Si è tornato a parlare di un argomento che nel tempo ho più volte affrontato, quello del tema manutentivo delle caldaie, sul quale sono anni che da Confartigianato cerchiamo di fare chiarezza.

Quando mi sono state poste all’attenzione le esternazioni di un cittiadino di Brindisi circa le tempistiche di controllo impianti in materia di efficientamento energetico, riportate da alcune testate giornalistiche locali, mi sono immediatamente attivato ad un’attenta lettura sia per gli argomenti trattati ma sopratutto perché, contrariamente a quanto purtroppo molto spesso accade, il testo evidenziava da subito un approfondimento dei testi di legge in materia. Il contenuto dello scritto riportato quindi, non è ispirato da uno sfogo istintivo e da inappropriate libere interpretazioni che ormai troppo spesso si traducono nel consolidamento del grande caos che purtroppo regna su un tema molto serio ma vuole essere un intervento apparentemente tecnico su argomenti molto importanti quali la tutela della Sicurezza delle famiglie, il risparmio energetico e la salvaguardia dell’ambiente.

Quanto più mi inoltravo dunque incuriosito nella lettura, tanto più, senza neanche rendermene conto, mi si stampava sul volto un tenero sorriso attivato dal gradito riscontro del fatto che probabilmente i tanti anni in cui mi sono speso nel sostenere l’importanza della NON SUPERFICIALITÀ e della massima TRASPARENZA ed a sollecitare a tutte le rappresentanze della P.A. incontrate in questo lungo percorso cosi come alle associazioni dei consumatori del territorio sono stati spesi comunque bene. Queste ultime, a onor del vero, si sono sempre dimostrate molto attente e sensibili sull’argomento,partecipando con interesse ai vari tavoli di confronto suggellati tra l’altro dalla sottoscrizione di un protocollo di intesa siglato dalla Confartigianato e la ADOC di Brindisi nel quale si condividevano gli intenti e soprattutto la fondamentale esigenza di attivare una opportuna e capillare campagna informativa alle utenze tutte affinché l’ignoranza non potesse risultare terreno fertile per chi volesse gestire le cose per i propri personali interessi.In un’ intervista che ho recentemente rilasciato infatti, evidenziavo che mai come in quest’ultimo periodo, avessi riscontrato una insolita quanto positiva apertura su tale argomento,anche da parte delle nuove dirigenze degli organi preposti al controllo ed alla verifica degli impianti termici del nostro territorio (Energeko gas Italia e Santa Teresa) le quali hanno esplicitamente condiviso le nostre richieste, prendendo ufficialmente limpegno di attivare tempestivamente un tavolo tecnico di confronto che possa concretizzare l’ormai urgentissima esigenza di riqualificare un settore cosi importante sia nell’ottica di adeguamento alle direttive regionali che allo scopo di mettere finalmente ordine ai concetti base delle normative vigenti, finanche troppo spesso travisati dai frastagliati ed alle volte fantasiosi comunicati talvolta attivati dalle personali esigenze propagandistiche.

Mi pare a questo punto quanto meno doveroso approfondire l’argomento piu volte citato nello scritto che mi ero apprestato a leggere: il dpr n. 74/2013 che nasce dall’esigenza di adeguamenti e chiarimenti dei precedenti dpr 551 e 412 dai quali appunto deriva. Entrambe i sopracitati dpr stabiliscono come fine primario quello di regolamentare gli adempimenti necessari a tutelare l’incolumità quindi garantire la sicurezza di persone e cose.

Pertanto, mi preme sottolineare come nello stesso testo preso come riferimento (dpr n 74) appena prima del piu volte citato articolo 8 dedicato ai controlli di efficienza energetica, c’è l articolo 7 dedicato ai controlli manutentivi, anche essi obbligatori per legge sopratutto perche finalizzati al raggiungimento dello scopo primario prefissato, LA TUTELA DELLA SICUREZZA. E a proposito di sicurezza e dei controlli dell’efficienza energetica previsti ogni 4 anni, esistono in realtà diversi fattori che giustificano l’attività in un tempo più ristretto, riconducibili rispettivamenta a:

– le prescrizioni previste dalle imprese installatrici dell’impianto;

– le prescrizioni previste dal fabbricante (qualora l’installatore non si sia espresso in tal senso).

Non è quindi così scontato ricondurre il fine della sicurezza ai soli controlli di efficienza energetica.

Nel testo del cittadino brindisino sopra citato, mi ha anche colpito, trasformando il ghigno che si era stampato sul mio viso in una spontanea risata, quando sono rimasto affascinato dalla sagace metafora dei (cito testualmente) “cavalli disperati” .

A quel punto non ho potuto fare a meno di chiedermi, ispirato dal principio delle metafore, quale sarebbe stato il ruolo che molte generazioni avrebbero attrubuito al cacciatore, nel caso in cui i narratori di una nota fiaba avessero saltato a proprio piacimento la lettura di un testo ufficiale,omettendo magari di rendere noto che la mamma avesse incaricato la sua bimba di andare a portare ristoro e tutela alla povera nonnina, o addirittura saltando arbitrariamente il passaggio del travestimento del lupo in nonnina.

Povero cacciatore, da salvatore a carnefice.

Da che mondo è mondo, grazie al cielo però, la lettura dei testi gode della tutela di un iter obbligato: si comincia dall’inizio,si prodegue stando bene attenti a non trascurare l’importanza di ogni dettaglio della narrazione sino ad arrivare alle giuste e vere conclusioni che lo scrittore sapientemente si era prefissato.

Concludendo quindi vorrei esortare tutti a porre la giusta attenzione alle apparenti fragili nonnine dietro le quali potrebbero nascondersi degli astuti e famelici lupi e comunque per rassicurare tutti vorrei confermare che una mandria di “cavalli disperati” continuerà imperterrita ostinatamente a trottare, seppur con tanta fatica, per riuscire a portare per tempo il cacciatore a destinazione.

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