BRINDISI – Bilancio consuntivo e gara per l’affidamento del servizio dei rifiuti. Sono questi i nodi principali su cui dovrà misurarsi la maggioranza del sindaco Carluccio che, dopo la diffida del Prefetto, ha fatto convocare l’assise per lunedì prossimo, 29 maggio.
Al momento, tuttavia, i consiglieri comunali non hanno ancora ricevuto l’incartamento relativo al primo punto e, a cinque giorni dal Consiglio, c’è troppo poco tempo per studiarle come richiede l’argomento.
Non solo. Proprio oggi la Giunta comunale ha approvato una delibera che porta la firma del sindaco Carluccio e del dirigente Gaetano Padula (non si capisce come mai non sia firmata dall’assessore all’Ambiente Vito Carella, ndr) relativa alla proposta di avvio di una “procedura negoziata, senza previa pubblicazione di un bando di gara, per l’appalto dei servizi di spaiamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati”. Delibera che è stata approvata anche dai due assessori di Direzione Italia Raffaele De Maria e Michi Di Donna, nonostante l’indirizzo del partito fosse nettamente contrario. E proprio per questo pare che proprio oggi ci siano state scintille all’interno del gruppo.
Non si capisce, dunque, come mai i due assessori abbiano ‘disobbedito’ alla linea del partito che fa capo a Raffaele Fitto, ma ciò che trapela è che gran parte del gruppo non è d’accordo su questo atto di indirizzo perché – qualora la Falzarano Ecologia dovesse vincere il ricorso al Tar – ci si ritroverebbe con un debito fuori bilancio e, quindi, saranno i consiglieri che voteranno a favore a dover pagare – e di tasca propria – le conseguenze. Neppure il partito riesce a comprendere come mai De Maria e Di Donna abbiano apposto la propria firma: forse cercano ‘protezione’ dal sindaco? Ma non è certo lei a poterli garantire; semmai i compagni di partito. Comunque stiano le cose, è certo che i consiglieri di Direzione Italia non ci stanno ad accettare passivamente e potrebbero decidere, a propria tutela, di non alzare la mano in Consiglio (che non sarà quello del 29, ndr). Perché è in quella sede che l’atto di indirizzo dovrà essere approvato. Stessa cosa vale per il bilancio consuntivo. I fittiani, insomma, rigettano la definizione di persone ‘silenti’ e ‘pacate’ come di fatto appaiono. Dicono che il loro silenzio equivale e maturità e riflessione. Attendono le prossime mosse, osservano e valutano, per poi decidere singolarmente, a prescindere dalle indicazioni del partito. Non sono esclusi colpi di scena, perché – si sa – è l’acqua cheta quella che solitamente rompe i ponti.
Pamela Spinelli