L’interpellanza presentata dal consigliere comunale Baldari viene trasformata in mozione e viene approvata dall’intero Consiglio Comunale che diffida Poste Italiane ad attivarsi immediatamente per risolvere la situazione.
La questione relativa ai continui disservizi, ritardi e assembramenti che si stanno verificando a Latiano nell’Ufficio Postale, dopo l’interpellanza presentata dal consigliere Baldari nello scorso consiglio comunale viene trasformata in mozione e approvata all’unanimità dall’intero Consiglio Comunale.
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale – dice la mozione – veniva sottoposta all’approvazione del Consiglio, l’interpellanza presentata dai consiglieri comunali Massimiliano Baldari e De Punzio sui disservizi dell’ufficio postale di Latiano. L’interpellanza denunciava unicamente il disservizio riguardante il continuo malfunzionamento del servizio bancomat installato presso l’unico ufficio postale presente in via Cavour. Nella stessa seduta si evidenziava la sussistenza di altri disservizi posti in essere da Poste Italiane sul territorio e pertanto, il Consiglio Comunale decideva di trasformarla in mozione integrandola con ulteriori richieste. Uno dei disservizi più importante è sicuramente la presenza nella nostra città, che conta quasi quindicimila abitanti, di un unico ufficio postale. E’ oramai divenuto intollerabile ed incomprensibile mantenere l’attuale situazione che sicuramente determina gravi conseguenze sul piano sociale e che mostra totale indifferenza al bene comune delle piccole comunità, che invece rappresentano punti di forza e di identità della cultura italiana. Si chiede pertanto a tutti i consiglieri di deliberare un atto da notificare a Poste Italiane con il quale richiedere per le ragioni prima enunciate, l’apertura nella nostra città di una seconda sede dell’ufficio postale. Strettamente collegata a tale esigenza vi è la necessità di eliminare quanto prima le file quotidiane di persone davanti all’Ufficio delle Poste costrette ad estenuanti attese di entrare e questo anche a causa del malfunzionamento del servizio bancomat. Si chiede pertanto, al Consiglio di deliberare quanto segue: – diffidare Poste Italiane a ripristinare immediatamente il regolare funzionamento del servizio Postepay a cui sono legati il servizio Postamat (ovvero il Bancomat di Poste Italiane); – riorganizzare immediatamente l’unico Ufficio Postale presente nella città con una apertura in sicurezza, creando una entrata e una uscita separate e, nel contempo, realizzare una copertura adeguata nella zona di attesa al fine di garantire un accesso al servizio accettabile che non esponga le persone alle intemperie e ad inutili rischi per la salute pubblica; – programmare quanto prima possibile, l’apertura di una seconda sede dell’ufficio di Poste Italiane.
Soddisfatto il consigliere Baldari per l’approvazione della mozione. Tante volte chi amministra, chi fa politica, preso da grandi temi – dice Baldari – tende a sottovalutare alcune piccole cose che per i cittadini nella vita di ogni giorno sono molto importanti. Tale interpellanza poi trasformata in mozione deriva dalle sollecitazioni fatte dai cittadini nel corso del tempo. Latiano sicuramente paga da questo punto di vista un deficit di natura strutturale con la presenza di un unico ufficio postale. Oggi dunque ci troviamo davanti ad un ufficio postale che oltre ad essere sottodimensionato è anche strutturalmente non adeguato anche a causa del grave momento che stiamo vivendo della pandemia. Bisogna guardare alle esigenze di una comunità che fa un utilizzo molto ampio del servizio, soprattutto la popolazione più anziana che per evitare di fare lunghe fila alle casse si fa accreditare la pensione sul conto e utilizza dunque il bancomat, con conseguente sovraffollamento in particolari giorni del mese. E’ un problema serio – conclude Baldari – che dobbiamo evidenziare agli organi competenti di Poste Italiane. Io ufficiosamente ho provveduto a contattare l’onorevole D’Attis per interpellare il responsabile per i rapporti con gli enti locali di Poste italiane, in modo da tale da organizzare una call con il primo cittadino e cercare di trovare una soluzione nella maniera più veloce possibile al problema, ed evitare di andare ad incidere ancor di più anche sulle fasce più deboli della nostra comunità.
Giuseppe Argese