Senza voler fare l’esperto del sesso degli angeli, e neanche il catastrofista prevenuto andrebbe esaminata più approfonditamente la qualità dell’aria che respiriamo. La notizia diffusa ieri sulla qualità della aria in provincia di Brindisi ed in particolare nella nostra Francavilla richiede un approccio razionale quanto scientifico teso ad indagare la questione non fermandosi ad una valutazione approssimativa e/o stereotipata. Come diffuso la nostra Francavilla in 121 giorni (dal 1 gennaio al 2 maggio) ha superato per ben 15 giorni differenti il limite di presenza di PM10 previsto dal decreto legislativo 155/2010 ovvero una concentrazione di 50 millesimi di grammo in un metro cubo stabilito come soglia limite con effetti per la salute di noi cittadini che respiriamo questa aria.
Francavilla, quindi è attualmente la città che ha il maggior numero di sforamenti oltre i limite giornaliero (50 μg/m3) in tutta la Puglia di Presenza di PM10. È noto che con PM10 (Particulate Matter 10) si intende un inquinante atmosferico costituito da particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micron (μm). Queste particelle, che possono essere solide o liquide, sono considerate inquinanti poiché vengono facilmente inalate e riescono a penetrare nel tratto respiratorio superiore e, in alcuni casi, anche nei polmoni, causando problemi di salute. Il PM10 si genera sia naturalmente (es. erosione del suolo, incendi sterpaglie) che antropiche (es. traffico veicolare, combustione di combustibili solidi).
Appare quindi chiaro che va tenuto sotto controllo la presenza di PM10 ( come altri inquinanti) nell’aria, per questo è nata già nel lontano 2013 (D.G.R. 2420/2013) la Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria (RRQA) che giornalmente per 24 ore consecutive e per 365 giorni l’anno rileva e misura la presenza di inquinati come il PM10 nell’aria. Lo fa attraverso 53 stazioni fisse (di cui 41 di proprietà pubblica e 12 private) dislocate in vari comuni della regione Puglia che abbiano una particolare presenza di fenomeni naturali di erosione o di attività antropiche (particolari flussi di traffico o presenza di grandi attività industriali). Tra queste 53 stazioni c’è l’unica stazione presente a Francavilla che è ubicata in via Fabio Filzi all’interno dell’area di pertinenza della scuola elementare “Edmondo de Amicis” nel quartiere Peraro. Qui sono stati rilevati i 15 sforamenti in questi primi 121 giorni dell’anno.
Questi sforamenti sono da conteggiare nei max 35 sforamenti che si possono fare nell’anno solare per legge prima che scatti a tutela della salute pubblica qualche provvedimento cosi come fu fatto nel dicembre 2023 con l’ordinanza con cui si vietava l’accensione dei caminetti o stufe a biomassa (legna). Si ritiene infatti che questi sforamenti siano dovuti alla combustione libera di legna tipico dei romantici e avvolgenti caminetti e che le nostre Nonne o anche Mamme utilizzavano per preparare succulenti piatti della cucina mediterranea. Oggi per lo più si usano per rallegrare e riscaldare qualche serata tra amici o in piacevole solitudine. La domanda nasce spontanea , sono davvero questi caminetti i colpevoli di questi sforamenti?
A Torchiarolo che dista un tiro di schioppo dalla vecchia centrale a carbone Enel fu stabilito qualche anno fa, che sono stati i caminetti di quella piccola comunità ad aver inquinato, tanto è vero che chiunque ne ha uno è stato costretto ad istallare un filtro antiparticolato sul comignolo per evitare il propagarsi del PM10 che certamente si produce dalla combustione di biomasse ma qualche dubbio che siano i soli colpevoli degli sforamenti resta.
Esaminando infatti la tabella allegata che riporta i dati pubblici rilevati dalla Rete di monitoraggio appare evidente che ad esempio a Torchiarolo dove sono istallate 3 centraline (di cui una comunale messa a disposizione) i dati sono contrastanti. Tra le due centraline (via Fanin e via don Minzoni) che distano tra loro circa 500 metri (in linea d’aria) gli sforamenti sono molto differenti 13 in una 4 nell’altra con una media giornaliera (che concorre alla media annuale) pressoché simile attorno ai 20 μg/m3. E’ possibile che ci siano più camini in zona suburbana che di quella attigua. Certo la centralina di Torchiarolo-Lendinuso con un solo sforamento e essendo località di mare e quindi si presuppone non ci siano camini, quanto meno accesi, dimostrerebbe che i camini hanno un effetto, anche se si rileva una presenza media giornaliera di PM10 di 17 μg/m3.
Va ricordato e sottolineato che il decreto legislativo 155/2010 pone due limiti come soglia per la protezione della salute umana. Un limite sono i 50 μg/m3 giornalieri da non superare per non più 35 giorni all’anno e la media annuale di presenza di PM10 nell’aria che non deve superare i 40 μg/m3. In partica si potrebbe verificare una presenza media annuale di PM10 nell’aria di 40 μg/m3 senza aver mai superato la soglia giornaliera dei 50 μg/m3. In questo caso la pericolosità per la salute umana c’è tutta lo stesso. Cosi come i limiti sono appunto limiti di legge tesi a dare una quantificazione generale e univoca che può andar bene ai grandi numeri, va da se ognuno di noi ha il suo impatto con questa presenza inquinante. Impatto che è differente, appunto, da persona a persona. Quindi non è che a San Pancrazio o a Mesagne che hanno sforato solo per 10 giorni i limiti giornalieri possono festeggiare.
Tornando a Francavilla si nota come i 15 sforamenti comportano cmq una media del periodo di 23 μg/m3 che è poco più della meta del limite dei 40 μg/m3 quale media annuale. Con questo dato il grado di qualità dell’aria è definito come “buono”. Buono ma non troppo direi, se fossi in questo momento amministratore di Francavilla, mi attiverei, anche a fronte di qualche rinuncia di qualche evento o attività, per reperire i fondi necessari per rimettere in funzione la vecchia centralina di rilevamento, attualmente in abbandono, sita nei pressi di Borgo Croce, Luogo centrale e quotidianamente sommerso da un elevato flusso veicolare, nonché avere una seconda centralina di riscontro cosi come fatto a Torchiarolo con cui da qualche anno stiamo condividendo a distanza la stessa problematica degli sforamenti seppur l’aria resta buona.