Art. 1 Brindisi: “Mettere ordine nei conti per un uso corretto delle risorse comunali”

La situazione dei conti del Comune di Brindisi assieme a quella delle partecipate era stata sollevata da Articolo 1 già prima che la campagna elettorale per le amministrative entrasse nel vivo.

Era stato chiesto infatti al Commissario Straordinario quali fossero i numeri, quelli veri, assieme ad richiesta di analisi e di proposte sullo stato delle partecipate.

Non fu data risposta.

Nello stesso documento con cui fu avanzata la candidatura di Riccardo Rossi era stato posto il problema della rottura con il passato soprattutto in materia di bilancio e di gestione delle risorse finanziarie.

E non a caso e anche per evitare inutili polemiche su questa materia proponemmo all’indomani dell’insediamento della nuova giunta l’affidamento ad una struttura esterna l’analisi dei conti del comune per dare alla città informazioni reali sullo stato delle finanze comunali, sul loro utilizzo negli anni.

L’incompletezza o la scarsa attendibilità dei dati, anche a causa di una sottovalutazione e di un atteggiamento poco collaborativo di quella parte delle strutture comunali che ha contribuito alla situazione finanziaria, ha imposto in questi mesi  un extra lavoro di ricostruzione contabile attenta e laboriosa.

La struttura del bilancio di previsione 2019 è stata, perciò, condizionata, e per certi versi necessitata, da una situazione di ricostruzione di quello che  Art1 a suo tempo chiamò “operazione verità “.

Purtroppo o finalmente i dati stanno emergendo con la loro inesorabile verità peraltro già paventata: il Comune di Brindisi è in condizioni di deficit strutturale. Questo significa che il comune spende molto di più di quello che riesce ad incassare. E su questol’evidenza dei dati dovrebbe suggerire a tutti qualche dose di responsabilità e qualche “mea culpa”.

La scelta del riequilibrio pluriennale, da alcuni definita impropriamente predissesto, è quindi l’ultima strada, l’extrema ratio, per rimettere non solo in ordine i conti ma per comprendere quali siano state le responsabilità e quali i danni perpetrati nei confronti della città e nei confronti dei cittadini; anche se questi sono evidenti a tutti leggendo i dati economici di una città al collasso.

Ma il valore più importante della procedura del riequilibrio è quello della chiarezza: finalmente sarà possibile, sotto il controllo vigile della Corte dei Conti fare delle scelte; delle scelte importanti per il futuro di questa città e si potranno adottare misure correttive in considerazione dei comportamenti difformi dai principi  di sana gestione finanziaria; si potrà attuare una puntuale ricognizione del disavanzo e dei debiti fuori bilancio; si potranno individuare tutte quelle misure necessarie per ristabilire l’equilibrio strutturale di bilancio.

Con una lettura attenta dei dati oggi è, quindi, possibile affermare che la procedura non poteva essere evitata ed era necessaria non solo per riportare nel tempo  in equilibrio il bilancio dei cittadini di BRINDISI ma per rompere con il passato che, ribadiamo ancora una volta, non significa solo cambiare amministratori ma soprattutto cultura politica e amministrativa, pratiche e strumenti di controllo di gestione, lotta agli sprechi, efficacia ed efficienza della macchina amministrativa e dei suoi dirigenti che non possono essere assolti dalle loro responsabilità nell’aver consentito e partecipato ad una gestione fallimentare delle risorse comunali.

Alcuni (quelli poco avveduti) considerano una iattura le scelte che questa amministrazione si appresta a fare; in realtà va colta come opportunità,quella di ridare, nel rigoroso rispetto delle norme e degli equilibri di bilancio, una stabilità amministrativa e politica di cui potrà beneficiare tutta la citta e di cui da tempo si era persa traccia . E sarà anche una occasione per richiamare alle loro responsabilità a partire dalla struttura amministrativa e dai suoi dirigenti, quanti hanno potere decisionale nell’uso delle risorse comunali e che da oggi in avanti dovranno essere gestite con maggiore oculatezza e finalizzate meglio ad alcune priorità che questa giunta si dovrà dare.

Coordinamento cittadino

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1 COMMENTO

  1. Per amore di verità documentata da organi di stampa del tempo, uno dei primi atti assunti dall’assessore al bilancio Cristiano D’Errico, rappresentante del Movimento politico “Articolo Uno”nella Giunta Rossi, è stato la richiesta al rappresentante governativo Giuffrè di conoscere la situazione finanziaria del Comune e delle società partecipate, ricevendo al riguardo secca risposta a mezzo stampa di invito alla lettura degli atti commissariali adottati. Questo il fatto.Non risulta se il surriferito assessore abbia preso atto della obbligatoria verifica di cassa alla data di insediamento del Sindaco, della relazione di fine mandato della straordinaria gestione comunale ed ancor più del provvedimento commissariale n. 65 del 30 luglio 2018, di assestamento di bilancio e adottato pur in presenza di operatività amministrativa di Sindaco e Giunta per acquisire un primo quadro della situazione finanziaria ereditata. Dal suddetto provvedimento, attestato peraltro da Organo di vertice, dirigenti dell’Ente e dal Collegio dei Revisori, non risulta alcuna precaria situazione finanziaria semmai lo stato di “tranquillità contabile” del Comune che di già contrastava con episodi di illiquidità di cassa. E’ evidente che vanno chiarite sino in fondo le responsabilità per quanto sopra ed è assolutamente inutile l’affidamento costoso a strutture esterne al fine di analisi di bilancio e gestione delle risorse finanziarie dell’Ente: vi sono gli organismi all’uopo preposti. Ora, se condivisibili sono alcuni giudizi espressi nell’articolo come, per esempio, l’assunzione della spesa superiore alle voci di entrata o la lotta agli sprechi o la verifica della macchina amministrativa e dei dirigenti che hanno eventuali serie responsabilità per aver contribuito alla gestione di default del Comune, appare doveroso sottolineare il ritardo con il quale il coordinamento cittadino di “Articolo Uno” giunge. Non per ultimo, ma per essere “poco avveduto” considero peggio di una iattura la frettolosa decisione dell’Amministrazione di avventurarsi sulla ipotesi del riequilibrio pluriennale del deficit di bilancio.
    Brindisi, 22/09/2019 Franco Leoci