Monteverdi e la musica contemporanea. Ecco mormorar l’onde. A Rovereto un’opera del giovane compositore mesagnese Andrea Siano

Centinaia di partiture pervenute da tutto il mondo, tra cui tante prime esecuzioni assolute, tre weekend di incontri e concerti dal 2 febbraio al 17 marzo sparsi tra Trento e Rovereto: questi alcuni dati della sesta edizione del Festival “Contrasti”.

All’importante rassegna, patrocinata, tra gli altri, dalla SIMC (la Società Italiana di Musica Contemporanea) in occasione del 450o dalla nascita del grande Claudio Monteverdi, aderendo ad una call nazionale che ha visto trentaquattro compositori realizzare pezzi liberamente ispirati alla musica del grande cremonese, ha partecipato anche il giovane Andrea Siano.

Classe 1997, ha frequentato il Liceo Musicale Durano di Brindisi (seguito dalla prof.ssa Maria Antonietta Epifani) ed è ora laureando al Corso di Composizione presso il Conservatorio Piccinni di Bari, sotto la guida del Maestro Biagio Putignano.

Non nuovo a riscuotere premi e riconoscimenti, il giovane pianista e compositore mesagnese, ha già alle spalle numerosi concorsi nazionali ed internazionali come solista, in formazione orchestrale e a quattro mani.

Il brano che ha presentato, In un fiorito prato (scritto per soprano, viola e violoncello), è un rifacimento dell’omonimo arioso contenuto nell’opera di Monteverdi, L’Orfeo, una favola pastorale del 1607.

Il testo, con numerosi adattamenti, racconta del celeberrimo episodio mitologico in cui al cantore greco giunge notizia della morte della donna amata, Euridice, morsa da una serpe.

Dal punto di vista più prettamente tecnico-musicale, Siano ha effettuato i “campionamenti” di alcune dissonanze del Monteverdi, lavorando sulle intonazioni e sulle alterazioni degli archi per rendere il temperamento più vicino a quello “naturale”, ossia a quello degli strumenti cinque-seicenteschi.

L’evento è stato un importante tributo alla promozione dell’esecuzione e della diffusione della musica di compositori contemporanei, valorizzata abbattendo i confini ideali con la musica classica.

Non è certamente un caso che l’incontro di Rovereto rappresenti la seconda esecuzione di un importante kermesse, che ha avuto il suo debutto nella prestigiosa cornice della palazzina liberty “Dario Fo e Franca Rame” di Milano dello scorso aprile. Anche quella volta, il giovane mesagnese c’era. E non è da poco. A questo punto, direi, to be continued (non finisce qui).

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