratoria, ed ora ha attivi solo 13 posti letto a fronte dei 19 previsti dalle disposizioni regionali. Questo non da qualche mese, ma da ben quattro anni. Ma pare non interessi a nessuno!
Non è questo il momento per farlo, ma appena terminerà questa emergenza sarà necessario che chi ha assunto decisioni così pericolose nel corso degli ultimi anni ne risponda ai cittadini. Poi, cosa ancor più necessaria, bisognerà trovare un sistema per poter fronteggiare in poco tempo emergenze come quella attuale.
A me pare un paradosso vedere che da un lato si è ridotto il numero dei posti letto, mentre poi si montano delle tende di fortuna fuori dai Pronto Soccorso per curare chi si ammala.
Lo stesso discorso deve essere fatto per quanto concerne il Personale Medico ed Infermieristico. Da anni le categorie dei Medici e degli Infermieri denunziano che gli organici sono inadeguati e puntualmente chi di dovere fa finta di non sentire.
Ora si vogliono assumere Medici ed Infermieri con procedure urgenti.
Tutto questo mi pare paradossale e non consono ad un Paese civile”.

Una denuncia, quella del Dott. Proto che ha radici antiche ma che nasconde un problema molto importante ossia la possibilità che, se il corona virus dovesse colpire un numero importante di persone, non si possa essere in grado di garantire il diritto ala salute sancito anche dalla nostra costituzione.

Oggi, più che mai, vanno rispettate le misure fornite dal Ministero della Salute in riferimento agli atteggiamenti da seguire per non permettere al virus di diffondersi dal momento che anche regioni molto più attrezzate come la nostra(vedi la Lombardia) sono al limite del collasso. Basta con la sottovalutazione del problema, stop alle polemiche politiche. Oggi, più che mai, è arrivato il momento di lottare tutti insieme per uscire da questo difficile momento. Con l’aiuto di tutti, a partire dal il personale medico, dai volontari e dai comportamenti sani e responsabili di ognuno di noi. E ben vengano gli aiuti di personaggi noti come Giorgio Armani che ha donato 1.250.000 euro per aiutare gli ospedali milanesi. C’è bisogno di tutti per vincere questa difficile battaglia tenendo bene a mente le parole del Dot. Proto quando tutto questo sarà finito. C’è in gioco il presente dei nostri cari ma, soprattutto, il futuro dei nostri figli.

Dario Recchia

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4 COMMENTI

  1. Concordo con il Dr Proto… Bisogna aspettare un virus ed una epandemia x renderci conto delle gravità e delle inadempienze a carico del Sistema Sanitario? Io non ho soldi da donare ma se basta ho solo un etica ed una morale infermieristica solida e sicura x aiutare la nostra popolazione al fianco di medici e colleghi di tutte le categorie in prima fila al fianco del Dr Proto..

  2. Tutto concentrato su ospedale di brindisi, Fasano chiuso, ceglie chiuso, san Pietro chiuso, ora si vocifera ne anche ostini verrà gradualmente chiuso, che vergogna, il deficit dello stato vogliono salvarlo con la salute dei cittadini, vergogna. Mai è stato detto con chiarezza che quei ospedali non andavano chiusi, ed è chiaro che il perfino di brindisi sta scoppiando non da ora ma da tanti anni.

  3. Parole sante anzi direi sacrosante. Questa è una denuncia dello stato di cose a cui si assiste giorno dopo giorno in questa città (parlo di brindisi) perché chi governa la nostra regione non so per quale motivo cerca sistematicamente di affossare.
    Il Perrino un enorme struttura con pochissimi posti letto, sono più le stanze adibite a spogliatoio medici o medicherie che le stanze adibite a posti letto. La sciagurata azione di sopprimere ospedali della provincia che svolgevano appieno il loro dovere quindi oggi è inevitabile che un solo nosocomio con tutte le sue criticità possa speriamo mai affrontare un eventuale emergenza che speriamo non sia mai reale. Il mio augurio è che presto torni la normalità. Un grazie di cuore al dott. Proto

  4. Le parole del dott.Proto devono farci riflettere e, quando tutto questo sarà passato, dovremo fare in modo che le cose cambino.
    Forza!

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