Latiano: primo Festival dei suoni e delle tradizioni popolari

La “Fera di Latiano dal 1866” , oltre ad una vetrina commerciale per le attività produttive, diventa quest’anno folklore con una festa popolare che prevede l’esibizione di ben 4 gruppi musicali per i giorni 5, 6, e 7 Ottobre, buon cibo ed un’atmosfera unica con l’iniziativa in via Roma “Rosso di Fera”, un giro nel gusto per scoprire i vini locali da gustare insieme a piatti e prodotti della tradizione pugliese. Suoni, sapori e persone si riscoprono e si incontrano, per far sì che le musiche popolari non vadano perse.

Musicisti “preparati”, conoscitori dell’origine della proposta artistica con un repertorio composto da brani derivanti da uno studio, da un recupero serio dei materiali, che parlano di canti del lavoro, canti dei migranti, con pizziche, tarantelle e tammurriate.. L’obbiettivo è quello di recuperare la memoria dei suoni, dei sapori, delle emozioni come cosa viva, fortemente immersa nel presente e nel quotidiano!

Si parte il 5 Ottobre, a seguito del gran Galà dello sport, con Carlo Canaglia Ensamble, che da oltre quindici anni è impegnato come professionista in numerosi quanto eterogenei progetti artistici, che gli hanno permesso di maturare una vasta esperienza nel campo musicale.
Ispirato e seguito dal maestro Pino Zimba dal quale apprende le varie tecniche di tamburello, ha partecipato anche come tamburellista solista in varie edizioni della Notte della Taranta.

Sabato,6 Ottobre si esibiranno sul palco di piazza Umberto I, Simone Carotenuto e i tammorrari del vesuvio. Figlio della tradizione è oggi uno dei maggiori rappresentanti di questa antichissima forma di comunicazione che è musica, è danza, è canto.
La sua è una delle voci più calde del panorama musicale campano, uno degli ultimi grandi cantatori di “Fronne” paradigma e simbolo del canto su tamburo; è dotato di un istrionismo e di una verve particolarissima che gli permettono in ogni situazione di avere un rapporto di grande complicità con il suo pubblico. Per anni voce storica della Nuova Compagnia della Tammorra che è stata una pietra miliare nella rinascita e riscoperta della tammorriata. i Maestri Tammorrari sono attualmente impegnati nella sperimentazione e nella contaminazione di suoni e di pensieri che sono i battiti e i pensieri del Mediterraneo tutto ma anche di mondi suggestivi e affascinanti come quello Balcanico o quello Andaluso.

Domenica 7, ad allietare la 41ma sagra ti li stacchioddi e la tradizionale “fera”, con oltre 300 espositori commerciali, Daniela Mazza Ensamble e in serata la Bandarisciò, con musica itinerante a bordo di un risciò: un’esplorazione di brani di diverse culture che parte dai Balcani e dalle tradizioni Klezmer, passando dal Centro e Sud America, fino ad arrivare alla musica d’autore italiana.

 

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