Alambicco d’oro 2022: ancora oro per le grappe pugliesi

La Puglia degli spiriti ruggisce ancora.

grappe pugliesi selezionate nell’ambito della 39^ edizione dell’Alambicco d’Oro, il concorso nazionale promosso da ANAG, l’Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acqueviti, con sede a Asti,  che ogni anno premia le migliori grappe, acquaviti d’uva e brandy prodotti in Italia che si è tenuto lo scorso mese di maggio sulla riviera romagnola. Il negroamaro ma anche il nero di troia erano state premiate nel concorso dello scorso anno.Il prestigioso concorso, che gode del patrocinio di Camera di Commercio di Asti, AssoDistil, Associazione Donne della Grappa e Istituto Nazionale Grappa.E così, assieme ai prestigiosi vini, si fanno strada anche le grappe da vinacce pugliesi. In particolare, sale sul podio la grappa da Negroamaro che conquista la medaglia d’oro “ANTICAIA grappa giovane” della CANTINA SOCIALE di San Donaci.

Una riconferma del riconoscimento dello scorso anno quando in occasione della 38° edizione del premio la Puglia e in particolare il Salento si à fatto strada con ben 5 ALAMBICCHI D’ORO e uno di argento assegnati a:

ANTICAIA  – CANTINA SAN DONACI  

LE VIOLE – CUPERTINUM CANTINA DI COPERTINO

URSARIA –  PIANO PARADISO DI G. ZULLO  Orsara di Puglia

Medaglia Silver per le grappe invecchiate:

DONNA LISA – LEONE DE CASTRIS Salice Salentino

URSARIA  PIANO PARADISO DI G. ZULLO SRL Orsara di Puglia

L’obiettivo primario dell’ANAG, di recente presente anche in Puglia con una delegazione, è quello di promuovere la grappa come eccellenza 100% Made in Italy, stimolando una cultura del buon bere consapevole, con particolare attenzione alla qualità e alla trasparenza in etichetta.

Anna Maria De Luca delegata ANAGPUGLIA: “Grande attenzione per la storica arte distillatoria in puglia, dove molte cantine hanno iniziato a produrre grappa riscuotendo successo. Riconduce al passato che sembrava dimenticato.La Puglia, non era estranea all’arte della distillazione. Fabbriche dello spirito, così erano chiamate le distillerie in Salento. L’industria della distillazione per la produzione di alcol da queste parti è sempre stata strettamente collegata alla produzione e alla trasformazione dei prodotti  vitivinicoli. E’ sempre stato necessario, infatti, che la distillazione affiancasse la viticoltura ogni volta che risultava necessario assorbire l’ingente quantità di materia prima prodotta, inutilizzata e invenduta.

Intorno al 1890, operavano in terra d’Otranto ben 50 fabbriche di spirito che distillavano vino e vinaccia. Complessivamente 79 alambicchi di cui 7 a vapore e 72 a fuoco diretto.

Il Delegato ANAG Puglia

Anna Maria De Luca

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