Brindisi scende in piazza per la Palestina, contro il riarmo e per la Pace

Sabato 17 maggio, con partenza alle ore 17:30 da Piazza Crispi (Stazione FS), si terrà a Brindisi una manifestazione provinciale a sostegno del popolo palestinese, contro il riarmo e per la pace.

L’iniziativa nasce da un’assemblea cittadina che si è riunita mercoledì 7 maggio presso la Casa di Quartiere di Porta Mesagne. Un incontro aperto, che ha visto la partecipazione di associazioni, movimenti e cittadini senza alcuna appartenenza politica o partitica, uniti dalla volontà di reagire di fronte all’orrore che si sta consumando a Gaza.

I partecipanti all’assemblea hanno espresso una condanna durissima per le azioni del governo israeliano, definendole una “soluzione finale” che richiama le più oscure pagine della storia, e richiamando l’attenzione sul possibile mandato di arresto internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, da parte della Corte Penale Internazionale.

Nel corso della manifestazione sarà consegnato un documento ai Sindaci di Brindisi e della provincia, nonché al Presidente della Provincia, chiedendo una presa di posizione ufficiale sul genocidio in atto in Palestina. Un secondo documento sarà indirizzato al Prefetto, per denunciare il silenzio istituzionale del governo italiano, in particolare del governo guidato da Giorgia Meloni, di fronte alla tragedia in corso.

L’appello alla mobilitazione è esteso a tutta la cittadinanza e, in particolare, al mondo laico e religioso: si invita il Vescovo di Brindisi, Monsignor Giovanni Intini, a unirsi alla manifestazione, in un momento in cui è fondamentale far sentire una voce di umanità, giustizia e memoria storica.

Il comitato promotore denuncia anche l’escalation delle politiche di riarmo in Europa, sempre più costose e incontrollate, che rischiano di spingere il continente verso un nuovo, tragico conflitto. “Siamo davanti a una deriva dell’umanità, che sembra aver dimenticato gli orrori delle guerre passate – si legge nell’appello – e rischia di ripeterne di ancora peggiori”.

Comitato contro il genocidio del popolo palestinese, contro il riarmo, per la pace

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