Molte città del meridione, vivono una grave crisi economica e politica, con i cittadini profondamente amareggiati ed impotenti di fronte al loro lento ed inesorabile declino. La Puglia in particolare, pur non essendo un’area fisicamente separata dal resto del paese in quanto dotata di reti stradali, autostradali, ferroviarie e, di porti importanti a livello internazionale, sufficienti sotto il profilo della sicurezza e della logistica a farla entrare a pieno titolo nei circuiti della circolazione delle merci e della mobilità delle persone, negli ultimi tempi sta di nuovo sperimentando il fenomeno dell’emigrazione sopratutto giovanile. Non solo, ma intere famiglie lasciano il nostro territorio per cercare altrove fortuna e un po’ di serenità, soprattutto in Germania. Di questo ne ho avuto conferma nei giorni scorsi, infatti mi trovavo alla stazione di San Severo e ho notato un certo numero di giovani sannicandresi alla fermata dei pulman. Ho chiesto loro cosa facessero e, mi hanno risposto che si stavano recando in Germania per cercare lavoro. Non solo ma, spesso mi sento dire da persone adulte, che sono costrette ad emigrare per mancanza di lavoro. Abbiamo la casa di proprietà, ma senza lavoro non campiamo! Mi domando allora, dove sono quei segnali di cambiamento – quei segni più, di cui tanto si vanta il nostro premier? Dove vede il cambio di passo se i nostri giovani hanno ripreso a fare quello che hanno fatto i propri nonni e padri? In compenso gli scienziati della politica del PD, fanno i buoni con gli immigrati! La presidente della camera, dice che abbiamo bisogno degli immigrati, ma nulla dice dei nostri cittadini che emigrano! La disoccupazione in Italia è la più alta dei paesi europei dell’unione, soprattutto quella giovanile! Disoccupazione strutturale quindi, molto grave in quanto alla disoccupazione esplicita cioè quella rilevata dall’ISTAT, si accompagna una grossa fetta di disoccupazione dei cosidetti scoraggiati, cioè quelli che non lo cercano più un lavoro convinti dell’inutilità della ricerca. Verrebbe da dire, per fortuna che c’è il lavoro sommesso che in parte attenua il disagio sociale provocato dalla mancaza di lavoro legale! Il lavoro non c’è o se cè, è poco! E, come potrebbe esserci? L’alta tassazione, e, la scarsa presenza dello Stato in termini di certezza del diritto, di legalità, di diritti di proprietà, di diritto alla vita, di sistemi efficienti ed efficaci di sanzioni ai comportamenti devianti rendono difficile la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, la cronica debolezza etica degli affari unita ad una scarsa efficienza dei sistemi di controllo fanno sì che la malavita costituisce un obbiettivo impedimento allo sviluppo del territorio. Fare impresa in Italia e nel sud in particolare è ancora difficile. E’ difficile soprattutto per i giovani perché non hanno accesso al credito, è difficile perché nonostante le numerose leggi in materia di semplificazione dell’azione amministrativa pubblica è veramente un’impresa duistricarsi nel marasma di autorizzazioni che devono essere acquisite per iniziare l’attività! E’ difficile perché ai giovani non viene garantita quella fiducia che si meritano! L’Italia è una nazione gerontocratica dove le giovani generazioni fanno fatica ad emergere, così come faticano ad emergere anche nella Puglia e a San Nicandro Garganico. I giovani non hanno fiducia nella politica, perché nel corso degli ultimi anni non hanno ricevuto da chi ci ha governato le risposte che legittimamente si attendevano; perché continuano ad essere costretti a vivere nell’incertezza senza alcuna prospettiva per il loro futuro.
Le promesse non mantenute dai politici senza distinzione di colore ed, i giochi di potere sono le ragioni dello scetticismo dell’universo giovanile. La distanza tra la politica e l’universo giovanile aumenta continuamente e, nessuno fa qualcosa per arrestare il trend. Bisogna anche dire che l’Unione Europea si è attivata per contrastare tale fenomeno attraverso il Piano europeo “Garanzia Giovani”. I Paesi membri, quindi anche l’Italia, ricevono dei finanziamenti che sono investiti in politiche attive di formazione, di orientamento e inserimento nel mondo del lavoro con l’obiettivo di favorire i giovani di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni (non impegnati in un percorso di studi, o formativo o che non lavorano) in questi progetti. Si tratta di un’iniziativa finalizzata in primis ad attenuare la fuga dei molti giovani italiani, soprattutto delle Regioni meridionali, scoraggiati dalle difficoltà di affermarsi e inserirsi nel mondo del lavoro.
Tutti si lavano la bocca con le solite parole “ largo ai giovani” ma, poi vediamo che nelle c.d. “stanze dei bottoni”, la maggior parte ha superato i 50 anni. Siamo lontani dalle tradizioni anglosassoni ove presidenti e capi di governo già da tempo sono dei quarantenni. Da noi i capi di governo mediamente hanno più di 60 anni, adesso con l’attuale governo siamo scesi ai 39 di Renzi all’atto dell’assunzione dell’incarico. I presidenti della repubblica sono degli ottantenni salvo la rara eccezione del compianto Cossiga che raggiunse lo scranno della presidenza della repubblica a circa 57 anni.
Certo qualche giovane riesce a farsi strada nei partiti di appartenenza ma, più che per meriti propri per nepotismo. Ora però l’Italia non può più tergiversare, se vuole che le cose cambino realmente bisogna dare spazio alle nuove generazioni. Serve un’inversione di rotta e di mentalità.
A San Nicandro Garganico, più che altrove urge una rivoluzione culturale e politica che abbia come attori principali i giovani. Sono loro che devono farsi carico della costruzione del loro futuro e, non delegare chi non è stato capace di farlo fino ad adesso. E, lo devono fare partendo dal basso, nella comunità dove vivono, studiano o lavorano.
Un segnale forte è venuto dalle recenti elezioni politiche, che hanno portato in parlamento molti giovani e soprattutto persone nuove che si affacciano per la prima volta in politica. Ora è tempo di continuare con lo svecchiamento della politica anche a livello locale. Giovani svegliatevi e scendete in campo con le vostre proposte e con l’impegno a realizzarle. Fatelo nei partiti, nei movimenti, ma fatelo! Non delegate a nessuno il destino del vostro futuro. Voglio chiudere questo mio intervento dicendo che il sud e soprattutto la Puglia ha le risorse necessarie per risollevarsi. L’importante è focalizzare l’attenzione su idee innovative e facili da realizzare. Le nuove generazion devono sapere che fanno prima ad inventarsi un lavoro che ha trovarlo già bello e confenzionato. Devono solo darsi da fare. L’Italia è un paese di piccole imprese , quindi non aspettare la manna dal cielo – tanto non arriva! Dal loro canto le amministrazioni, sia centrale che periferiche devono avere una sola priorità, cioè le giovani generazioni, sostenendole, facendo emergere le migliori energie. I giovani rappresentano la crescita potenzialmente più proficua del nostro paese, la visione che dietro ogni azione, la fantasia di ogni idea imprenditoriale unita al senso pratico e alla tenacia di vederla realizzata. Bisogna dare una prospettiva ai giovani.
Angelo RUBERTO