BRINDISI, 220 RAGAZZI E UN FILM: LA SFIDA VINTA DI “RI-CONNESSIONI”

Dopo due anni di attività, il progetto “Ri-connessioni” arriva al suo naturale epilogo con una doppia proiezione pubblica, in programma giovedì 15 maggio presso la scuola “Leonardo da Vinci” dell’Istituto Statale Comprensivo Cappuccini di Brindisi: una prima visione riservata alle scuole alle ore 10 e una seconda, aperta al pubblico, alle ore 18, ad ingresso libero. Il cortometraggio, dal titolo “Alla luce del giorno”, è scritto da Andrea Di Salvatore insieme ai partecipanti del corso e diretto dallo stesso Di Salvatore con Maurizio Ciccolella. Un’opera dai toni brillanti che si muove sul crinale del thriller comico, senza mai perdere di vista lo sguardo di chi lo ha realizzato: un gruppo di ragazze e ragazzi tra 11 e 17 anni che hanno attraversato in prima persona tutte le fasi della produzione cinematografica, dalla scrittura alla regia, dalla preparazione del set alla recitazione, sotto la guida di professionisti del settore. La produzione del corto segna l’esito simbolico e concreto di un percorso che ha saputo unire formazione artistica, partecipazione attiva, crescita personale e consapevolezza sociale. Il cortometraggio segna l’atto di restituzione della biennalità progettuale oltre che l’occasione per condividere pubblicamente un bilancio complessivo dell’intero percorso educativo e organizzativo anche dei partners.

Ri-connessioni” ha offerto un presidio contro la povertà educativa, una risposta pensata e strutturata al disagio formativo che attraversa il nostro territorio, una proposta concreta che ha coniugato l’intervento culturale con un impegno costante sul piano educativo. Promosso dall’associazione culturale e artistica Smtm Aps Ets, in partenariato con il Comune di Brindisi, l’Istituto Statale Comprensivo Cappuccini, il Consorzio Nazionale CGM, l’ente di formazione Ecipa e la cooperativa sociale onlus Eridano, il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea a valere sull’avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per la selezione di progetti socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore nell’ambito del PNRR, Missione 5Componente 3Investimento 3 Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore, finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU.

I numeri, in questo caso, sono eloquenti: a fronte di un obiettivo iniziale di 150 minori da coinvolgere, “Ri-connessioni” ha raggiunto oltre 220 ragazzi, di cui circa 190 rientrano perfettamente nel target definito dal bando. Un risultato che, al di là del superamento quantitativo degli obiettivi, sottolinea la capacità del partenariato di intercettare bisogni reali costruendo fiducia e prossimità con le famiglie, con le scuole, con i contesti di riferimento. Il modulo formativo, della durata di cento ore, ha rappresentato per molti dei partecipanti un’occasione unica e gratuita per mettersi alla prova in un ambito – quello cinematografico – spesso distante o percepito come inaccessibile. Ma il valore del progetto si è giocato anche su altri terreni: ECIPA Brindisi, ente di formazione accreditato e diretta emanazione della CNA, ha contribuito alle azioni dedicate ai minori e agli adulti della comunità educante. In particolare, in collaborazione con la cooperativa Eridano, ha promosso attività per ragazze e ragazzi tra 11 e 17 anni utilizzando teatro e cinema per stimolare l’intelligenza emotiva, l’espressione personale e lo sviluppo di competenze trasversali. Parallelamente, ha curato un percorso formativo per genitori e insegnanti con l’obiettivo di rafforzare il dialogo con le nuove generazioni, anche in relazione all’uso dei social network e ai linguaggi contemporanei. Eridano ha realizzato un laboratorio sul metodo di studio contribuendo a migliorare l’autonomia scolastica e la motivazione degli studenti e attivando uno sportello psicologico rivolto a minori, famiglie e docenti. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto per i genitori ha offerto uno spazio di confronto su temi educativi e relazionali.

L’esperienza ha dimostrato che il contrasto alla povertà educativa non passa soltanto per l’offerta di contenuti ma per la qualità delle relazioni, per la continuità dell’intervento, per l’incontro tra attori diversi del territorio. “Ri-connessioni” ha saputo saldare il lavoro del terzo settore con la funzione pubblica della scuola valorizzando il ruolo della comunità educante in senso ampio, includendo anche docenti, genitori e operatori culturali. «Ritengo fondamentale il coinvolgimento della scuola», ha detto Maurizio Ciccolella, regista e direttore della Scuola Talìa. «In particolare, per il modulo di cinema, la preziosa collaborazione della dirigente scolastica Rossella Carlino, dei docenti e dei collaboratori, che hanno fatto sì che il progetto si armonizzasse perfettamente con le esigenze curricolari. Grazie a una particolare sensibilità e attenzione dell’intera comunità scolastica, le nostre attività sono state realizzate pienamente. In un tempo segnato da diseguaglianze sempre più marcate, offrire gratuitamente un’occasione così strutturata ha consentito di rimettere al centro i diritti, quelli veri, quelli non negoziabili: il diritto all’educazione, alla cultura, all’espressione di sé».

Il cortometraggio che verrà presentato il 15 maggio è, in questo senso, un simbolo efficace: il cinema come linguaggio collettivo, come sintesi di competenze, come dispositivo narrativo capace di far emergere emozioni, criticità, sogni. «Non abbiamo voluto spiegare il cinema ai ragazzi, ma farlo insieme a loro», ha proseguito Ciccolella, «ogni fase, dalla scrittura alle riprese, è stata costruita insieme. Abbiamo lavorato come in una vera troupe: ognuno con un ruolo, tutti con una responsabilità. È stato un esercizio di fiducia, prima ancora che di tecnica. E alla fine, la cosa più sorprendente è stata la serietà con cui i ragazzi hanno risposto. Hanno capito che stavano facendo qualcosa di importante. E l’hanno fatto bene».

Non è facile, oggi, intercettare l’attenzione e il coinvolgimento di chi cresce in contesti fragili. “Ri-connessioni” ha dimostrato che è possibile e che per farlo occorrono alleanze solide, cura quotidiana, linguaggi adeguati, strumenti flessibili e la capacità di mettersi in ascolto. La sua forza è stata nel metodo, nel lavoro di squadra, nella visione condivisa. E il risultato, ora, è lì: un piccolo film che racconta molto più di una storia e che chiude un progetto lasciando aperta la possibilità di nuovi inizi.

 

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