La famiglia della 47enne Irene Margherito, ferita da un colpo di pistola alla testa nella giornata del 26 maggio e deceduta nell’ospedale Perrino di Brindisi, ha dato il consenso alla donazione degli organi. Si tratta del secondo prelievo multiorgano dell’anno.
La donna aveva formalmente espresso in vita la volontà di donare i suoi organi e i familiari hanno rispettato la sua decisione senza esitazione.
La fase di osservazione per l’accertamento della morte cerebrale è cominciata intorno alle 15 del 27 maggio e si è conclusa intorno alle 21. Le attività di prelievo sono cominciate nel primo pomeriggio di oggi (28 maggio), eseguite dall’équipe di Chirurgia generale e Cardiochirurgia del Policlinico di Bari che hanno lavorato insieme a quella di Urologia di Brindisi e al team di Anestesia e Rianimazione e del Blocco operatorio dell’ospedale. Le lunghe e complesse operazioni sono terminate nella serata con il coordinamento della dottoressa Ada Patrizio, responsabile aziendale delle attività di prelievo, insieme alla dottoressa Ontina Logreco e al dottor Massimo Calò, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione.
Grazie alla volontà della donna e dei familiari verrà salvata la vita di più persone che erano in attesa di trapianto.
Per questo il direttore generale, Maurizio De Nuccio, esprime riconoscenza e vicinanza alla famiglia a nome di tutta la Asl Brindisi: “Senza la generosità dei singoli l’intero e complesso sistema dei trapianti non può funzionare. Irene lo aveva compreso bene esprimendo in vita la sua scelta consapevole”.