“L’affaire DPP”

La lettura degli interventi che si sono succeduti sul tentativo di annullamento (tra l’altro non lecito) del Documento Programmatico Preliminare, lasciano davvero grande imbarazzo per la volontà di superare il complesso di regole del consiglio comunale e aprono, senza alcuna disagio, a enti a cui si preferisce affidare decisioni di non loro competenza.

Ma facciamo un po’ di storia: la lavorazione del Dpp durante l’amministrazione Rossi, è partita dal recupero di quanto lasciato dall’amministrazione Mennitti. Fatto reso più volte noto dall’allora assessore Professore Emerito Dino Borri e la dirigente che ne ha proposto l’adozione. Il lavoro di revisione, grazie all’intuizione dell’assessore è partito e ha visto la luce, grazie al lavoro di un gruppo di tecnici interni del Comune evitando così costi estremamente onerosi e un ulteriore aggravio sulle casse comunali. Le attività hanno visto il coinvolgimento diretto e attivo non solo della popolazione brindisina, compresi ordine degli architetti, ingegneri, associazioni, eccetera, ma anche degli istituti superiori della città al fine di poter raccogliere istanze atte a produrre una visione di città (compreso il porto) aderente alla reale percezione degli abitanti di Brindisi. Tale attività ha richiesto anni di ricerca nonostante gli innumerevoli tentativi di disturbo, sia dall’allora opposizione ma anche di alcuni esponenti della stessa maggioranza.

Il documento programmatico viene approvato in consiglio comunale nel febbraio del 2023, poiché i documenti di questo tipo scontano sempre il passaggio consiliare.

Vero è che la legge regionale 34/2023 semplifica il percorso del PUG ma è pur vero che il DPP è stato approvato in consiglio comunale e quindi non puo’ essere cancellato. Ad oggi lasciare decidere la pianificazione della città all’autorità portuale sembra un un po’ come dire: azzeriamo tutto tralasciando il consiglio comunale poiché, per citare la attuale dirigente, “ è cessata la materia del contendere”.

Fa specie inoltre parlare di futuro co-pianificato con l’autorità di sistema, visto la mancata partecipazione alla redazione del D.P.P precedentemente, nonostante i numerosi inviti.

Sicuramente è molto più facile spostare l’attenzione con ricaduta di colpe su altre soggetti piuttosto che riconoscere le proprie mancanze confezionate ad arte.

Anna Maria Calabrese, già consigliera comunale

Belinda Silvestro, già consigliera comunale

Anna Lucia Portolano, già consigliera comunale

 

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