Tornano i “Suoni della Devozione”, la Rassegna musicale internazionale nelle chiese storiche di Brindisi – XXII edizione

“I suoni della Devozione” diretta e ideata da Roberto Caroppo dal 1999, una rassegna con oltre sessanta esclusivi concerti da tutto il mondo, che rientra da diversi anni a pieno titolo nelle iniziative previste dal Comune di Brindisi per il periodo del Natale si propone come un raffinato e affollato suk musicale, un crocevia di linguaggi, anche di quelli meno conosciuti e più lontani, patrimonio immateriale della tradizione del mondo. Il focus artistico in questi venti anni è sempre stato orientato alla rappresentazione delle diverse espressioni religiose e popolari nelle diverse culture, con un particolare interesse per la tradizione popolare italiana del Sud e mediterranea, con artisti legati a nazioni e chiese diverse, laici, che rielaborano il patrimonio religioso della propria cultura, compresa ovviamente quella cattolica. Si definisce così come un festival internazionale, veicolo di ricerca e tradizione, come una lettura del sacro a partire dalla musica di oggi, offrendo al pubblico la possibilità di incontrare e scoprire musicisti di diversa formazione, diversi luoghi di provenienza e diversi modi di vivere la musica stessa permettendo allo stesso tempo ad un pubblico sempre più interessato di scoprire la raffinata bellezza di tante chiese antiche della città, e tutto questo grazie alla straordinaria  sensibilità dei vari arcivescovi succedutisi in questi lunghi anni.                                               
Voci di popoli attraversati dai conflitti e la loro capacità di trasformare in sublimi canti le ferite, sono stati ospiti della rassegna nel corso di questi anni, dividendo con un pubblico sempre più numeroso e fidelizzato l’emozione più grande di concerti per i quali è stato scelto il nostro tempo del Natale:

Rozaneh (Iran), Dijvan Gasparyan (Armenia), Martin O’Connor (Irlanda), Karen Matheson Band (Scotland), Janet Arbison e Belfast Harp Orchestra (Irlanda), Maire Ni Chatasaigh (Irlanda), Shine (Scotland), Timna Brauer e Elias Meiri (Yemen-Israele), Orchestra araba di Nazareth (Israele/Palestina), Kathryn Tickell band (Inghilterra), Savina Yannatou e Primavera en Salonico (Grecia), Silvia Malagugini e la Compagnia Nona Sima (Francia), Dave Swarbrick (Inghilterra), Zar (Danimarca), Moni Ovadia, Ensemble Micrologus, Peppe Barra e Lino Cannavacciuolo, Enzo Avitabile, Luigi Lai e Baba Sissoko, Elena Ledda, Theatrum Instrumentorum, Chominciamento di Gioia, Musica Officinalis, Gianni Perilli, Solis String Quartet, Alice, Antonella Ruggero e Arkè String Quartet, Ambrogio Sparagna, La Confraternita de Musici, Franca Masu e Fausto Beccalossi, Peppe Servillo, Nafra (Malta), Robin Brown and the Triumphant of Delegation (U.S.A.), Grainne Hambly Billy Jackson (Irlanda), Hevia (Asturie,Spagna)e Blackvoices (Inghilterra), Michele Gazich, Quintana Ensemble del Mediterraneo, Raffaello Simeoni con Gabriele Russo e Goffredo Degli Esposti di Ensemble Micrologus, Michele Gazich, Trio Fassler-Kolbener (CH) e in ultimo lo scorso anno il prestigioso trio femminile Lamorivostri, la più importante voce popolare della Puglia Maria Moramarco e Uaragniaun e dalla Notte della Taranta Enza Pagliara accompagnata da Dario Muci e Marco Bardoscia, Raffaello Simeoni, Patrizia Bovi, Leah Stuttard, Arturo Stalteri, Sancto Janne, Claudio Prima & Progetto Se.Me, La Manticora, Jodel-Duett Kiser-Hodel, Il Duo Rocca-Benigni.

Curriculum Vitae di Roberto Caroppo
Una lunga esperienza in diverse discipline dalla grafica, all’editoria e in ultimo in campo musicale, direttore artistico per oltre quindici anni delle Solenni Celebrazioni dei Santi Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi è stato ideatore e consulente musicale per il Comune di Brindisi in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni di una rassegna internazionale nelle chiese storiche di Brindisi dal titolo “I suoni della Devozione” giunta ormai quest’anno alla sua ventiduesima  edizione che ha riscosso nel tempo un notevole successo di pubblico, ha collaborato inoltre con il Comune di Grottaglie per la Rassegna internazionale “Musica Mundi” e con il Festival internazionale Negramaro. Tra le ultime iniziative quelle promosse in collaborazione con il consorzio dell’Area marina protetta Torre Guaceto e il Ministero dell’Ambiente per il suo esclusivo progetto La notte di Naturalia, un evento con spettacoli musicali e performance di danza e teatrali sul tema della natura nell’area protetta della riserva di Torre Guaceto e in ultimo la direzione artistico musicale su incarico del Parco del Gargano per l’edizione del 2007 de La Notte di  Naturalia nell’isola di San Nicola nelle Tremiti. Per sette anni ha diretto l’Adriatic International Festival organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Brindisi in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Mediterraneo. E’ stato direttore artistico della rassegna Natale a Brindisi per incarico del Consorzio Zelo culminata con il concerto di Goran Bregovic del 23 dicembre 2004, sempre per lo stesso comune ha curato il concerto per la pace di Noa e Mira Awad e nell’ambito delle rassegne estive il rocker statunitense Elliot Murphy and Normandie All Stars e il gruppo irlandese dei Kila. Nel campo della musica antica e in particolare della musica medievale ha promosso concerti con i più importanti ensemble quali Micrologus, Chominciamento di Gioia, Theatrum Instrumentorum, Calixtinus, Al Qantara ed altri organizzando anche feste tematiche nel Castello Grande di Brindisi. Per sei anni ha avuto  la direzione artistica dei Concerti all’alba di Torre Guaceto, un suo format di piano solo in acustica che ha coinvolto i più importanti compositori italiani e stranieri.
Invitato nel 2019 al Festival internazionale del Cultural Centre of University of Cyprus ha partecipato con un concerto di Savina Yannatou (Grecia) e Maria Mazzotta (Salento, Puglia)

13 dicembre ore 20,00
Chiesa di San Benedetto
Ai vis lo lop, lo rainard, la levre
Concerto d’inverno
Alessandro de Carolis – flauti Lorenza Maio – flauto dolce, violino
Carmine Scialla – chitarra battente Antonino Anastasia – percussioni

Ho visto il lupo, la volpe, la lepre ballare, così recita il testo di un’antica ballata provenzale.In questo caso vuol presentare tre musicisti intenti a compiere un viaggio tra la musica antica e i repertori colti e folklorici di tradizione italiana  ed europea. Saltando da una istampitta strumentale del trecento fiorentino alle follie di Spagna, dal barocco di O’ Carolan alle musiche della Napoli seicentesca, si fondono sonorità distanti, connotate però da una  chiara matrice popolare e accomunate dalla forza della pulsione ritmica, dall’energia della danza. Superando i confini temporali e le pretese filologiche l’affiatato quartetto ricerca continuamente sonorità nuove, divertendosi a rimescolare le carte, creando un suggestivo percorso attraverso l’Europa, dal nord dell’Irlanda fino alle coste del mar Mediterraneo.
Ai vis lo Lop è un affiatato ensemble di musicisti campani,da sempre attivi nel campo della musica antica, classica e nella world music. Muovendosi tra le danze di corte della Napoli seicentesca, le arie su basso ostinato dei maestri seicenteschi e le melodie popolari che per secoli hanno caratterizzato il folklore e le festività del sud Italia, il quartetto regala un alternativo augurio natalizio, tracciando un percorso sempre in bilico tra il repertorio colto e la tradizione orale, animato dall’energia delle forme di danza e dall’alternarsi di melodie antiche e popolari di rara bellezza.

Concerto Ex Voto #pergraziaricevuta
20 dicembre ore 20,00
Chiesa della Santissima Trinità o Santa Lucia

Fiorenza Calogero (Voce)
Marcello Vitale (Chitarra battente)
Carmine Terracciano (Chitarre)
Nico Berardi (Flauti, zampogna, charango)
Elaborazioni musicali di Marcello Vitale e
Carmine Terracciano

il “voto” di un significato sublime.
La preghiera è allo stesso tempo un dono di pace, una “promessa” di riconciliazione con il mondo, un patto divino (“Ex Voto”) che si sottrae alla dimensione privata del misticismo e si eleva alla sfera del sacro.
Attraverso l’espressività del canto e dei suoni, rielaborati dal chitarrista e compositore Marcello Vitale, la voce di Fiorenza si cala in una personale interpretazione di brani antichi e moderni della tradizione come “Patrone Sole” e l’inedito “‘A Carità” che Enzo Avitabile ha scritto per Fiorenza e “Ex Voto” di Carlo D’Angiò e Eugenio Bennato da cui prende il nome del concerto .

La versatilità della voce, l’approccio sanguigno alla scrittura e l’espressività scenica fanno di Fiorenza Calogero una delle più profonde interpreti della canzone tradizionale italiana.Una profondità verticale che trapassa la terra natìa – Napoli e la Campania – e spunta negli emisferi opposti, nelle selve, tra gli spiriti e i popoli che li abitano.Tra world music, canzone popolare, teatro e cinema la sua carriera sembra uno studio di etnografia che va ben oltre l’esperienza artistica.           “Ho scelto questo mestiere – dice Fiorenza – per esplorare, scoprire e portare in scena l’identità culturale della mia terra. Al di là del rituale artistico, l’arte per me è movimento, trasformazione, contaminazione. Dagli esordi in poi ho cercato di evitare i repertori monolitici e stagnanti, preferendo soluzioni sempre aperte alle conoscenze che via via maturavo nel tempo. Il linguaggio è una delle massime componenti della mia musica, grazie alle relazioni umane con musicisti di tutto il mondo (da Cristina Branco a Pino de Vittorio, da Amal Murkus a Mbarka Ben Taleb, da Maria Mazzotta a Urna, da Vittorio Grigolo a Ernest Daniel Smidth, da Elena Ledda a Rosalia De Souza, da Alessandro Safina a Jaques Morelenbaum, da L’Arpeggiata di Christina Pluhar a Eugenio Bennato , Carlo D’Angiò e Carlo Faiello) e l’interminabile serbatoio di parole, storie e suoni a cui attingo”. Tra i suoi numi tutelari compaiono personaggi che hanno fatto la storia del teatro e della musica contemporanea. Uno su tutti Roberto De Simone: “Mi ha offerto la possibilità di misurare le mie potenzialità, mi ha aiutato a capire la direzione che avrei dovuto prendere, soprattutto nei primi anni di attività, quando non avevo maturato ancora una consapevolezza. Il ‘rito di iniziazione’ è avvenuto con il debuttato ne “La Gatta Cenerentola”, il banco di prova tecnicamente più impegnativo e costruttivo per un interprete esordiente: lì ho capito che non sarei mai più scesa da un palcoscenico.” Il legame tra il teatro impegnato e la musica tradizionale è la naturale evoluzione del suo percorso di crescita. L’incontro con Marcello Vitale, compagno di vita, di arti e di mestieri (Vitale è un chitarrista virtuoso di chitarra battente) ha rappresentato per Fiorenza la definizione di un suono personale e riconoscibile, che le ha permesso di entrare in contatto con artisti e maestri del calibro di Enzo Avitabile, produttore artistico del suo quarto disco “Nun tardare sole”, finalista della sezione interpreti del Premio Tenco 2016: “Frequentare, vivere, condividere la musica di Enzo significa costruire un puzzle che inevitabilmente ti porta alla world music”.

22 dicembre ore 20,00
Chiesa del Cristo dei Domenicani
Maria Moramarco
Stella Ariènte

Musicisti:
Maria Moramarco voce
Luigi Bolognese chitarre
Nico Berardi zampogna, charango, flauti
Alessandro Pipino fisarmonica
Adolfo La Volpe cumbus, chitarra portoghese

Maria Moramarco, da sempre impegnata nel lavoro di recupero della tradizione orale, si fa qui interprete di un repertorio meno noto dell’Alta Murgia barese. Un viaggio suggestivo attraverso “il canto dello spirito”: liriche devozionali, canti liturgici, preghiere arcaiche e litanie ancestrali che stimolano l’eccezionale vocalità di Maria che, in questo particolare repertorio, dimostra doti straordinarie nel riproporre modalità canore ormai scomparse, tecniche vocali di una cultura mai codificata, tuttavia assai presente in questi bellissimi e inesplorati repertori. Maria, pur tenendo fede alle sue scrupolose ricerche filologiche, riesce a raggiungere livelli di comunicazione col pubblico di grande fascinazione spirituale grazie alla sua particolare maniera di “cantare la voce” Appartenente a una famiglia di “cantori”, nel 1976 comincia ad impegnarsi con il gruppo Petilia (antico nome di Altamura) che si occupava di ricerca e studio delle tradizioni popolari. Con Ferdinando Mirizzi, Salvatore Livrieri, Michele Lorusso, Saverio Giustino, Pasquale Sardone, realizza ricerche di vario genere: dalla catalogazione delle edicole sacre presenti sul territorio, ai seminari di approfondimenti e studio di aspetti particolare della civiltà contadina, alla realizzazione e messa in scena di “U’ trainirre”, atto unico del prof. Francesco Fiore. Nel 1977 con Livrieri e Lorusso fonda “Il Canzoniere Altamurano”, focalizzando la ricerca sul reperimento di materiale sonoro da utilizzare non solo per archiviazione ma anche per la riproposizione e la diffusione in forma di spettacolo concerto. Nel 1978 in “Natale a Pisciulo”, un evento organizzato dal CARS e Archeoclub di Altamura nel villaggio cavernicolo,  incontra la giornalista Bianca Tragni con cui nasce una lunga e proficua collaborazione che si concretizza in una serie di trasmissioni radiofoniche della RAI regionale. Di particolare interesse le puntate dei “I “Canti della Murgia” a cura di B.Tragni con la regia di Raffaele Nigro. Con Nigro in seguito realizza anche una versione televisiva degli stessi canti presentati da Cristoforo Chiapperini.Alla RAI sede regionale, la direttrice Marilena Pizzirani, le fece conoscere Otello Profazio con cui Maria si cimenta in una serie di concerti e di trasmissioni RAI anche su rete nazionale.In particolare “La penultima sagra dei cantastorie” proposta in diverse località le permise di conoscere e lavorare con cantastorie come Nonò Salomone, Franco Trincale, Franco Madau, Danilo Montenegro, Alfredo e Letizia Anelli.
Ecco alcuni programmi e spettacoli a cui ha partecipato in questi anni:
1978 programma “E noi qua” di N.Svampa e O.Profazio RAI
1978 programma”Questione Meridionale” RAI
1979 prendo parte allo spettacolo“L’Italia cantata dal Sud” di O.Profazio,regia di N.Masiello Napoli
1980 programma “Attorno a noi” RAI
1980 programma”Creta e cartapesta nel Natale Pugliese” RAI Bari
1980 collaborazione con la compagnia dell’Arco di Bari
1981 collaborazione con il teatro Abeliano per la realizzazione del “Grassiere” di R.Nigro
1981 programma  in puntate “Musica dal sud” RAI Napoli
1981 programma  in puntate“Fa male la TV: la corda e il tamburo” RAI
1981 programma “Il pomeriggio” RAI
1998 premio caravella d’argento Piedigrotta Barese per interprete del canto popolare
1998 partecipazione al cd Hata di Rocco De Rosa nel brano “Solo Cenere”
1999 programma Geo & Geo “Note di terra” di B.Testori RAI
1999 partecipazione al cd ”Di Pietra fragile” di Rocco De Rosa nel brano “Motus”
2000 Rassegna Lazio Folk Festival Teatro Olimpico Roma
2000 Lezione concerto Eastern college consortium Bologna
2000 “La buona tavola” – Bologna spettacolo con Ambrogio Sparagna, Erasmo Treglia, Antonio “O Lione” e  Zi Giannino del Sorbo
2003 Lezione concerto conservatorio di Padova
Oltre che in tutti i dischi degli Uaragniaun, Maria è presente negli album Hata di Rocco Derosa, Innervision di Joxan Goikoetxea, Sende na riannette sunà di Massimiliano Morabito, Trase dei Sancto Ianne, Incontri e racconti dei Mantice, RE-Murgia di Antonio Dambrosio e Approdi del gruppo Terrae.

23 dicembre ore 20,00
Pontificia Basilica Cattedrale di Brindisi
Claudia Lamanna
Vincitrice del Primo Premio al prestigioso 21st International Harp Contest in Israel nel 2022
Concerto di arpa classica

Vincitrice del Primo Premio al prestigioso 21st International Harp Contest in Israel nel 2022, l’arpista Claudia Lucia Lamanna è una solista tra le più entusiasmanti della nuova generazione. La sua “vibrante energia” (Harp Column), “maturità interpretativa” e “solida personalità” (La Voce di Mantova), unite al suo “virtuosismo naturale” (La Gazzetta del Mezzogiorno), fanno di lei una musicista carismatica. Tra le oltre 30 competizioni vinte, è inoltre vincitrice di Primo Premio al London Camac Harp Competition 2019 e al Premio Claudio Abbado 2015 – XI Edizione del Premio Nazionale delle Arti, tenutosi a Torino. In qualità di solista, Claudia ha già calcato le scene di numerose sale prestigiose, tra cui Salle Colonne di Parigi, Oslo Opera House, Merkin Concert Hall di New York, Sala Baldini di Roma, Teatro Duse di Bologna, Norrköping Concert Hall, Art and Culture Hall di Bangkok, Angela Burgess Recital Hall di Londra, ed è stata invitata a esibirsi in vari Festivals, quali Classic’Antibes, World Harp Congress, Pratté International Harp Festival, North London Festival, Harp on Wight International Festival, Proms at St Jude’s Festival, Thailand International Harp Festival, Wales International Harp Festival, Ancenis International Harp Festival e altri ancora. Come solista e orchestra, ha suonato con l’Orchestre National de Cannes, la Jerusalem Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari e molte altre. Nel 2020, Claudia Lamanna ha rilasciato il suo album di debutto con l’etichetta discografica Linn Records, incidendo un recital per arpa interamente basato sul leitmotiv della variazione, ed è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali. Nello stesso anno, ha pubblicato la trascrizione per arpa delle Variaciones del Fandango español di Félix Máximo López, che rappresenta un’aggiunta totalmente nuova al repertorio arpistico. Dopo la Laurea di Secondo Livello con Lode e Menzione d’Onore presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli, si è ulteriormente perfezionata presso la Norwegian Academy of Music di Oslo, dove ha conseguito l’Artist Diploma, e alla Royal Academy of Music di Londra, dove ha ottenuto l’Advanced Diploma in Performance e dove è stata l’unica arpista ad essere entrata a far parte del prestigioso programma Bicentenary Scholarship. Ha infine ultimato la sua formazione presso l’Università Mozarteum di Salisburgo. Claudia è anche stata l’arpista dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano per il biennio 2017-2019.
https://youtu.be/rYlvoYHsK6E

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