Calcio, profondo rosso del Brindisi che perde in casa anche col Messina (1-3) – di Giancarlo Errico

Passano le giornate di campionato, cambiano gli avversari del Brindisi ma i risultati restano immutati, deludenti e desolanti. All’inizio di questa stagione si parlava di salvezza possibile, poi si è passati a impegnativa, e di seguito: difficile, improbabile e infine miracolosa; ora, forse, neanche i santi potranno venire in aiuto dei bianco azzurri, tristemente finiti sul fondo della classifica e in attesa di una ulteriore mortificazione data dalla probabile penalizzazione che complicherà ancor di più la già compromessa situazione. Basti pensare che il Brindisi non vince una partita dal 10 dicembre, 2 a 0 al Sorrento, e tra le squadre professionistiche italiane (A-B-C) è la difesa più battuta ed è quella che ha perso più partite (20).

Al termine del match contro il Messina ci sono state le dichiarazioni del vice presidente Pozzessere che ha attestato la volontà della famiglia Arigliano di lasciare la società e di dare la sua disponibilità a portare avanti il progetto, ponendo come condizione la presenza di almeno tre imprenditori che possano sostenerlo nel tentativo di terminare al meglio questa stagione e porre le basi per il futuro. La cosa che lascia sempre perplessi è che da tempo si sentono affermazioni di questo tipo ma mai esposte con chiarezza e trasparenza. Si dice di voler lasciare ma non si capisce a quali condizioni: cedere il 100% della società o meno, pretendere un indennizzo e lasciarla a zero. Probabilmente è anche questo che induce chi potrebbe dare una mano al Brindisi di non farsi avanti e attendere informazioni più dettagliate.

La domanda che comunque la stragrande maggioranza dei tifosi brindisini si pone da molto tempo è: ma perché far passare tutti questi mesi per prendere una decisione che era necessaria fin dall’inizio di questo campionato, forse si sarebbero evitate tante sconfitte, umiliazioni e brutte figure,