BRINDISI – “Si apprende dalla stampa la volontà del Presidente della Provincia Maurizio Bruno di voler vendere i gioielli di famiglia: Palazzo Montenegro, la sede della prefettura ed udite udite: La Cittadella della Ricerca”.

Lo scrive, in una nota, Christian Continelli, consigliere provinciale Fdi-An che prosegue: ” Al di là della bruttissima immagine che viene alla mente pensando al buon Fantozzi con il cappello in mano che siede goffamente sulla poltrona posta nella stanza del mega presidente. Esistono, di fatto, alcuni aspetti di importanza rilevante sia dal punto di vista tecnico – amministrativo e soprattutto dal punto di vista politico – istituzionale che sono prodromici alla vendita e che la sconsigliano. Partendo dal secondo punto. La vendita di un bene pubblico deve passare attraverso un deliberato del Consiglio Provinciale; non può essere l’iniziativa personale del Presidente. Pertanto, se il Presidente Bruno avesse avuto un minimo di rispetto politico istituzionale avrebbe preliminarmente almeno coinvolto le forze politiche della sua maggioranza (F.I.. in primis), atteso che in questa amministrazione continua ad esistere il patto del nazareno (PD – F.I.) e non l’accordo dell’arancino. Dal punto di vista tecnico – amministrativo invece l’alienazione di un bene pubblico deve necessariamente passare attraverso un dibattito politico e successivo deliberato consiliare. In quella sede democratica sarà dovere spiegare le motivazioni politiche, tecniche, amministrative e finanziarie per le quali non è necessario svendere i gioielli di famiglia. Giusto per sintetizzare, la proposta di INVIMIT di acquisto, normalmente è la seguente:

– Valutazione unilaterale dell’immobile;
– Offerta di acquisto per un importo pari a circa il 30% del valore stimato da INVIMIT;
– Inserimento della Provincia di Brindisi nella proprietà di fondo comune con il quale condividere perdite o ricavi.
Se proprio risulta necessario monetizzare posso consigliare il “Compro Oro” della mia città; farà sicuramente un’offerta più conveniente”.
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