Mi sto lavando i denti. Il tubetto del dentifricio è pieno al 30/40% eppure lo premo e spremo senza che fuoriesca un grammo di miracolosa pasta sbiancante, quella che uso diligentemente tre volte al giorno per ricavarne un sorriso giallo-itterizia. Ecco, ecco, sta uscendo… No, falso allarme, la materia verdognola ha solo fatto capolino per mezzo centimetro poi si è ritirata come una testa di lumaca. Ma arridatece i tubetti di una volta, quelli di metallo duttile, che si spremevano come un brufolo e si arrotolavano fino alla fine!
Dal salumiere
-Buongiorno, mi fa due etti di cotto di prima scelta?
-Subito signora… (pausa- silenzio con sibilo affettatrice) Ecco qua…Sono 289 grammi, che faccio, lascio?
– Come lascio? Ma lo sa che lei ha la faccia come il cul…atello?
– E vabbè, non si scaldi, se non lascia che fa, raddoppia? Se mi prende anche due etti da 275 grammi di qualsiasi affettato c’è un salame aggratis per lei!
– Il salame lo dia a sua moglie, villanzone, e in quanto alla Bologna, io non la mangio neanche morta (della)!
– Ok, ok, ho capito… trentatré C’è il trentatré? Ah, è lei… e dica trentatré no!
-NO che non lo dico, mica lei è il mio medico, stia al posto suo! Sa che faccio signor pizzicagnolo? Me ne vado, non voglio nulla, oggi mangio pane e pomodoro!
– Io, io sono il trentaquattro…mi dà una confezione di San Crispino?
– (un cliente da dietro) A chi beve il San Crispino al posto del buon vino, io per punizione io metterei in prigione e butterei il chiavistello.
Gabriele D’Amelj Melodia