“Non è intenzione di questo circolo avviare polemiche pretestuose né scontri politici sul tema della sanità. Tema che, per la sua delicatezza, merita di essere sottratto ai battibecchi ed alle campagne elettorali perenni.
Ed infatti è proprio per questo che abbiamo proposto la speciale e allargata Commissione consiliare sul “Melli” in seno all’assise comunale.
Ci dispiace che il Presidente Emiliano se la sia presa per il nostro manifesto. Ma riteniamo che sia compito di un partito denunciare ritardi, disservizi, storture nel funzionamento di un sistema, quale quello sanitario, cui ogni cittadino italiano ha diritto di accedere ricevendo cure appropriate e di qualità.
Questo oggi, nella nostra provincia, ed a San Pietro, ancora non avviene ed un partito che vuole stare dalla parte dei cittadini ha il compito di dirlo, di denunciarlo, non certo di accorrere a fare la clàque al politico di turno.
Sarebbe troppo semplice fare un elenco di ciò che non va nella sanità brindisina. Certamente merita una menzione lo stato del servizio di Emergenza-urgenza in questa nostra provincia e la congestione drammatica del Pronto soccorso del “Perrino” che mette a rischio operatori e pazienti, oppure lo scarso funzionamento delle sale operatorie, che costringe chi ha bisogno di essere sottoposto a intervento chirurgico a lunghe e rischiose attese e a ricoveri prolungati, così come è insostenibile la situazione di alcuni reparti delicati, come la rianimazione, ancora costretti a sistemazioni logistiche provvisorie a causa di una folle lentezza negli interventi di ammodernamento e adeguamento strutturale del “Perrino”, oppure ancora la difficoltà a prenotare una visita a causa delle lunghe liste d’attesa. E si potrebbe continuare.
A cosa serve, dunque, prendersela con il circolo del PD?
Emiliano e Romano avrebbero fatto bene, nel loro incontro con la cittadinanza, a dare conto puntualmente del tanto che non funziona e che ricade interamente sulla responsabilità della Regione, senza ricercare alibi in norme nazionali che non hanno alcun impatto specifico su questo stato di cose.
Il DM 70 citato da Emiliano, infatti, altro non è che l’individuazione di criteri e standard qualitativi del servizio sanitario a tutela della sicurezza del paziente e pertanto contiene indicazioni valide per tutte le regioni che possono fungere solo da stimolo positivo.
Forse è per questo che Michele Emiliano stesso, nel corso del suo intervento, non ha potuto fare a meno di definire il DM 70 “norma saggia e condivisa”.
Una norma, come il Presidente ha ricordato, che ha avuto una lunghissima gestazione, portata avanti da più governi e non messa in discussione da quello attualmente in carica proprio perché utile al miglioramento del sistema sanitario e ad elevarne gli standard.
Per quale ragione, dunque, i parlamentari del PD avrebbero dovuto persuadere il Governo a modificare una norma che, non solo era saggia, ma da tutti voluta e auspicata anche oltre le appartenenze politiche?
E quand’anche avessero voluto, come avrebbero potuto fare dal momento che il DM 70 non è MAI passato dal Parlamento?
Ed Emiliano perché finge di non saperlo?
Crediamo impossibile, infatti, gli sia sfuggito che il DM 70 è stato scritto, approvato e condiviso da TUTTE le Regioni italiane, in Conferenza Stato Regioni, e quindi anche dalla Puglia, e solo dopo emanato direttamente dal Ministero, quale suo atto amministrativo.
Ma forse queste puntualizzazioni sono inutili. Anche perché tutti sanno che il piano di riordino della Regione Puglia consentiva ampi margini di scelta tra le strutture da sacrificare.
Sappiamo bene che quando si è in difficoltà rispetto agli impegni presi davanti ai cittadini può essere utile cercare alibi e argomenti da gettare in pasto all’ignaro pubblico per confondere le acque e deresponsabilizzarsi.
E quale miglior modo se non quello di nascondersi dietro a qualche imposizione normativa, in questo caso inesistente, e vestire i panni della vittima?
Noi vogliamo ribadire ad Emiliano alcuni semplici concetti: il primo, che sappiamo bene che lui e Romano avrebbero potuto scegliere, in occasione del piano di riordino, di trasformare il “Melli” di San Pietro in un ospedale di base, completandolo e potenziandolo, ma non ne hanno avuto la volontà politica.
Il secondo, che sono ormai più di dieci anni che, come cittadini di San Pietro, assistiamo a convegni in cui Romano e gli assessori di turno vengono a raccontarci quanto sia utile e necessario attivare la medicina territoriale, la riabilitazione, il day service, gli ambulatori, e tutte le belle cose che l’altra sera sono state annunciate come fosse la prima volta. Peccato che in più di dieci anni non se ne sia realizzata mezza!
Per questo nel nostro manifesto abbiamo scritto “BASTA PAROLE!”. Basta con gli annunci. Basta con le campagne elettorali. Basta con le convention e con le clàque, e basta con gli autoincensamenti del consigliere regionale che chiede addirittura di essere ringraziato per la situazione del “Melli”. Uno spazio ormai vuoto, privo di servizi e di personale che attende di essere (almeno quello) riconvertito in PTA. Questa riconversione, per quanto ci riguarda, non è una concessione politica, o il traguardo di qualcuno, ma il minimo sindacale che poteva farsi in termini di investimento su quella struttura. Un atto dovuto a fronte del tanto che ci è stato tolto. L’avvio di servizi e prestazioni di medicina territoriale, se partirà, partirà tardissimo. Con un ritardo di anni. È per questo che troviamo insopportabili ormai, come tutti i cittadini normali, le passerelle politiche che non siano accompagnate da dati di fatto. Da step concreti, da avanzamenti dei lavori.
Se e quando saranno attivati nuovi servizi e prestazioni presso il “Melli” ne saremo certo contenti, perchè tutta la comunità sampietrana merita di accedervi, come prescrivono le leggi nazionali. Ma quando e se succederà sarà grazie ai tanti che in questi anni si sono battuti perché l’accesso alle cure di qualità fosse un DIRITTO, e non un FAVORE di cui rendere grazie al potente di turno.
Con questo spirito e con questi intenti proseguiremo la nostra battaglia in difesa di una sanità per tutti ed un monitoraggio attento su quanto previsto dalla Regione per il nostro “Melli”.
Ed infatti è proprio per questo che abbiamo proposto la speciale e allargata Commissione consiliare sul “Melli” in seno all’assise comunale.
Ci dispiace che il Presidente Emiliano se la sia presa per il nostro manifesto. Ma riteniamo che sia compito di un partito denunciare ritardi, disservizi, storture nel funzionamento di un sistema, quale quello sanitario, cui ogni cittadino italiano ha diritto di accedere ricevendo cure appropriate e di qualità.
Questo oggi, nella nostra provincia, ed a San Pietro, ancora non avviene ed un partito che vuole stare dalla parte dei cittadini ha il compito di dirlo, di denunciarlo, non certo di accorrere a fare la clàque al politico di turno.
Sarebbe troppo semplice fare un elenco di ciò che non va nella sanità brindisina. Certamente merita una menzione lo stato del servizio di Emergenza-urgenza in questa nostra provincia e la congestione drammatica del Pronto soccorso del “Perrino” che mette a rischio operatori e pazienti, oppure lo scarso funzionamento delle sale operatorie, che costringe chi ha bisogno di essere sottoposto a intervento chirurgico a lunghe e rischiose attese e a ricoveri prolungati, così come è insostenibile la situazione di alcuni reparti delicati, come la rianimazione, ancora costretti a sistemazioni logistiche provvisorie a causa di una folle lentezza negli interventi di ammodernamento e adeguamento strutturale del “Perrino”, oppure ancora la difficoltà a prenotare una visita a causa delle lunghe liste d’attesa. E si potrebbe continuare.
A cosa serve, dunque, prendersela con il circolo del PD?
Emiliano e Romano avrebbero fatto bene, nel loro incontro con la cittadinanza, a dare conto puntualmente del tanto che non funziona e che ricade interamente sulla responsabilità della Regione, senza ricercare alibi in norme nazionali che non hanno alcun impatto specifico su questo stato di cose.
Il DM 70 citato da Emiliano, infatti, altro non è che l’individuazione di criteri e standard qualitativi del servizio sanitario a tutela della sicurezza del paziente e pertanto contiene indicazioni valide per tutte le regioni che possono fungere solo da stimolo positivo.
Forse è per questo che Michele Emiliano stesso, nel corso del suo intervento, non ha potuto fare a meno di definire il DM 70 “norma saggia e condivisa”.
Una norma, come il Presidente ha ricordato, che ha avuto una lunghissima gestazione, portata avanti da più governi e non messa in discussione da quello attualmente in carica proprio perché utile al miglioramento del sistema sanitario e ad elevarne gli standard.
Per quale ragione, dunque, i parlamentari del PD avrebbero dovuto persuadere il Governo a modificare una norma che, non solo era saggia, ma da tutti voluta e auspicata anche oltre le appartenenze politiche?
E quand’anche avessero voluto, come avrebbero potuto fare dal momento che il DM 70 non è MAI passato dal Parlamento?
Ed Emiliano perché finge di non saperlo?
Crediamo impossibile, infatti, gli sia sfuggito che il DM 70 è stato scritto, approvato e condiviso da TUTTE le Regioni italiane, in Conferenza Stato Regioni, e quindi anche dalla Puglia, e solo dopo emanato direttamente dal Ministero, quale suo atto amministrativo.
Ma forse queste puntualizzazioni sono inutili. Anche perché tutti sanno che il piano di riordino della Regione Puglia consentiva ampi margini di scelta tra le strutture da sacrificare.
Sappiamo bene che quando si è in difficoltà rispetto agli impegni presi davanti ai cittadini può essere utile cercare alibi e argomenti da gettare in pasto all’ignaro pubblico per confondere le acque e deresponsabilizzarsi.
E quale miglior modo se non quello di nascondersi dietro a qualche imposizione normativa, in questo caso inesistente, e vestire i panni della vittima?
Noi vogliamo ribadire ad Emiliano alcuni semplici concetti: il primo, che sappiamo bene che lui e Romano avrebbero potuto scegliere, in occasione del piano di riordino, di trasformare il “Melli” di San Pietro in un ospedale di base, completandolo e potenziandolo, ma non ne hanno avuto la volontà politica.
Il secondo, che sono ormai più di dieci anni che, come cittadini di San Pietro, assistiamo a convegni in cui Romano e gli assessori di turno vengono a raccontarci quanto sia utile e necessario attivare la medicina territoriale, la riabilitazione, il day service, gli ambulatori, e tutte le belle cose che l’altra sera sono state annunciate come fosse la prima volta. Peccato che in più di dieci anni non se ne sia realizzata mezza!
Per questo nel nostro manifesto abbiamo scritto “BASTA PAROLE!”. Basta con gli annunci. Basta con le campagne elettorali. Basta con le convention e con le clàque, e basta con gli autoincensamenti del consigliere regionale che chiede addirittura di essere ringraziato per la situazione del “Melli”. Uno spazio ormai vuoto, privo di servizi e di personale che attende di essere (almeno quello) riconvertito in PTA. Questa riconversione, per quanto ci riguarda, non è una concessione politica, o il traguardo di qualcuno, ma il minimo sindacale che poteva farsi in termini di investimento su quella struttura. Un atto dovuto a fronte del tanto che ci è stato tolto. L’avvio di servizi e prestazioni di medicina territoriale, se partirà, partirà tardissimo. Con un ritardo di anni. È per questo che troviamo insopportabili ormai, come tutti i cittadini normali, le passerelle politiche che non siano accompagnate da dati di fatto. Da step concreti, da avanzamenti dei lavori.
Se e quando saranno attivati nuovi servizi e prestazioni presso il “Melli” ne saremo certo contenti, perchè tutta la comunità sampietrana merita di accedervi, come prescrivono le leggi nazionali. Ma quando e se succederà sarà grazie ai tanti che in questi anni si sono battuti perché l’accesso alle cure di qualità fosse un DIRITTO, e non un FAVORE di cui rendere grazie al potente di turno.
Con questo spirito e con questi intenti proseguiremo la nostra battaglia in difesa di una sanità per tutti ed un monitoraggio attento su quanto previsto dalla Regione per il nostro “Melli”.
Partito Democratico
Circolo di San Pietro Vernotico
Circolo di San Pietro Vernotico