La CGIL senza discriminazioni con i lavoratori di “Ti Automotive”

BRINDISI – La CGIL non ha mai inteso distinguere i lavoratori per genere, ne’ ha inteso privilegiarne alcuni in favore di altri.

Ognuno di loro ha pari dignità e sarà sempre posto al centro di ogni battaglia utile a tutelarne i diritti.

Talvolta però si legge di alcuni sindacati che, pur di emergere da una zona grigia indistinta, cercano di aizzare i lavoratori fra di loro, magari rimarcando tutto il disprezzo per il genere femminile che, a pochi giorni dal 2019, osa occupare un posto di lavoro!

Questo è quanto accaduto giorni fa sul sito di un sindacato operante in provincia.

Il segretario della categoria metalmeccanici UILM si è scagliato contro l’unica lavoratrice donna – peraltro operaia precaria da 8 anni, sebbene in possesso di laurea, costretta anche a cambiare qualifica d’inquadramento “in peius” per poter mantenere il proprio posto di lavoro – dei 13 somministrati in uso presso la “TI AUTOMOTIVE”. 

Non entriamo nel merito del percorso di vita di quest’uomo, ognuno vive portando con se’ il proprio trascorso, ma quando un uomo presenta questi limiti di pensiero dovrebbe evitare di professarsi sindacalista.

Essere Sindacalista è una missione quotidiana impostata sui principi di solidarietà, aggregazione, socializzazione, aiuto del prossimo, e mai un Sindacalista dovrebbe creare dissidio fra i lavoratori, aizzando gli uni contro gli altri per ragioni meramente strumentali.

Se un sindacalista cercherà di attrarre l’attenzione su di se’ parlando male di alcuni lavoratori, avrà fallito nel suo ruolo.

Ci spiace per quel sindacalista che non riesca ad avere contezza delle norme della Costituzione da sempre ispirate ai principi di uguaglianza e non discriminazione, così come non riesca a comprendere che quello da lui ricoperto sia un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita civile della Nostra società.

Apprendere di concetti mirati alla differenza fra lavoratori uomini e lavoratrici donne sindacalizzate ci fa tornare indietro di due secoli, facendoci concludere che non c’è mai limite al peggio quando qualcuno, pur di ritagliarsi un ruolo, cerca di brillare di luce riflessa andando ad infangare un Sindacato quale la CGIL e tutte le donne che di essa fanno parte.

Per tutti questi motivi, Noi della CGIL, oltre ad esprimere tutta la nostra vicinanza alla compagna Azzurra Carriero (dirigente sindacale FIOM), riteniamo irricevibili le invettive mosse alla Sua Persona.

Una donna che lavora e che, pur essendo una precaria, ha il coraggio di esprimere il proprio pensiero attraverso il supporto del suo Sindacato, è una cittadina da tenere ad esempio.

Solo grazie a giovani donne come Azzurra ed a uomini che hanno ben saldo nel loro pensiero il concetto di uguaglianza che, nel secolo scorso, l’Italia è divenuto uno fra gli Stati più illuminati in quanto a norme sulla parità e contro ogni discriminazione.

La nostra solidarietà ad Azzurra, la quale sa molto bene di non essere da sola, così come non saranno lasciati soli i suoi 12 Colleghi precari.

Per noi la battaglia tesa a superare la precarizzazione è indistinta e ci vedrà sempre in prima linea per i diritti di tutti ed il contrasto di ogni discriminazione.

Il Segretario Generale  Antonio Macchia

 

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