A2A conferma a Brindisi un Piano integrato di investimenti

Nei giorni scorsi, presso l’impianto di A2A energie future di Brindisi, si è svolto l’incontro sulle iniziative di sviluppo della Centrale, con l’Amministratore Delegato Giuseppe Monteforte, i segretari delle categorie del comparto elettrico e i componenti della RSU di stabilimento.

Nel corso dell’incontro, dichiara Antonio Frattini segretario della FILCTEM CGIL, si è discusso sull’obiettivo ambizioso, del phase-out carbone al 2025 confermato dal PNIEC Piano Energia e Clima del Governo, con una riconversione energetica degli impianti a carbone esistenti, attraverso l’uso di nuove tecnologie, nuovi impianti a gas, biometano, solare, eolico e accumulo.

Sono stati valutati i contenuti dell’incontro al MISE del 19 giugno 2019 dove TERNA, gestore della rete elettrica nazionale, ha relazionato sulle esigenze tecniche individuate per raggiungere la de-carbonizzazione alla presenza delle aziende elettriche, associazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali, Regioni e Comuni interessati, tra cui Brindisi.

Nello specifico, A2A ha illustrato le linee di indirizzo per Brindisi con un Progetto integrato per la flessibilità della rete elettrica e l’esigenza di generazione, attraverso impianti endotermici a gas che dovranno garantire la richiesta di energia per un limitato numero di ore coincidenti con quelle di maggiore richiesta. Il progetto prevede, inoltre, impianti per il recupero di materia, in particolare vetro e plastica, concepiti in un’ottica di economia circolare e impianti rinnovabili fotovoltaici innovativi, che si aggiungono al tetto fotovoltaico già esistente.

Con il Piano Integrato di investimenti si aggiungerebbe nuova occupazione, sia per la gestione dei motori endotermici sia, soprattutto, per i nuovi impianti di riciclo di vetro e plastica.

Questi investimenti, in parte dettati da esigenze di TERNA, in parte in linea con il Piano Regionale dei Rifiuti, sono possibili, anche, a seguito della conclusione delle bonifiche della matrice suolo dello stabilimento, verificata da ARPA e certificata dalla Provincia di Brindisi il 5 marzo 2019.

I nuovi investimenti si aggiungono ai 2 compensatori sincroni per la rete elettrica, che la società sta predisponendo, dopo essersi aggiudicata la  gara da TERNA per questo servizio, con l’utilizzo e degli alternatori recuperati dagli impianti a carbone. Sono stati confermati i lavori per lo smontaggio e la progressiva demolizione dei vecchi impianti, demolizione camini, nastri, condotti ecc.

Le organizzazioni Sindacali, conclude il segretario della FILCTEM CGIL Antonio Frattini, nel prendere atto del Progetto integrato di investimenti, hanno riconosciuto alla multi utility A2A, la forte determinazione nel confermare la propria presenza a Brindisi, rimodulando più volte il piano di investimenti proposto nel sito di proprietà, anche dopo la decisione unanime del Consiglio comunale di bocciare il progetto degli impianti di trattamento della frazione umida dei rifiuti. Un impianto indispensabile per l’intera provincia di Brindisi che poteva contribuire a ridurre la continua emergenza rifiuti e magari gli altissimi costi della TARI a cui la collettività è sottoposta.

                            Segreteria FILCTEM CGIL Brindisi

3 COMMENTI

  1. Sindacato Venduto, per gli interessi propri è disposto a sacrificare l’intera comunità brindisina.
    VENDUTI VENDUTI VENDUTI!

  2. Finalmente un po’ visione economica di prospettiva più ampio e forse ci incamminiamo verso una visione moderna dei rifiuti. Al nord sono attivi ed efficienti da anni… da noi ancora la logica delle cave di proprietà di….. ma basta e diamoci una svegliata… benissimo impianti tecnologici avanzati per il bene futuro del nostro territorio

  3. Sig. Laurino condivido la sua visione economica, purtuttavia quello di cui lei parla può essere realizzato in altro luogo, nella zona industriale: Lla Centrale ENEL NORD (centrale prima ENEL poi Edipower ora A2A), si sarebbe dovuta dismettere nel lontano 2004, bonificare l’area (anche il sottosuolo) e ripristinare lo stato dei luoghi per futuri investimenti asserviti all’attività portuale.
    Quell’area non è destinata ad essere utilizzata per la trasformazione di rifiuti urbani magari fatti arrivare con le navi da chissà dove!
    In definitiva A2A o l’investimento lo fa in altro luogo oppure deve fare le valigie ed andarsene!

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