BRINDISI – Getta la spugna il notaio Michele Errico e mette la parola fine ad una liaison amministrativa a cui in pochi, in verità, avevano creduto. Nessuno ha mai messo in dubbio le buone intenzioni che hanno mosso il notaio, ma la sensazione che si è sempre avuta è che lo stesso avesse ben poco da spartire con questa maggioranza di governo, priva di una definita colorazione politica e, soprattutto, ancora molto acerba ed ancorata a logiche non certo riconducibili a quella sinistra sostanziale cui Errico ha sempre guardato con grande attenzione.
Le parole del notaio risuonano amare, e certificano una sconfitta che non è tanto personale quanto della città. Al telefono il notaio parla di “mancanza di prospettive per questa Amministrazione“, di “carenza di peso politico ed incapacità di mediazione politica che impediscono di portare le istanze della città sui tavoli nazionali e regionali che contano”, addebitando velatamente colpe soprattutto ai vertici dell’unico partito di caratura nazionale presente all’interno del Governo cittadino, ovvero quella ‘Direzione Italia’ che ha in Fitto il proprio leader. “Spero che Brindisi possa ritrovare una grande mediazione politica; c’è una carenza di peso politico soprattutto nei partiti di peso“, sentenzia a tal proposito Errico.
Poi il notaio sposta il discorso sugli aspetti peculiari che non permettono alla città ed a questa Amministrazione di prendere il volo. “Sono un professionista, e se mi devo impegnare nella Pubblica Amministrazione devo avere la possibilità di poter incidere. Per questo avevo chiesto al Sindaco che la Giunta potesse essere composta da almeno 4 elementi che avessero esperienza e conoscessero i problemi della città: non si può demandare totalmente tale compito a chi non conosce la storia della città. Non si può improvvisare nulla, specialmente a Brindisi, dove le emergenze ed i problemi abbondano”.
Il notaio covava da tempo questo malessere, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha fatto drizzare le orecchie al professionista brindisino è legata alla vicenda della transazione del credito della Formica Ambiente verso il Comune. Errico, anche a distanza di qualche giorno dall’accaduto, non riesce a capacitarsi di come il Comune abbia potuto avallare una situazione che, a detta del notaio, meriterebbe invece un’approfondita indagine conoscitiva. “Nel 2015 l’Amministrazione Consales ha avallato la cessione del credito da Nubile a Formica, nonostante la prima avesse un consistente debito verso Equitalia. Un Ente pubblico non può avallare tali pratiche con leggerezza, perché in questa vicenda il Comune ha prestato il fianco ad un’elusione normativa evidente. L’attuale Amministrazione, quindi, avrebbe dovuto mettere il dito nella piaga su questa vicenda, invece si è parlato di transigere il debito, come se il problema dell’elusione normativa non esistesse. Non voglio alludere a nulla, perché non è nel mio costume: penso solo che ci sia stata incompetenza da parte dei dirigenti e mancanza di approfondimento della classe politica“.
Infine, Errico, lancia un appello alla classe giornalistica locale: “Dovete tenere sempre acceso un faro sulla criminalità e su questioni delicate come quelle legate ai rifiuti ed alla gestione delle discariche. Dovere del giornalismo è quello di mettere il dito nella piaga, perché questo è il modo migliore per far crescere la società”.
Che dire, davvero un peccato che il Governo cittadino abbia perso due elementi come l’avv. Silvestre ed il notaio Errico, i quali probabilmente sarebbero riusciti nell’intento di convogliare altre forze positive della città. Tuttavia, all’atto pratico, parlare di questi scenari significa parlare in termini utopistici, significa parlare di un’altra maggioranza di governo, insomma, significa parlare, per il momento, di un’altra città.
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Andrea Pezzuto Redazione |
…..a giudicare dell’operato precedente di errico come presidente della provincia e come sindaco, bene ha fatto emiliano a mollarlo e meglio ha fatto fitto a metterlo alla porta…
Penso che tu non riesca ad essere sincero sino in fondo e quindi come ho già detto smettila di fare il professore o la coscienza critica degli amministratori che gestiscono questa città: goditi la pensione.
Sapevi di non poter svolgere il ruolo di garante della legalità e trasparenza di questa amministrazione, come eri a conoscenza, per i tuoi ruoli politici svolti, che mai avresti potuto osservare le funzioni di cui alla delibera del cosiddetto “codice etico”. Vero è che potevi uscirne alla grande allorquando, indesiderato ospite, hai partecipato all’incontro “conciliatore” promosso dalla sindaca con i responsabili di “Formica Ambiente”. Probabilmente è stata quella una occasione di riflessione sulla non corretta procedura avviata per una proposta transattiva (ma non vi è il Collegio dei Revisori al quale chiedere il parere in simili casi?)che ti ha portato immediatamente a rassegnare le dimissioni dall’incarico affidatoti dalla sindaca. Se è vero che questa città debba essere amministrata da coloro che ne conoscono la storia e se altrettanto vero è la necessità, come dici, di superamento della incompetenza da parte dei dirigenti, allora è verosimile la urgenza di vigilare da subito gli atti posti in essere dall’Ente.