Il Brindisi torna da Nocera con la terza sconfitta su tre partite disputate in questo campionato di serie D. il 3 a 0 rimediato in Campania, ripresenta un copione già visto nei match precedenti: tanta buona volontà, impegno, dedizione tattica ma soprattutto tanta fragilità. Che i ragazzi di mister Chianese affrontino gli avversari con un atteggiamento coraggioso e per niente timido è certamente d’apprezzare, e che le squadre finora incontrate siano state generose nel dire che il Brindisi è una formazione da rispettare e temere può addolcire la pillola amara, ma il dato emerso in questi primi 270 minuti è che siamo l’unica squadra del girone che al momento non è riuscita a fare un punto realizzando due reti e subendone otto. È comprensibile che il tecnico biancazzurro affermi che non guarda la classifica ma si concentra sul gran lavoro da fare, ma sa benissimo che i tifosi invece lo fanno e che le conseguenze sono semplici da trarre. Questa formazione è stata allestita con un budget limitato e la società non ha fatto mistero di puntare a salvare la categoria, ma per un campionato così duro e un girone ancor più duro è difficile che quest’obiettivo possa essere raggiunto con tanti under e qualche “quasi under”. In serie D è necessario il difensore d’esperienza che all’occorrenza sa fare il fallo di “mestiere”, il centrocampista che detta i tempi accelerando o rallentando l’intensità di gioco, l’attaccante sornione utile a far rifiatare la squadra e a sfruttare le occasioni buone da rete. Probabilmente la società, con il proseguimento del campionato proverà a correggere ciò che non funziona, la paura dei tifosi è che questi interventi potrebbero essere tardivi e quindi inutili ma non faranno sicuramente mancare il loro sostegno… almeno per ora!
Giancarlo Errico