Curto: “La maggioranza non c’e’ più . Bruno riferisca in Consiglio”

euprepio curto

FRANCAVILLA FONTANA – Il Consigliere comunale “Progetto per l’Italia” Euprepio Curto interviene sulle fibrillazioni in atto al Comune di Francavilla Fontana.

“Suppongo – scrive Curto in una nota – di  essere in possesso di sufficiente esperienza politica per non cadere nell’errore di ritenere  possibili le dimissioni di Maurizio Bruno dalla carica di Sindaco e, di conseguenza, da quella di Presidente della Provincia, anche se nel corso del C.C. di ieri ha paventato non tanto le dimissioni ma , addirittura, le elezioni anticipate. Pur tuttavia, presumo che nessuno possa negare la fragilità politica che caratterizza l’attuale maggioranza di centrosinistra al governo della città degli Imperiali. Una fragilità determinata soprattutto dallo stato di disagio e imbarazzo   attualmente vissuto da  quel  Partito Democratico che, passata l’iniziale euforia dovuta all’elezione di un proprio sindaco,  ha dovuto rendersi amaramente conto  che proprio le scelte politiche del primo cittadino rischiano di relegarlo nella marginalità e nella irrilevanza. Un Pd che ha già registrato uscite, peraltro dignitosissime, dalla Giunta e dal Consiglio da parte di chi ha anteposto, al contrario di altri, la tutela della propria dignità politica e personale rispetto alla sottomissione acritica al potente di turno. Una fragilità che è anche conseguenza del rapporto contraddittorio con movimenti politici con lacui  reale natura  Bruno avrà  modo ben presto  di dover fare i conti. Infine, vi è la terza fragilità, ovvero il ruolo del Nuovo Centro Destra  all’interno dell’Amministrazione Bruno. Un ruolo debordante, che ha visto il Sindaco/Presidente di Provincia assecondare (secondo i detrattori, sin troppo!) la voglia di gestione degli uomini di Alfano, cosicché, almeno allo stato, il primo degli uomini del Pd ha nei confronti dell’attuale Amministrazione  un  potere contrattuale sicuramente minore  rispetto all’ultimo  uomo ( o donna) di Ncd. Tale stato di cose, quindi, non potrà che condurre a due diverse soluzioni. La prima. Il PD ricorderà di essere un partito, imporrà il ridimensionamento di Ncd, e magari, come atto di benevolenza e magnanimità nei confronti dell’attuale sindaco, gli chiederà di sopprimere nella culla il giovin signore dai troppi vagiti, in tal modo spianandogli la strada per la ricandidatura nel 2019. La seconda: il Pd dimenticherà di esserlo (partito) limitandosi ad accettare  qualche briciola di sottogoverno, decretando in tal modo la propria  fine politica, ma aprendo   la strada ad uno scontro all’arma bianco tra l’attuale assessore ai rondò e un Bruno sempre più democristianizzato. Qualunque possa essere realmente la soluzione, un dato è certo: Bruno deve venire a riferire in Consiglio comunale  sulla crisi che da tempo ha ormai  investito la sua maggioranza. Un atto dovuto nei confronti   della opposizione e della stessa città”.

 

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