OSTUNI – Cinque indagati per corruzione e turbata libertà e, sullo sfondo, un appalto per l’affidamento del centro diurno a Ostuni del valore di un milione di euro ed il sospetto di una ‘parentopoli’.

Sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Ostuni, stamani, a notificare i cinque avvisi di garanzia. Tra i nomi compaiono un dirigente e un assistente sociale del Comune di Ostuni nonché, rispettivamente, il figlio e la sorella degli stessi, ed il presidente di una cooperativa sociale.

L’inchiesta parte da un esposto in Procura presentato dal sindaco della Città Bianca Gianfranco Coppola, dopo l’affidamento del servizio. Nel corso delle ultime settimane, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno acquisito gli atti relativi alla gara indetta dalla Ripartizione ai Servizi Sociali.

Stando al’accusa, il dirigente e l’assistente sociale, in qualità di pubblici ufficiali, violando i loro doveri d’ufficio, avrebbero alterato “fraudolentemente” lo svolgimento della gara ad evidenza pubblica per la gestione in concessione di un centro diurno socio-educativo (per un impegno di spesa pari ad 1 milione di euro in 5 anni), al fine di escludere, ingiustamente, una cooperativa sociale (precedente gestore) a vantaggio di un’altra. L’accordo “corruttivo” prevedeva l’assunzione, da parte del presidente della cooperativa beneficiaria, del figlio del dirigente comunale e della sorella dell’assistente sociale. L’Autorità Nazionale Anticorruzione, interessata in merito, ha condiviso tutte le risultanze operative contestate. L’intervento delle Fiamme Gialle si inserisce nel quadro delle attività che il Corpo svolge per garantire il rispetto delle regole e salvaguardare la concorrenza leale tra operatori in un panorama nazionale che registra frequenti, analoghe situazioni di cattiva gestione delle procedure di affidamento delle opere pubbliche.

Redazione

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