BRINDISI – Fasano sì, Brindisi no. E’ il verdetto che arriva da Roma in merito al bando indetto dal Governo a favore della ristrutturazione e realizzazione di impianti sportivi situati nelle aree svantaggiate e periferiche delle città italiane. Con il Decreto Legge del 25 novembre 2015, n. 185, il Governo Renzi ha stanziato 100 milioni di Euro da spendere nell’arco del triennio 2015/2017; le sedi regionali del Coni hanno avuto il compito di segnalare le opere urgenti da inserire nei 20 milioni di finanziamenti previsti per il 2015 e di stilare un piano delle opere da finanziare nel medio-lungo periodo. Per il 2016 era prevista la fetta più importante: 50 milioni.

Non tutti sanno che il Comune di Brindisi ha regolarmente partecipato a tale bando, confidando fortemente che il progetto di ristrutturazione del PalaPentassuglia, patrocinato, approvato e firmato dal Coni regionale, potesse rientrare nel finanziamento. Qualcosa, però, deve essere andato storto. Un vero peccato perché tale opportunità, se colta, avrebbe permesso di aggirare l’ostacolo dei fondi “ballerini” accantonati dal Comune per l’opera. Dei 4 milioni stanziati con delibera di Giunta nell’ottobre del 2014 (2 milioni rivenienti dall’accensione di un mutuo, gli altri 2 ricavati dalle devoluzioni dei mutui già accesi), di fatto, ne restano soltanto la metà; il Commissario Castelli, infatti, per chiudere il bilancio del 2016 ha deciso di procrastinare la realizzazione dell’opera al 2017. L’attuale maggioranza, però, ha pensato di devolvere tali somme per la manutenzione e ristrutturazione delle case popolari e delle strutture comunali.

I tifosi biancazzurri, pertanto, temono che sulla vicenda palazzetto possa essere stata scritta definitivamente la parola “Fine”.

Per fare chiarezza sulle cause che hanno portato all’esclusione del progetto del Comune di Brindisi, abbiamo comunque ascoltato il Presidente del Coni regionale, l’ing. Elio Sannicandro.

Presidente, come mai Fasano sì e Brindisi no, nonostante il Comune avesse ottemperato a tutte le prescrizioni sollevate al progetto da parte del Coni regionale ed avesse incassato il parere positivo di tutti gli organi?

“Devo essere sincero, non so spiegarmelo. Noi, come Coni regionale, abbiamo spinto affinché fossero finanziati i progetti di Brindisi, Fasano e Barletta. Ad onor del vero, non ho condiviso i criteri utilizzati dalla Commissione esaminatrice romana. Posso confermare che il progetto del Comune di Brindisi era bell’e che pronto e necessitava solo di una gara d’appalto.

Di contro bisogna anche constatare che, a fronte della enorme mole di progetti presentati a Roma, ne sono stati ammessi solo 180, pertanto è normale che qualcuno dovesse rimanere escluso. I milioni a disposizione sono davvero pochini se rapportati alla fame di strutture sportive che c’è in Italia. Spero che il Governo stanzi risorse più ingenti in futuro”.

In città girava voce che 4 milioni di Euro potessero essere insufficienti…

“Non è affatto vero. Ripeto, era tutto pronto.”

Secondo la sua esperienza quanto verrebbe a costare un nuovo palazzetto da 5.000 posti?

“Se dovesse sorgere in una zona già attrezzata con le opere di urbanizzazione, direi sui 10-12 milioni. In un’area “vergine”, invece, ci vorrebbero circa 20 milioni”.

Insomma, ancora una volta Brindisi perde la sua scarpetta e non riesce a svincolarsi da questa attanagliante “sindrome da cenerentola”. Alla luce dei fatti, dei 600 milioni stanziati dal Governo attraverso i vari bandi per le periferie, il Comune di Brindisi non è stato in grado di intercettare nemmeno 1 Euro.

Siamo così costretti, per l’ennesima volta, ad osservare impotenti alle assegnazioni di denaro a favore di realtà vicine (Bari, ad esempio, ha ottenuto ben due finanziamenti da 800.000 e 998.000 Euro, Gioia del Colle 1.140.000 Euro).

Viepiù, Fasano,  oltre ai 2 milioni rivenienti dai fondi governativi, usufruirà anche di 1 milione di Euro estrapolato dalle poste del bilancio regionale. Il merito di tale virtuosa operazione a costo zero è da attribuire al sen. Nicola Latorre ed al consigliere regionale Fabiano Amati, i quali si sono spesi a Roma ed a Bari affinché il sogno di Fasano divenisse realtà.

Va bene allora indignarsi, sbattere i pugni per ottenere quanto la città merita. il realismo, però, impone di porci una semplice e chiarificatrice domanda: a Brindisi abbiamo qualcuno all’altezza dei personaggi sopra citati?

 

Andrea Pezzuto
Redazione

LASCIA UN COMMENTO