Per il decollo è arrivato il momento di azionare l’altro motore: il PalaPentassuglia

BRINDISI – “Non vendiamo sogni ma solide realtà”: una frase che potrebbe tranquillamente averla coniata Frank Vitucci, che abbiamo imparato a conoscere come coach e uomo pragmatico e schietto. Ed in effetti questa Happy Casa a Pistoia ed a Torino non ha incantato, ma ha vinto perché più solida degli avversari. Una squadra che perde 21 palloni in trasferta, solitamente esce sconfitta, ma gli uomini di Vitucci, sin dal precampionato, hanno dimostrato una eccezionale capacità di adeguarsi all’avversario e alla partita, e di aumentare le singole skills dei giocatori a seconda delle esigenze.

Così, se l’attacco non gira, ogni singolo giocatore si sbatte un pizzico di più in difesa; se le palle perse diventano inusualmente tante, ovvero il doppio del solito, si recuperano più rimbalzi degli avversari (ben 16 in più ieri, nonostante Brindisi sia tra gli ultimi posti nella speciale classifica); se le punte di diamante sono sottotono, ci pensano i Moraschini, Rush e Wojciechowski di turno a fornire alla squadra l’apporto necessario in termini di punti, e ieri, senza quel Moraschini, l’Happy Casa non l’avrebbe mai portata a casa.

Fatto sta che Brindisi si trova al quarto posto in classifica in coabitazione con Avellino, avendo già incontrato Milano ma anche Pesaro e Pistoia, che probabilmente faranno un campionato a parte per strappare la salvezza.

Chi l’avrebbe detto a inizio anno? Beh, prima del 10 su 10 in precampionato, in pochi, dopo aver visto la squadra in estate ed aver scorso il calendario dell’andata, qualcuno in fondo al proprio cuore ci sperava.

Ma questa Happy Casa autorizza a sognare una stagione di alto livello? Se per alto livello si intende un campionato a ridosso della parte bassa delle prime otto, probabilmente il sogno non è così azzardato, e domenica prossima contro Brescia, squadra che ha perso il pivot Mika ma che resta sulla carta più forte di Brindisi, avremo un’ulteriore risposta. Una parte del destino della squadra dipenderà dalla fortuna, intesa come salute dei giocatori, ma un’altra piccola parte sarà legata anche all’ambiente che si creerà in città, perché se il PalaPentassuglia tornerà finalmente quello dei bei tempi, vincere a Brindisi – come fatto troppo agevolmente da Sassari – diventerà impresa ardua per tutti. E allora sì che si potrà azionare la leva del decollo.

Andrea Pezzuto

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