BRINDISI – Dalla sospensione ai licenziamenti. Almeno, così sembrerebbe. Parliamo delle due addette mensa della Markas che il 5 novembre scorso, dopo l’episodio dei pezzetti di millepiedi rinvenuti nei tortellini in brodo serviti a due bambini della scuola “Don Milani” di Brindisi, erano state sospese. Oggi si apprende, invece, che sarebbero state licenziate. In realtà, non esistono ancora le lettere ufficiali, ma la notizia era nell’aria già da un po’.

Lo si apprende da una nota del segretario territoriale del’Ugl Ercole Saponaro che, intanto, si dice “stupito dopo aver appreso che durante il Consiglio Comunale, il Sindaco di Brindisi Angela Carluccio, sulla vicenda Markas avrebbe letto una comunicazione della Stessa Società dove veniva riportato una condivisione con le Organizzazioni Sindacali su un parziale recupero di ore lavoro da ridistribuire su una parte del personale, ore eccedenti anche dai licenziamenti messi in atto dalla Società. Smentiamo categoricamente questa ipotesi già contestata ampiamente durante l’incontro che si è tenuto con il Responsabile Risorse Umane della Markas: le Organizzazioni Sindacali – dice Saponaro – hanno chiesto il ripristino delle ore per tutti i lavoratori, derubati del loro salario e del loro diritto acquisito, abbiamo con forza chiesto alla Società di dare un segnale chiaro di disponibilità e collaborazione che andrebbe in un miglioramento del servizio riportando una pax sociale che tranquillizzerebbe la città tutta. I licenziamenti annunciati e ancora non comunicati ai lavoratori sono l’esempio di una politica del terrore e del sospetto che combatteremo in ogni  modo. Abbiamo sin oggi, per rispetto dell’utenza e della città, aspettato che il dialogo e il confronto portassero a un percorso condiviso di ripristino della verità e delle condizioni iniziali per le maestranze, sparare contro i lavoratori, alimentare il sospetto contro le maestranze, per cercare di allontanare le proprie responsabilità non può che portarci ad alzare il livello dello scontro sindacale”. E qui il passaggio forte sui presunti licenziamenti: “Se risultasse vero – dice Saponaro – che la Società ha licenziato lavoratori, gettato nello sconforto famiglie, la risposta sindacale sarà adeguata alla provocazione ricevuta. Non garantiremo nel rispetto delle normative e delle leggi la ripresa del lavoro alla riaperture delle Scuole dopo le vacanze natalizie, dichiariamo sin da subito lo Stato di Agitazione Sindacale e chiediamo un immediata smentita della società sui licenziamenti, in caso di mancata risposta, comunicheremo modi e termini delle Azioni di Lotta che saranno intraprese, scusandoci sin da ora per i disagi che le famiglie avranno.  Non permetteremo di far passare i lavoratori per delinquenti, dopo averli umiliati, impoveriti, sfruttati, i lavoratori sanno di non esser soli in questa battaglia di libertà”.

Ma di cosa si sarebbero ‘macchiate’ le dipendenti in procinto di essere licenziate? Per ora – e fino a prova contraria – l’unica ‘colpa’ è stata quella di essere presenti nel plesso scolastico al momento del pasto. A meno che… la Markas, esattamente come ha dichiarato nella riunione del 6 dicembre scorso, alla quale newSpam era presente (https://www.newspam.it/mensa-markas-insiste-sul-sabotaggio-qualcuno-paghera-i-genitori-fate-qualcosa), non abbia già stabilito che quell’episodio non sia davvero frutto di un sabotaggio da parte di alcuni dipendenti della ditta che, per conto del Comune, si occupa del servizio di refezione scolastica.

“Noi riteniamo che si sia trattato di sabotaggio”: così disse in quella occasione Andrea Tezzele, direttore controllo e qualità della Markas, salvo poi ridimensionare le sue affermazioni quando il consigliere comunale del Movimento 5 Stefano Alparone gli aveva fatto notare che, se l’azienda è certa di questa affermazione, la situazione sarebbe ancora più grave, perché – disse – “le carenze igienico sanitarie si possono pure risolvere, ma se esiste qualche folle che oggi mette un verme nel piatto e poi l’orecchietta con la muffa, cosa potremmo mai aspettarci in futuro per i nostri figli?”.

Secondo la Markas, dunque, si tratterebbe di sabotaggio. Forse perchè i  lavoratori, per la stragrande maggioranza – hanno intentato vertenza contro la Markas perché si sono visti ridurre il monte ore e lavorano, stando a quanto hanno riferito al loro legale, l’avvocatessa Carmela Lomartire, in condizioni insostenibili.

Se confermata la notizia dei licenziamenti, dunque, la ditta ha già deciso che l’episodio dei vermi non fosse affatto casuale. Ma questo saranno altri organi a stabilirlo.

Nel frattempo, la guerra continua…

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