A Brindisi i politici migliori d’Italia?

BRINDISI – Chi si aspettava il cambiamento, perlomeno dei volti che comporranno il prossimo Consiglio Comunale, deve attendere. Perché la comunità brindisina ha dimostrato per l’ennesima volta, con i fatti, di trovarsi bene così. C’è chi sostiene che Donald Trump avrebbe vinto le elezioni americane grazie ai social: bene, a Brindisi tale “mondo” non sembra incidere, perché la discrasia emersa tra il sentiment dei social e quello delle urne è davvero notevole.

Basti leggere i commenti post-voto per comprendere che qualcosa non torna: la quasi totalità dei cittadini esprime indignazione per l’esito delle votazioni oppure chiede il prolungamento del commissariamento. Tali forti rimostranze, però, non trovano riscontri nella realtà, dato che il 40% della popolazione ha deciso di estrinsecare la propria protesta decidendo di non decidere, mentre il restante 60% ha votato prioritariamente cognomi noti e stranoti della vita politica locale.

A questo punto, allora, è arrivato il momento di interrogarsi seriamente su quale sia la reale domanda dei cittadini brindisini, perché se da anni (se non da lustri) gli stessi votano ed eleggono sempre i soliti politici, è evidente che ritengano in qualche modo soddisfatte le loro istanze, le quali molto probabilmente vanno oltre le “storielle” legate ai buoni benzina. E’ impensabile, infatti, che una famiglia con “le pezze al sedere” (scusate il francesismo) possa votare sempre lo stesso politico per 15 o 20 anni ottenendone solo un buono benzina o un buono pasto in concomitanza del voto elettorale. E’ più realistico pensare, invece, che tali bacini di voti “inscalfibili” si reggano su un solido legame fiduciario tra l’elettore ed il politico di turno dettato da altri aspetti. D’altronde, se Gabriele Antonino ha battuto tutti i record ottenendo 1.863 voti, significa anche che il padre Giovanni, a distanza di tanti anni dalle sue Amministrazioni, gode ancora di un ascendente forte su parte dell’elettorato, che gli è – evidentemente – ancora riconoscente o affezionato.

Ecco allora che appare chiaro come lo sviluppo della città ed i programmi elettorali, nei quali si parla di porto, aeroporto, cultura, turismo, ecc., soddisfino solo la domanda di una parte della popolazione. La restante parte, invece, ha dimostrato ampiamente di preferire l’astensione o premiare chi è in grado di soddisfare le proprie istanze contingenti, che non risultano esattamente sovrapponibili al concetto di bene comune, se è vero che la città continua a sprofondare nelle classifiche sulla qualità della vita.

Passando invece all’analisi dei risultati degli schieramenti politici, se si può affermare con convinzione che i veri vincitori di questa tornata elettorale sono il Partito Repubblicano e la coalizione di centrosinistra (quest’ultima presentatasi unita dal Pd all’ala più progressista), meno convincente risulta etichettare il M5S di Brindisi come il grande sconfitto. Il Movimento del leader Di Maio, infatti, non è riuscito a sfondare in quasi nessuno dei 20 capoluoghi di provincia al voto: la percentuale di Gianluca Serra, infatti, risulta la terza in assoluto tra quelle ottenute dai candidati grillini nei capoluoghi, che in alcuni casi sono rimasti addirittura ampiamente sotto il 10%.

Emerge invece una certa resilienza del Pd e del centrosinistra, che in 11 capoluoghi è andato al ballottaggio ed in un altro ha vinto al primo turno. Il Pd brindisino ha ottenuto il 9,64% (circa 1,3 punti percentuali in meno rispetto al 2016), ma ha avuto il merito di guardare alla propria sinistra e di creare un laboratorio che adesso viene osservato con interesse dai leader nazionali della sinistra italiana.

Cosa aspettarsi e desiderare, dunque, per il futuro di questa città? Assolutamente niente.

Andrea Pezzuto

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2 COMMENTI

  1. Che desolazione….meno male che non vivo più a Brindisi….ma come si fa a votare scemi del genere? Ancora una volta hanno votato Antonino dopo che ha rovinato Brindisi (ovviamente il figlio e’ un pupazzo nelle mani del padre e quindi averlo votato significa aver votato il padre).
    Poi altri “scienziati” come il figlio Di Donna, Pierri ecc ecc……
    Roba da matti….
    Cari brindisini, vi sta bene così…..chissà che promesse (vane) vi avranno fatto….
    In bocca al lupo

  2. Ho apprezzato il suo articolo odierno sulla puntuale analisi del voto amministrativo della ns.citta’ di brindisi.Sono stato anche io tentato e richiesto di candidarmi ma meno male di aver scelto un salutare riposo elettorale anche se mi sono impegnato per quello che ho potuto per un voto al candidato sindaco del centrosinistra ing.riccardo rossi che spero che al ballottaggio possa diventare sindaco della nostra citta’ di brindisi.Lo sforzo di quel 40 PER CENTO DEI CITTADINI CHE HANNO DISERTATO LE URNE puo’ e deve indurre le forze politiche o meglio quello che resta in piedi delle stesse a una seria riflessione.La Spagna del primo ministro SOCIALISTA SANCHEZ ci ha dato a livello internazionale una bella lezione di civilta’e sono sicuro che la ns.citta’ di brindisi avrebbe ben volentieri ospitato la nave aquarius e i suoi poveri naufraghi come fu negli anni 1994 per gli albanesi.Ma quella e’ un ‘altra storia oggi siamo nella cd.terza repubblica e percio’non ci meravigliamo tanto di quello che accade ed accadra’ anche nella ns.amata citta’ di brindisi.CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL BUON PRO LI FACCIA.AUGURI BRINDISI.SPERIAMO BENE PER I NOSTRI FIGLI E NIPOTI TUTTI.

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