Le Fiamme Gialle Brindisine hanno celebrato oggi, 22 giugno, il 244° Anniversario di Fondazione del Corpo.

La Cerimonia, presieduta dal Comandante Provinciale – Colonnello t.ST. Pierpaolo Manno, si è svolta all’interno della Caserma della Sezione Operativa Navale di Brindisi, sita in Corte Santa Maria del Casale snc, alla presenza delle massime Autorità civili e militari con una rappresentanza di Finanzieri in servizio nonché una delegazione dei Finanzieri in congedo delle Sezioni A.N.F.I. di Brindisi, Ostuni e Fasano.

Come ogni anno, l’Anniversario costituisce anche un momento di riflessione, tracciando un bilancio del lavoro svolto nel periodo gennaio 2017 – maggio 2018.

Le direttrici lungo le quali si stanno sviluppando le attività operative dei Reparti sono tese a:

indirizzare l’azione di contrasto verso i fenomeni più gravi ed insidiosi;

privilegiare strategie investigative trasversali;

aggredire sistematicamente i patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose.

Anche per l’anno in corso è quindi stato confermato l’impegno del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi nella lotta ai fenomeni di criminalità economico-finanziaria più diffusi e dannosi.

“Evasione fiscale, frodi nella percezione di fondi pubblici, contrabbando, gioco illegale, riciclaggio, infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, traffici di stupefacenti, sono solo alcune delle forme di illegalità in grado di mettere a dura prova la stabilità del sistema, non solo a livello domestico ma anche in chiave transnazionale.

In quest’ottica, l’azione di contrasto che svolgono i Reparti del Corpo è funzionale non solo ad individuare i patrimoni illeciti ed a recuperare gettito fraudolentemente sottratto a tassazione, ma, anche e soprattutto, a tutelare le imprese sane, le loro potenzialità competitive ed i livelli di occupazione che esse sono in grado di assicurare”.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

LA DISFATTA DEGLI EVASORI FISCALI

Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese – sempre da tutelare – e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino. Parliamo invece di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi; importi tutt’altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato oltre 10 milioni di euro.

Ci si è arrivati seguendo uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione – non sempre agevoli da riscontrare – ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato.

Evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità (vgs. punto 1 e 2 allegata scheda). Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese. Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni – a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale – o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.  Nella “categoria” degli evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 80 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni.

COMBATTERE LE INSIDIOSE FRODI FISCALI

Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 875 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

Sfiorano i 140 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 50% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. 116 i responsabili individuati, 2 dei quali finiti in manette.

I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 11,7 milioni di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 8,5 milioni di euro.

L’ECONOMIA “INVISIBILE”, LE ACCISE, I GIOCHI E LE SCOMMESSE CLANDESTINE

Sono 86 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 8,5 milioni di IVA.

Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 104 datori di lavoro per aver impiegato 603 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore delle accise, i 54 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle brindisine hanno portato al sequestro di oltre 6,3 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 6 tonnellate.

Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 200 controlli.

 AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA AL BANDO CORRUZIONE E SPRECHI

Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse, è la corruzione (vgs. punto 3 allegata scheda), campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, oltre 88 persone, il 6% delle quali è finito in manette (5). Anche i sequestri eseguiti per 1,8 milioni di euro in tutto il comparto della tutela della spesa pubblica danno il senso dell’efficacia delle misure intraprese se si pensa che 200 mila euro sono i sequestri nel solo settore del contrasto alla corruzione. Sequestri che consentono, almeno in parte, di ristorare lo Stato dai fenomeni di malaffare e di cattiva amministrazione scoperti dalla Guardia di Finanza.

Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 223 mila euro su un totale di gare sottoposte a controllo pari a 3,2 milioni di euro: il che si traduce nel 7% di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine.

Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nell’ultimo anno e mezzo le Fiamme Gialle ne hanno individuate 40, responsabili di un danno erariale da 8 milioni di euro.

LE FRODI AL BILANCIO NAZIONALE E COMUNITARIO, DEL “TICKET SANITARIO” E DELLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE

Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 55 milioni di euro, mentre si attestano a 314 mila quelle nel settore della spesa previdenziale e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 99 (vgs. 4 punto allegata scheda), con l’esecuzione di oltre 74 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica.

Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket (vgs. 5 punto allegata scheda), settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 95% dei casi: in pratica, quasi tutte le persone controllate, si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.

Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio, ecc.; insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali.

I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza di Brindisi mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” – questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento – possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 56% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.  ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

CONTRASTO PATRIMONIALE ALLE MAFIE, LOTTA AL RICICLAGGIO E AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla confisca (e ristabilito il possesso da parte dello Stato) di beni e valori per 1,9 milioni di euro. Ulteriori 810 mila sono stati, inoltre, sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso ammontano a 11 milioni di euro (vgs. punto 6 allegata scheda).

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.

Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Il valore del riciclaggio accertato dalla Guardia di Finanza nell’ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ai 2,3 milioni di euro. Un fiume di soldi intercettato grazie alle circa 20 indagini di polizia giudiziaria avviate, da cui sono “scattate” denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 34 persone (di queste 4 agli arresti).

I sequestri effettuati su ordine della Magistratura ammontano a 221 mila euro. La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette. Delle 116 S.O.S. delegate, 107 sono state approfondite.

Il controllo dei movimenti di soldi presso i confini terrestri e navali, compresi porti e aeroporti e sedi doganali, ha portato alla scoperta di 752 mila euro illecitamente trasportati al seguito dalle persone che entravano in Italia o ne uscivano.

Accertate 57 violazioni.

Scoperti infine reati fallimentari per un totale di patrimoni risultati distratti di circa 13,4 milioni di euro (vgs. punto 7 allegata scheda).

IL MERCATO DEL “FALSO”

Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Rientrano negli oltre 1,8 milioni di articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle brindisine nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti (vgs. punto 8 allegata scheda) o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri (vgs. punto 9 allegata scheda) recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine. Praticamente è come se ogni brindisino avesse fatto esperienza – dal 1° gennaio 2017 a oggi – di prodotti con marchio falso per ben 4,5 volte. In questo settore, i Reparti operativi della Provincia hanno eseguito oltre 455 interventi, svolgendo più di 32 deleghe dell’Autorità giudiziaria.

CACCIA AI TRAFFICI ILLECITI VIA TERRA E MARE

Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. 6 quintali di stupefacenti, sequestrate dal 2017 a oggi, intercettato grazie a operazioni condotte dai Reparti brindisini del Corpo (vgs. punto 10, 11 e 12 allegata scheda).

E sempre in termini di tonnellate deve ragionarsi quando si fa riferimento ai risultati ottenuti nel settore del contrasto al contrabbando di sigarette: 10 sono state, infatti, le tonnellate di tabacco sequestrato nel corso di oltre 48 interventi (vgs. punto 13 allegata scheda).

CAMPAGNA ESTIVA

Un piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico-finanziario nazionale è già in campo da parte della Guardia di Finanza per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela degli operatori nei settori economici che, proprio nel periodo estivo, vedono incrementare il proprio fatturato nonché per garantire una costante presenza del Corpo sul mare e nello spazio aereo sovrastante.

Il controllo economico del territorio, infine, contribuirà al presidio di strade, aree urbane, porti, aeroporti, frontiere marittime e terrestri per la ricerca di fenomeni di sommerso d’azienda e di lavoro nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.

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